Zack and Miri make a porno
di Kevin Smith, 2008
"I’m a guy. You give me a two popsicle sticks and a rubber band and I’ll find a way to fuck it like a filthy MacGyver."
Mi sembra già di leggere le critiche che questo film subirà, se mai riuscirà a trovare un posticino nella sessuofoba distribuzione italiana – o quantomeno un titolo e una traduzione che non ne massacrino la divertità ingenuità: da una parte si spenderanno parole sull’eccesso di volgarità (arrangiatevi), e dall’altra, soprattutto, l’incontrollata deriva sentimentale che caratterizza la seconda parte del film. Ma non vedere tratti profondi di coerenza in questa bizzarra dualità che caratterizza Zack and Miri significa anche fraintendere l’intera opera del regista di Red Bank – che per arrivare a questo risultato ha attraversato anche tentativi sfortunati come Jersey Girl.
Ma se il cinema di Kevin Smith è stato spesso e volentieri attraversato da un romanticismo esasperato oltre che dalla più nota political uncorrectness, allora Zack and Miri è davvero un possibile punto d’arrivo – o di svolta – della sua filmografia. Oltre ad essere scritto con una leggiadria, una ricchezza di dialoghi spassosi e un’autoironia che creano un corto circuito irrestistibile con la "pesantezza" dei corpi e soprattutto delle parole (il porno del titolo è più parlato che mostrato, come previsto) il film è infatti soprattutto una storia d’amore perfettamente inserita nel canone del romance americano degli ultimi 20 anni – quello degli amici che diventano amanti, quello in cui non conta tanto cosa succeda alla fine ma come succeda.
In ogni caso, a Smith è riuscito un piccolo miracolo: rinnegare parzialmente l’universo ristretto per cui i fan lo seguono dai tempi di Clerks (il cosiddetto View Askewniverse: per capirci, siamo in Pennsylvania e non nel New Jersey), prendere uno degli attori più in voga nella commedia americana odierna e seguire solo apparentemente le orme della commedia di Judd Apatow (full frontal maschile incluso), infarcire il tutto di un linguaggio talmente colorito da far impallidire alcune delle sue opere precedenti, e confezionare ugualmente quella che non solo è una commedia tra le più piacevoli di questi ultimi tempi, ma anche un film del tutto smithiano – mostrando un’elasticità e una personalità che in passato erano forse messe in secondo piano rispetto al senso d’appartenenza e di riconoscibilità, malinconico o sarcastico che fosse.
Eccellente e ricchissimo il cast di contorno: spiccano il duetto tra Brandon Routh e Justin Long, e l’ammirevole abnegazione al ruolo di Jason Mewes e Jeff Anderson. Vedere per credere.
primo?
quando, o divino kekkoz, quando potremo vederlo anche noi comuni mortali?
attendo da troppo, potrei occupare il tempo riguardando il mirabolante “chasing amy”.
ripensandoci no. dimmi quando esce e io aspetto.
juny
è stato il mio primo film dell’anno, intorno alle 5 di mattina del primo gennaio, e non saprei dire se è proprio un buon segno per il mio 2009.
anche se mi è rimasta la sensazione che abbiano tagliato alcune parti un po’ con l’accetta (la situazione lavorativa, la parte quando se ne va ecc.), direi che è è un film decisamente spassoso, e con alcuni fuck-dialoghi notevolissimi.
ciao, e.
Seth Rogen mi sta antipaticissimo e non mi sembra il tipo che fa ridere (vabbeh ho visto Molto Incinta e questo influisce) però il film mi ispira!
Valentina
Kevin Smith è l’ultimo romantico, lo vado ripetendo da mesi. Mi fa piacere vedere che non sono l’unica a pensarla così
Io ho pianto pure con Jersey Girl, ma dimmi tu…!
“amici che diventano amanti, quello in cui non conta tanto cosa succeda alla fine ma come succeda.”
la storia della mia vita sentimentale e non, in due righe… Grande Messer Kekkoz.
Eazye
P.S. Qui uscirà solo in Aprile… Porcoggiuda
da quando ho avvistato il trailer, vivo per vedere questo film in Italia
ma è bello?merita?
mi potrebbe piacere? (nn rispondermi con “nn conosco i tuoi gusti”)
tra yogurt e formaggi mi perdo nel tuo forbito lessico.
mando il mulo o no?
lillo
Mi è molto piaciuto; lo scritto è a tratti trascinante, la alchimia tra i protagonisti -visto in inglese- notevole. Si coglie in tutto il film una serie di leit-motive di amore e dipendenza (e disprezzo) verso il Cinema (le tante citazioni e rimandi nei dialoghi)e la cultura statunitense degli audiovisivi (porno e televisione inclusi).
Qui più che piangere si gode dal ridere o del translato voyeurismo dei protagonisti, delle situazioni. Molto bella la meta-scena madre di Zack e Miri, la musica che entra e quasio esce e riprende (il coraggio di uscire un momento dal registro del film senza stonare).
M.”Sono un attore”
Z.”Wow, fico, che genere di film fa?”
M.”Film con cast di soli uomini”
Z. “Come Glengarry Glenn Ross?”
M. “No, come Glen e Garry lo succhiano a Ross”
Z. (….) “E’ un sequel?”
Concordo con missV: questo film è spudoratamente romantico, magnificamente romantico, modernamente romantico. Ok scontato alla fine? e chissene. Rogen e la Banks sono di un pucci incredibile.
Kevin Smith è John Hughes posseduto dal demone del turpiloquio
Lenny Nero
E con mirabolante puntualità Zack&Miri make a porno uscirà in Italia a maggio. Indovinate il titolo?
Bravi, ci hanno messo la parola amore dentro!
Amore a…primo sesso.
Sublime.
nuuuuooooooOOOOOOOOOO!!!!