La damigella d’onore (La demoiselle d’honneur)
di Claude Chabrol, 2004
"Cambia zona!"
Chabrol adatta un romanzo di Ruth Rendell, la stessa autrice del bellissimo La cérémonie: il risultato è un melodramma raffreddato e asettico, la storia di un amore inevitabile e folle, un noir tenuto sotterraneo come l’appartamento di Senta e bisbigliato come le piccole bugie di Philippe, girato con cura certosina, e costruito con grande intelligenza su schegge di sceneggiatura che vagano impazzite nella prima parte, per poi tornare a ricomporsi fino alla perfetta circolarità del finale.
Niente di cui innamorarsi perdutamente (tranne di Laura Smet, figlia di Johnny Hallyday: brava, bella e inquietante), ma comunque un buon film, una bella boccata d’aria che turba senza bisogno di urlare o strafare, che sa parlare dei rapporti tra uomini e donne (e del potere del denaro, presente in modo quasi ossessivo) tenendo anche in tensione i nervi, con molte inaspettati pennellate di ironia (come l’incontro con il barbone al parco), e che lascia un piacevole sapore amaro (e romantico) in bocca.
Benoît Magimel ha due espressioni: disinvolto e perplesso.
a mio avviso un ottimo film
ne ho scritto dalle mie parti
Attendo un tuo gradito commento per il mio nuovo template. Vieni al cinemavistodame 2.0.
Rob.
brava, bella e inquietante.
disinvolto e perplesso
ho riso un casino
(anche per “cambia zona”)
g.
per carità.
la damigella d’onore strappa pure a me, che faccio della pacatezza uno stile di vita un CHE PUTTANATA assolutamente maiuscolo.
mai credibile, mai emozionante, a tratti ridicolo, assolutamente manieristico dal punto di vista tecnico, è un film che vale zero e sancisce il tragico rincoglionimento di Chabrol
questi francesi soo tutti figli di HITCHOCK…
ma perchè fare un film che è stato girato già 2000 volte?
basta… vogliamo innovarci?
viva von trier
ok ok mi sto infiltrando un po’ ovunque… ma è davvero divertente!
chi dice che Chabrol si sta rincoglionendo non ha avuto la fortuna di incontrarlo a Torino a novembre! che personaggio! è ancora ironico e ricettivo! ve lo assicuro!
la damigella d’onore è decisamente hitchcockiano (da Strangers on a train a Psycho, per chi non ci avese fatto caso) ma fa parte della sua bellezza! quello che sempre più ammiro in Chabrol è la leggerezza, la scorrevolezza. ed è per questo che l’ultimo Allen me l’ha ricordato.
un consiglio? une partie de plaisir.
Chiaretta