Children of men
di Alfonso Cuaron
Venezia 63 – Concorso

Nonostante da queste parti sia stato (non da tutti, eh, ma da molti) massacrato, sia dalla critica che nelle abituali conversazioni del Lido, il film di Cuaron, che racconta una distopia abbastanza tipica – un mondo allo sfascio a causa della fine della fertilità – con un taglio visivo che nasconde gli effetti speciali di montaggio al di sotto di un uso quasi esclusivo di camera a mano e infiniti, spettacolari, a volte inimmaginabili piani-sequenza, è un prodotto di grande intrattenimento, forte e compiuto. E non solo: evitando di parlare solo di terrorismo, argomento ben più modaiolo e che qui si sarebbe incastrato alla perfezione (vedi la terrificante sequenza iniziale), preferisce concentrarsi sui rischi del panico collettivo nei confronti del diverso e dell’alieno, sulla xenofobia di massa, sul degrado delle politiche di immigrazione sui "centri di accoglienza", rappresentando una "Guantanamo del futuro" che mette davvero paura. Children of men non piacerà a tutti nemmeno quando sbarcherà su "altri lidi", forse perché si appropria di elementi da cinema d’autore nella realizzazione di un film che – nonostante la cupa ambientazione londinese – più mainstream non si può (anche se più duro del solito, vedi la fine che fanno la maggior parte dei personaggi, o il modo in cui vengono ritratti sia i "potenti" che i "resistenti"), o forse perché si fa tentare da qualche innocua banalità (il personaggio del meraviglioso Michael Caine è il solito ex sessantottino che si fa le canne, il rasta nevrotico non ne parliamo), ma resta comunque un film tanto furbo quanto bello, e grazie alla formidabile performance tecnica di Cuaron (già citata, ma in questo caso potremmo non parlare d’altro per ore) è uno dei più emozionanti visti in questi giorni al Lido.

7 Thoughts on “

  1. Mi piace tanto Cuaron come regista…

  2. utente anonimo on 6 settembre 2006 at 16:20 said:

    L’interesse dei festival per Cuaron rimane inspiegabile.

    Ancora non ho capito in che senso usi il termine “furbo”, se in tono negativo o positivo.

  3. I giochi di mdp li ha fatti molto bene anche nel terzo di Harry Potter.

    Altro film gran furbo…

  4. Io invece l’ho trovato davvero improponibile: una fetecchia senza fine. Sarà che la proiezione era a mezzanotte e il sonno incombeva, ma tra tutti i film importanti visti credo sia uno dei peggiori.

  5. bah a Venezia, ad un buon 90% dei “critici” piacque (al premio IOMA della critica online arrivò secondo….). Su imdb ha una media dell’otto….speriamo che la gente lo veda. Forse il più bel film degli ultimi anni, a mio avviso un capolavoro.

  6. sto pensando che a venezia hai avuto la fortuna di ascoltarlo senza l’immondo doppiaggio del personaggio di Kee…

    bellissimo comunque.

  7. La trama era assolutamente prevedibile, cio’ che e’ bello (o meglio agghiacciante) e l’atmosfera generale che e’ opprimente in maniera indecente.

    Non sara’ un film da vedere e rivedere di per se’, pero’ debbo dire che frattando che lo visionavo mi si riponevano le solite domande irrispondibili sugli argomenti proposti e anche una certa inesprimibile rabbia.

    Da cio’ ne deduco che, benche’ come film in se’ non mi abbia convinto, nonostante di tecniche filmiche non ne capisca una cippa, tutto sommato deve essere piuttosto bello, considerata il modo non sempre efficace e sempre piu’ spesso banale con cui si affronta l’argomento.

    Ninja- opinionista dei tuoi calzini in ritardo

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