Chocolate
di Prachya Pinkaew, 2008
Dopo essere diventato un guru del cinema di arti marziali grazie ai due film di enorme successo interpretati dall’incredibile Tony Jaa (Ong-Bak e The protector, usciti anche da noi) l’ex architetto, scenografo e produttore thailandese Prachya Pinkaew con il suo terzo film non cambia di certo rotta: anche Chocolate è un film di arti marziali lievissimo e spettacolare, un’altra storia di vendetta e riscatto contro i soprusi di criminali senza scrupoli.
Quello che cambia, prima di tutto, è l’assenza di Tony Jaa, pronto a debuttare a breve come regista con il sequel di Ong-Bak (ne vedremo delle belle). Ma la protagonista di Chocolate, l’irresistibile Yanin "Jeeja" Vismistananda, classe 1984, non è molto da meno: mingherlina campionessa di taekwondo, convince completamente, con una prova atletica ambiziosa e faticosissima (si vedano i soliti impressionanti titoli di coda), ma assolutamente esaltante. Se l’ingenuità coraggiosa e spavalda di Jaa si trasforma in una forma di autismo, narrativamente più scontata e insieme più rischiosa, la tenerezza ispirata dal suo faccino lascia presto il posto al tifo più sfrenato. E nella sequenza in cui Jejaa – che ha imparato le arti marziali proprio guardando Ong-bak - incontra l’altro ragazzo disturbato, che combatte con uno stile a lei (e a noi) sconosciuto, Pinkaew riesce persino a "superare", con autoironia (e autocritica?) il dilagante "modello Jaa".
C’è un’interesse maggiore di Pinkaew per la storia e per lo sviluppo dei suoi personaggi: è evidente già dal fatto che le sequenze d’azione vengano rimandate così tanto, in favore di una lunga prima parte introduttiva e anche, in un certo senso, che lo script sia stato stato affidato a terzi, con una quantità di pieghe melodrammatiche che cercano di andare oltre agli elefanti morti di The protector. Ma tutto viene in secondo piano di fronte a sequenze d’azione che – come al solito – lasciano senza fiato: l’alchimia delle due parti arriva a tanto così da fare di Chocolate il miglior film thailandese di genere mai visto finora. E se The protector aveva "quel famoso piano sequenza delle scale", Chocolate ha un combattimento finale davvero senza precedenti, che merita già un posto nelle antologie del genere: una vera e propria "verticalizzazione" dello scontro, che butta alle ortiche per 10 minuti il modello del picchiaduro contemporaneo mettendo in scena una sorta di live action platform che si rifà all’antico modello di Donkey Kong – oppure, se preferite, a Snakes and ladders.
Non si pretenda quindi un capolavoro di scrittura, e nemmeno – per dire – una profondità che vada al di là di ciò che qualcuno potrebbe definire pretesto: il cinema di Pinkaew è effettivamente un cinema di corpi danzanti che riempiono lo schermo con i loro balletti di calci e di lividi. Ed è così, che il suo cinema ci piace da matti.
Visto il successo e la notorietà dei film precedenti del regista, non escluderei un’uscita italiana. Nel frattempo, l’edizione thailandese del DVD (è in circolazione da un mesetto, e si può comprare qui. Non avendo mai avuto tra le mani un DVD thailandese non garantisco nulla: ma costa davvero pochi euro, e si legge in tutte le regioni.
Me lo recupero.
P.S. che magnificenza quell’header.
Ciaoo Rob
sei riuscito a convincermi, anche se odio i film thai
lonchaney
can’t wait to see
@rob: vero? Divina. E chi dice il contrario, al confino.
@lonchaney: ok, però se non ti piace Pinkaew stanne alla larga.
@murda @lonchaney: anche se so perfettamente il perché, trovo comunque buffissimo che i vostri commenti abbiano lo stesso IP. ^^
btw thai ftw!
Wurda
mai visto ong bak nè quell’altro..
lonchaney
P:S: il murda mi pedina di nascosto
ah, gli elefanti di tony jaa.
la definizione migliore della protagonista la diede ohdaesu. Mi vergogno a trascriverla ma l’appoggio pienamente.
Ma non l’avrai mica visto in quella finestrella in streaming che mi avevi linkato?
(io lo voglio vedere, tipo, immediatamente)
(w la figha)
@lonchaney non ti parlerò più perchè non hai visto ong bak nè the protector nè crank
Murda
cercando “chocolate” mi sono trovato di fronte a una montagna di porno ebony-style.. così, eh, tanto per dire!
crank lo stavo per vedere l’altra notte, ma i vicini si sono lamentati per il casino da poco, così adesso dopo una certa ora posso vedere solo film francesi minimalisti che non richiedano volume alto.
sigh, dannati condomini nazi
lonchaney
@jecke e ti lamenti?
sei entrato nel periodo estivo???
-Alessia-
è troppo bello il trailer..viva il tkd