Super Nacho (Nacho libre)
di Jared Hess, 2006

"Precious Father, why have you given me this desire to wrestle and then made me such a stinky warrior?"

Dai titoli di testa, anche per chi non abbia visto – come il sottoscritto – Napoleone Dynamite, si capisce che Jared Hess ci sa fare, o almeno, ci saprebbe fare: un orfano cicciottello che sogna il wrestling e viene vessato dalle suore e dai frati del suo convento. Incredibile che la bellissima sequenza di apertura sia poi una delle poche, pochissime cose veramente riuscite di tutto il film. E dispiace un po’, perché su Nacho libre erano state riposte diverse speranze.

Non si piangono di certo lacrime di disperazione, perché anche ad essere in grado di apprezzarlo, nonostante a mio parere sia alquanto impraticabile, l’opera seconda di Hess è comunque un filmetto deboluccio, dalla struttura riciclata e dalle idee scarse. Ma quel che è peggio non è l’incosistenza, riguardo cui si sarebbe passati volentieri oltre per farsi quattro risate, ma che il regista pensi davvero che per fare il "diverso" e l’indipendente basti rallentare i ritmi e spalmare ognuna delle (poche) gag del film su tempi incredibilmente dilatati. La parola con la N regna come una sovrana.

Così, non solo non ci si diverte molto (anche se più di una risata la strappa: potrei elencarvi i punti, ma sarebbe umiliante) ma il tentativo di coniugare l’anima più snob e fighetta, nonché dotata di un ragguardevole notevole complesso di superiorità, con una storia molto tradizionale e banale che mescoli racconto classico, fiaba, e romanzo superomistico, si rivela malriuscito e a tratti fastidioso. E crea peraltro di un buco di target pazzesco, che forse giustifica lo scarso gradimento a fronte dell’ottimo successo commerciale negli states: un film che annoierebbe a morte qualunque ragazzino, ma che è troppo puerile e (furbescamente) ingenuo per tutti gli altri.

Jack Black è in ogni caso ancora bravissimo e, come previsto, è la cosa migliore del film (senza dimenticare l’ottima spalla Héctor Jiménez, responsabile di alcune tra le battute più felici): la sua parlata anglomessicana, la sua mimica, le sue esplosioni canore, sono il vero motivo per cui dargli un’occasione. Mi chiedo quanto abbia senso, a questo punto, vederlo doppiato.

28 Thoughts on “

  1. Come spesso accade, siamo d’accordo. Solo che tu l’hai detto meglio. -_-

  2. utente anonimo on 22 novembre 2006 at 14:32 said:

    Non ci ho visto questa fighetteria, e se c’era un tentativo di fare il “diverso”, di certo non mi ha dato fastidio. Tutto sommato Jared Hess mi sembra genuino.

    Già con Napoleon Dynamite avevo apprezzato i suoi tempi comici completamente sballati. Qui poi riesce nell’impresa non facile di contenere e comunque valorizzare Jack Black (facendolo andare senza freni solo in un paio di occasioni, entrambe per fortuna spassosissime – una canzone in più avrebbe rotto il cazzo, così è perfetto).

    In comune con Napoleon ci sono anche dei personaggi di contorno incredibili, su cui qui troneggia Peter Stormare.

    Sul “buco di target” io ho invece visto un appeal trasversale, che colloca il film in una nicchia tutta sua. Dubito che Jared Hess avrà di nuovo il culo che ha avuto con Napoleon, e di certo è notevole che invece di continuare ad accaparrarsi il pubblico di MTV (che aveva apprezzato il film precedente non capendolo affatto) con un altro college movie abbia voluto continuare ostinatamente con la sua idea di commedia stralunata e fuori tono, da una prospettiva cinica ma comunque affettuosa puntata sui losers. Fregandosene di aspettative e richieste del pubblico (si era parlato anche di un seguito di Napoleon, al tempo).

    Sto sproloquiando. Per concludere: non sono d’accordo, stronzo.

    Andrea

  3. Quoto Andrea, che amo in segreto, come Jack Black con la suora.

  4. Jack Black e’ il mio uomo ideale, vedrei pure un film fatto ad inquadratura fissa con lui al gabinetto.

    wow

  5. utente anonimo on 22 novembre 2006 at 15:53 said:

    Su vivimilano di questa settimana Alberto Pezzotta è freddino su Marie Antoniette, gongola per Zhang Yimou e il suo collega promuove Jack Black…

  6. Mazzarella è un grande. L’ho scoperto quando ero a Milano e adesso non posso fare a meno di leggere sul sito di vivimilano i suoi commenti.

