La ragazza del lago
di Andrea Molaioli, 2007
Sono pochi i film italiani che quest’anno hanno attirato davvero la mia attenzione, e fa piacere poter dire anche a posteriori che La ragazza del lago è davvero una bella eccezione.
L’esordio di Molaioli, per anni assistente alla regia di Nanni Moretti, tratto da un romanzo della "regina norvegese del crimine" Karin Fossum, si è rivelato un gran bel film, un quieto noir di provincia, malinconico e dolente, e senza troppe facili speranze.
Molaioli dimostra già di avere un suo stile, glaciale e sommesso, e la sua bravura si vede non solo nella perizia tecnica e l’intelligenza con cui struttura le singole scene senza cadere (troppo) nei tranelli della fiction televisiva, ma anche nell’umiltà con cui non ce lo sbatte in faccia.
Completa il quadro l’algida, bellissima colonna sonora di Teho Teardo.
Ma soprattutto che mi dici di Servillo?
Servillo era in un paragrafo che è sparito nei fumi della febbre alta.
L’aggettivo era “magnetico”.
da vedere (e consigliare). non credi anche tu che questo film, in qualche modo, sia “imparentato” con il cinema di sorrentino? (ovviamente non parlo solo della presenza di servillo)
Secondo me Sorrentino c’entra eccome (dall’uso dell’accompagnamento musicale-elettronico a tutta una serie di scelte visive). Però secondo me Molaioli ha anche delle capacità personali che potranno dare ulteriori frutti. A me il film piacque (escludendo quella partenza un po’ alla don matteo e qualche “attore” troppo televisivo). Servillo mostruoso. as usually.
assolutamente affascinante
-Alessia-
Mi si permetta di dissentire: troppo recitato, troppo telefonato, troppo catodico
Se mi fate i paragoni con Sorrentino e mi dite che Servillo è magnetico come sempre mi fate sentire molto male per non averlo ancora visto
contenebbia talebano cinematografico ^_^
dai, per come ne parli sembra una disgrazia…
Una disgrazia no: anzi era il “meno peggio” degli italiani a Venezia. Zanasi a parte, ovvio.
io sono d’accordo col conte e neppure lo spirito natalizio mi farebbe cambiare una virgola del post dell’epoca. un film brutto.
buona la regia, spettacolare Servillo (il miglior attore italiano, senza se e senza ma), belle le musiche di Teho Teardo anche se un po’ troppo furbescamente à la Lali Puna.
La trama però è catodica, è vero.
Diciamo in conclusione: una trama da fiction-tv con accenni di Sorrentino, dalle musiche all’immenso protagonista ad alcune atmosfere rarefatte.
In sostanza un film dignitoso (che guadagna mille punti grazie a Servillo), senza gridare al capolavoro.
Un giallo come mille e mille altri del cinema tradizionale : non capisco l’entusiasmo della critica nazionale (assai stereotipata).
Aridateci Garrone
molaioli ha guardato tutta la prima serie di twin peaks
e ha tolto le battute divertenti di lynch
ciononostante bellissimo film, anche se alla fine un bel “grazie david” ce l’avrei messo