Transsiberian, Brad Anderson 2008

Transsiberian
di Brad Anderson, 2008

Dopo L’uomo senza sonno, tutto sommato molto visto e discusso da noi, non pensavo che Anderson potesse avere dei problemi di visibilità dalle nostre parti. Invece il suo nuovo film, coproduzione anglo-franco-tedesco-lituana che ha conquistato la critica americana  (fin dalla presentazione al Sundance 2008), è uscito un po’ dappertutto negli scorsi mesi. Ma non in Italia. Dovrebbe essere nel listino di Mediafilm, ma non c’è traccia di un’uscita italiana.

Peccato, perché questo film è la conferma del talento del regista americano che in Europa ha trovato la sua seconda patria. Ecco, magari il film non supera un certo livello di guardia, spesso si rimane nel campo del mero mestiere: ma il quadrangolo morboso che si svolge sulla transiberiana da Pechino a Mosca nella prima parte (quasi tutto sulle spalle di Emily Mortimer, che se la cava egregiamente) perforato dall’avvento violento di Kingsley nella seconda, funziona che è una meraviglia.

Tra echi di Polanski e del Konchalovsky di Runaway train, Anderson mostra una conoscenza perfetta dei meccanismi di suspense e aspettativa, sa tradirli con furbizia (all’incirca a metà film), e tira fuori una cosetta non proprio freschissima ma abbastanza inquietante sul potere devastante della bugia – e magari prima o poi la fanno vedere anche a voi.

Nel frattempo potete acquistare il DVD su Play.com al prezzo di un aperitivo sui Navigli.

6 Thoughts on “Transsiberian, Brad Anderson 2008

  1. utente anonimo on 17 giugno 2009 at 09:31 said:

    tutti (più o meno) degni di nota questi registi dal cognome anderson.

    wes anderson

    P.T. anderson

    brad anderson

    paul W.S. anderson

    michael anderson

    A dire il vero a me transsiberian, dopo session 9 e l’uomo senza sonno, è stato una delusione.

    ciao :-)

  2. probabilmente dei tre è il meno riuscito, almeno oggettivamente – per dire, a me è piaciuto più di session 9, con cui ho un rapporto un po’ difficile

  3. utente anonimo on 17 giugno 2009 at 12:10 said:

    ti seguo (con piacere) da poco.

    ma hai un rapporto un po’ difficile con l’horror in genere? me lo chiedevo visto che martyrs non ti è andato a genio.

    vincenzo (l’anonimo di prima)

  4. “non c’è traccia di un’uscita italiana.

    ” è ormai l’atavico ritornello della nostra situazione cinematografica. Che fortuna che abbiamo noi italiani!

  5. utente anonimo on 18 giugno 2009 at 11:54 said:

    Mah..se fino ad oggi avevo dei dubbi sull’attendibilità ( vedasi “qualità”)delle tue “recensioni”,ma ti davo fiducia, dopo questa triste sviolinata da critico in erba sul “potere devastante della bugia” (ma quale poi?), devo arrendermi all’evidenza che voi “critici in erba” appunto, dovete a tutti i costi trovare del “buono” anche nelle più ovvie merdate simil-hollywoodiane..

    I film guardateli e basta ogni tanto, non analizzateli sempre…

    Ci guadagnate voi, ci guadagniamo noi!

    Scusa per la miriade di virgolette!

    dvd

  6. utente anonimo on 19 giugno 2009 at 23:54 said:

    Session 9 una vera sòla.

    Questo e The Machinist (L’Uomoo Senza Sonno) davvero molto belli, secondo me

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