    Ciaoo Rob

  7. utente anonimo on 23 novembre 2006 at 00:36 said:

    Era per non sproloquiare di nomi… lo so che si chiama Mazzarella, e anche non lo sapessi avrei potuto leggerlo… TIE’

  8. Mazzarella è quello al quale Violetta si rivolgeva additandomi e dicendogli “Lui è quello del MOSTRO GROSSO”. Ebbi la fortuna di sentire dalla sua viva voce la sua opinione sull’ultimo della Wertmuller.

  9. “Era per non sproloquiare di nomi… lo so che si chiama Mazzarella, e anche non lo sapessi avrei potuto leggerlo… TIE’ ”

    Vabbé, e allora ? Pensi di essere più intelligente perché battezzi un tizio “il collega di Alberto Pezzotta”, come se Alberto avesse la scienza infusa e tutti gli altri fossero dei poveri pezzenti ?

    (VB)

  10. utente anonimo on 23 novembre 2006 at 11:49 said:

    Siamo nervosetti, eh??

    Tiè.

  11. utente anonimo on 23 novembre 2006 at 12:23 said:

    Ciao! Bellissimo blog e notevoli ed acutissime recensioni. Dopo questa Captatio benevolentiae una domanda: Ma dove riesci a vedere film come nacho libre in lingua originale? Ciao, Giorgio.

  12. utente anonimo on 23 novembre 2006 at 13:35 said:

    Non sono anonimo, è che mi scordo di firmarmi… poi fare tutta ‘sta polemica per dire che si conosce Alberto o il suo collega mi pare piccino pure questo…

    Aritiè.

    ._.

  13. utente anonimo on 23 novembre 2006 at 13:36 said:

    Comunque sto scherzando un po’, non prendertela! :-P

    ._.

    Tiè.

  14. Groupie del cazzo.

    (a commento misogino, risposta post-misogina)

  15. utente anonimo on 23 novembre 2006 at 14:19 said:

    … miso.. che?

    ._.

  16. utente anonimo on 23 novembre 2006 at 14:24 said:

    Comunque, tralasciando questi bisticci… che comunque sono divertenti, volevo dire che stimo moltissimo Pezzotta ma trovo che il formato breve delle recensioni di vivimilano ne sacrifichino la capacità dialettica, tanto che a volte mi sfugge il senso di alcune sue prese di posizione. Trovo più a suo agio il collega…

    ._.

  17. Adesso mi maschero da Nacho ed entro a fare lo sgambetto a qualcuno

    ENCARNACIO-O-O-O-O-O-ON!!!!

  18. utente anonimo on 23 novembre 2006 at 15:14 said:

    E io ti faccio una pernacia!!!

  19. OT

    è online il teaser del nuovo corto di Johnnie Lo Murda

    http://www.youtube.com/watch?v=6eQGn4g22P8

  20. utente anonimo on 23 novembre 2006 at 15:37 said:

    W Filippo Mazzarella!!!

    L’uomo che ha definito Luc Besson “il nemico numero 1 del cinema pensante”.

    Basti questo.

    Lonchaney

  21. ragazzi l’importante è che alla fine ci vogliamo tutti bene. ci tengo.

    io porto i tarallucci.

  22. Tu porta i tarallucci, io la mazza chiodata.

    p.s.: Kekkoz, ma chi è sto anonimo che si firma con la faccina che ride ? “What are you – twelve ?” (cit.)

  23. utente anonimo on 23 novembre 2006 at 17:13 said:

    ci starebbe bene se uno dei due contendenti adesso riesumasse un vecchio motto da guerriglia scolastica, il buon vecchio “specchio riflesso, faccia da cesso”.

    Se no, per favore, qualcuno litighi con me, così posso utilizzarlo io…

    lonchaney

  24. utente anonimo on 23 novembre 2006 at 20:11 said:

    Per l’anonimo che chiede chi sia l’anonimo che si firma con la faccina che ride: la faccina non ride, ha una paresi…

    ._.

  25. Io sono una groupie di Violetta Bellocchio.

    Ahahahaha :D

    Ciaoo Rob

  26. vorrei informare il signor ._., reduce da una dolorosa ossessione anatomica nei confronti di miss Johansson, che “l’altro anonimo” non è AFFATTO un anonimo.

    (è buon uso in casa splinder guardare la casetta accanto alla scritta “utente anonimo”, ove si accede all’indirizzo della persona in questione).

    (su, non era difficile).

  27. utente anonimo on 24 novembre 2006 at 11:13 said:

    Grazie!

    ^_*

  28. A proposito di Filippo Mazzarella… la più acuta, ironica, semplicemente geniale critica che abbia mai letto è quella di Mazzarella a Vita smeralda di Jerry Calà. http://www.corriere.it/dynvm/dyn/vivimilano/edicola/vivimilano/2006/09/13/cinema/41_A.shtml

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