Casino Royale
di Martin Campbell, 2006
Molte delle reazioni al nuovo film dell’agente 007 vertevano sul confronto tra questo James Bond biondo e tamarro e quello a cui siamo stati abituati dai quattro attori precedenti (e dalle innumerevoli parodie), quello fighetto e benvestito che beve amarissimi intrugli e scopa da dio. E la linea di pensiero suonava più o meno così: che due palle i film di James Bond, che due palle Pierce Brosnan, invece questo è divertente e fiammeggiante, evviva. Tutti pazzi per Daniel Craig.
Senza nulla togliere al piacere ludico del film, e all’innegabile intelligenza dell’operazione (soprattutto per come sono stati mescolati modernità e nostalgia, sequelità e prequelità), Casino Royale mi è sembrato meno innovativo del previsto (e del potenziale) e piuttosto una variazione "sulla linea", più "solito" (o "il solito Bond", per intenderci) di quanto mi aspettassi, magari conscio della lezione spettacolare delle tre missioni impossibili di zio Tom (che restano in ogni caso superiori). In più, il divertissement non è creato per i fans duri e puri, ma per quelli poco sgamati: i riferimenti da rileggere in chiave ironica sono infatti i più sputtanati di sempre (l’uscita dall’acqua, il martini mescolato, il mio nome è Bond, eccetera) e le parti serie rispettano bene o male i canoni di un qualunque film d’azione mediamente professionale. E nemmeno tutte.
Se fosse tutto come un paio di sequenze iniziali (leggi: violento bianconero a Praga, scatenato parkour in Madagascar), sarebbe una bomba. Invece così, con l’alternanza di scene entusiasmanti quanto frastornanti e decine di minuti di noia (leggi calo di ritmo / leggi grandangoloni e faccioni / leggi poker) è un film di James Bond superiore alla pallidissima media brosnaniana e poco più, abitualmente complicato e con un cattivo di un’usualità quasi fastidiosa, divertente ma senza alcuno strascico di memoria, che non siano gli occhioni di Eva Green o quei colpi di corda nei bassifondi.
Se la scena del poker ti ha annoiato allora sì, è un problema tuo.
eheh.
diciamo che mi ha annoiato un buon terzo (tendente a metà) del film. la maggior parte delle cose che non mi sono piaciute le ho rimosse, quindi il poker era l’unico riferimento valido. faccioni compresi.
io l’ho trovato esattamente così: un’innovazione dentro cmq la linea cool della serie. Né mi sarei aspettato diversamente, a dire il vero. Insomma Bond resta Bond, non lo si può cambiare più di tanto, se no diventa altro. Però devo dire che ho apprezzato molto l’innovazione (dentro la consuetudine).
A me ha divertito, mi ha intrigato anche se l ho trovato troppo lungo.Arrivati a Venezia mi dava l’idea che il film fosse finito e invece c’erano altri 30 minuti!Azz!Cmq superiore alla media dei film di Bond e Craig è fantastico!
MR.DAVIS
non sfogare su bond la tua perfida ironia, repressa da una settimana tranquilla di prejudice!
@mr davis: ecco, io l’ho dimenticato e l’hai detto tu: MA QUANTO DIAVOLO E’ LUNGO?
Non concordo su quanto sia noioso (la scena del poker la si regge benissimo), su quanto lungo, sì. Insomma, più o meno, la penso come te; più o meno, appunto.
Non so se ho letto male, ma sembra che tu ritenga i due polpettoni indigeribili (soprattutto quello firmato Woo) di MI2 e MI3 migliori?
Ti dicevo, non ho capito bene?
su MI3 ho scritto un post…
Comunque la rigiriate, Bond rimane una versione kolossal degli spot del Martini/amaro Montenegro, che non riesce a pensare a un altro posto romantico per le vacanze che non sia Venezia e la scena in barca/gondola.
Dentro quei canoni Casinò Royale è ben riuscito, ma quei canoni sono maledettamente stretti, piuttosto MI3 eccome.
me mi ha fatto ridere “…che non siano gli occhioni di eva green”.
che non vorrei passare per triviale, ma proprio non è che si notino gli occhi per primi…
OT per due secondi. C’è un solo “Mission:Impossible”. È quello di DePalma, straordinariamente straordinario, pur con tutti i manierismi di Brian.

Ho letto il post, Kekkoz. Anche qui non siamo in accordo, evidentemente.
Abrams deve continuare a fare “Lost”. È per quello che lo amiamo. MI3 non era male. Meglio del secondo (che non ci vuole molto) ma non meglio di questo “Casino Royale”.
Saluti.
E’ sempre James Bond ,grazie a Dio.Mi sono divertito moltissimo.Al contrario non sono mai riuscito a ad arrivare neppure a metà di nessun Mission impossible, lì davvero la noia dilagava …
Eva Green e Caterina Murino sono stupende. Craig ha una maschera dura e moderna, che si vuole di piu’? alp
in ogni caso ragazzi, volevo solo smorzare un po’ gli entusiasmi, non certo condannare questo divertente filmettino.
[su MI è impossibile andare tutti d'accordo, inutile fare sforzi. ci si prova da anni. niente.]
per concludere, mi approprio delle parole dell’ultimo commento di valido. fate conto siano mie.
“Comunque la rigiriate, Bond rimane una versione kolossal degli spot del Martini/amaro Montenegro, che non riesce a pensare a un altro posto romantico per le vacanze che non sia Venezia e la scena in barca/gondola.
Dentro quei canoni Casinò Royale è ben riuscito, ma quei canoni sono maledettamente stretti, piuttosto MI3 eccome.”
Io sono d’accordo con NoodlesD e secondo me 007 ti è piaciuto, ma visto che dichiarasti che lo avresti stroncato, hai deciso di non deludere i tuoi affezionati lettori
Non posso credere che i dialoghi non ti abbiano divertito: la penna di Paul Haggis si sente, eccome se si sente!
E su MI:3, lo ripeto, non che non mi sia piaciuto, ma è una copia al maschile di Alias…
@sara: ma sì, molti dialoghi mi hanno divertito eccome.
(poi c’è il fatto che io Haggis non lo sopporto più, ma via)
Ho deciso: voglio girare il lungometraggio dello spot dell’amaro Montenegro. La storia dei due tizi che si perdono in mezzo alla savana e vengono salvati dal loro amico sul biplano è troppo intrigante per essere condensata in 30 secondi.
Valido, mi raccomando: non ti dimenticare i cavalli. Ci vogliono i cavalli!
qui devo sottoscrivere al 100% buon kekkoz
non mi ha mai intrigato james bond, ma questo film è davvero spettacolare sotto tutto i punti di vista.
-o+i