Vacancy
di Nimród Antal, 2007
Chi legge Friday Prejudice sa che non avevo alcuna aspettativa nei confronti di Vacancy, anzi: dopotutto, come si può averne nei confronti di un film di cui sai già praticamente tutto (cosa affronterà e come, prima di tutto) ben prima che inizino i (bei) titoli di testa? In ogni caso, qualche recensione positiva mi aveva incuriosito, e in certe serate di Luglio è più facile avere a propria disposizione settanta minuti che centoventi: così, mi ci sono fiondato.
La sorpresa è che ci sono una quantità di motivi per cui mi ero sbagliato a (pre)giudicare il secondo film del regista ungaro-americano, oltre che per ovvia malafede: il film è sì una sciocchezzuola che non toglie nulla e non aggiunge nulla a una montagna di ritriti cliché del thriller d’assedio e/o del thriller ambientato in hotel isolati nella provincia americana. Tutto sommato però Antal possiede un ottimo senso del ritmo (che compensa la pochezza della sua ironia), azzeccatissima e sottilmente perversa è l’idea di un traffico di snuff-movies dove la vera merce è la paura e non la morte, e la scelta di compressare il tutto in un tempo così ristretto non permette al fastidio di fare capolino, se non per le scazzatissime performance di Luke Wilson e Kate Beckinsale.
Ci si diverte. Con moderazione, ma è innegabile. Certo, ti fa venir voglia di riprendere in mano Feast e appenderlo al muro come una reliquia, ma – tarallucci e vino a parte, e qui vorrei fare due chiacchiere con lo sceneggiatore, "ma che ti è preso, dannazione?" – non c’è niente che me lo faccia condannare. Probabilmente è solo la fascinazione dovuta a Frank Whaley con baffi, occhiali e capelli a spazzola, irriconoscibile e spettacolare. Probabilmente sì.
olè
Junkiepop
Frank Whaley fantastico, concordo.
Il primo regista che si chiama come un album dei Green Day!
però c’è un attore finlandese che si chiama Gyan Dookie
http://www.imdb.com/name/nm0973068/
concordo anche sui titoli di testa, sulla positività della breve durata, e sul fatto che non sia malaccio, sempre meglio di hostel sicuro.
Ti invidio a pacchi, nella location miteriosa da cui scrivo è uscito solo presso i multisala dispersi in territori alla Rob Zombie.
(adesso recupera dai torrenti il primo film di Antal, “Kontroll”. Ai tempi ci pareva di aver visto la Madonna.)
- vb –
vero quoto violetta, kontroll era il bene quando lo si vide (http://cinemax.myblog.it/archive/2005/10/21/kontroll.html)
saludos
la reine
Morale della favola: se un procione (era un procione?) ti attraversa la strada investilo.
http://cineb
[..] Vacancy gparker kekkoz deliriocinefilo [..]