17 again – Ritorno al liceo (17 again)
di Burr Steers, 2009
"Don’t you ever wanna go back and do high school again?"
"No. I’m rich and no one has shoved my head in a toilet today!"
C’è un momento ben preciso in cui ho capito che 17 again mi stava piacendo. Nella sequenza in questione il protagonista, ritrovatosi per magia nel suo corpo pubescente, si ritrova in cucina dopo un lungo alterco l’eterno amico che lo ospita – un nerd abbastanza tipico anche se ormai quasi quarantenne. Questi, dopo aver finalmente creduto alla storia dell’amico, mette davanti a a sé un mucchio infinito di libri e fumetti e dice "ok, it’s a classic transformation story. Are you now or have you ever been a norse god, vampire, or time traveling Cyborg?".*
Al di là dell’immediata strizzatina d’occhi al pubblico geek, ormai inevitabile nella commedia americana (tutta la parte del film che riguarda il personaggio di Thomas Lennon, non a caso la più divertente, va in quella direzione), la sequenza mostra da subito una consapevolezza che lascia piacevolmente sorpresi. Da quel punto in poi, il film si può permettere di andare a finire dentro tutti i più prevedibili percorsi previsti dalla transformation story stessa – perché ha già pagato il suo debito.
Quindi 17 again è precisamente quello che vi aspettate da una storia simile. E cioè non prende una svolta – ma che dico, nemmeno una pieghina che non sia già leggibile in modo inequivocabile già nei primi 4/5 minuti. Con una sostanziale differenza però: che è scritto molto bene, tra l’altro da uno (Jason Filardi) che per ora non aveva combinato granché. Invece i dialoghi sono brillanti, e i personaggi fanno ridere e/o tenerezza: sembrerà una sciocchezza, ma in un PG-13 che si tanto vendeva da solo perché c’è Zac Efron sul poster, il fatto che ci abbiano messo due neuroni due in più del previsto, per come la penso io, non è affatto una sciocchezza.
Niente di che, chiaro. Ma farà la vostra felicità se vi sono sempre piaciute le più classiche e disneyane storie di bodyswap e simili (presente, maestra!) perché ci rientra con tutte le scarpe, vi farà incazzare da bestia in caso contrario – o in caso vi stia molto antipatico Zac Efron. Che è dappertutto, in ogni fotogramma, con il suo corpo di gomma e la sua faccia da schiaffi. Adorabile, che ve lo dico a fare.
Facciamo finta di non aver visto la scena in cui il quarantenne zacefronizzato butta alle ortiche un foursome con tre adolescenti infoiatissime perché deve star dietro alla cretina della figlia. Seh.
*vale la pena di riportare tutto il dialogo:
"It’s a classic transformation story. Are you now or have you ever been a Norse God, Vampire, or Time Traveling Cyborg?"
"I have know you since what, first grade? I think that maybe I would have told you!"
"Vampire wouldn’t tell, Cyborg wouldn’t know"
quella delle tre amiche della figlia che se lo vogliono fare a tutti i costi e lui non fa una piega è una cosa che non si può non notare. nel senso: non fategliele fare, ma fatelo almeno vacillare. o trasformate tutto in un pornazzo, che poi è il mio ricorrente sogno segreto di quando vedo le commedie.
dario
tutti dovrebbero amare Zac Efron, è troppo pucci (senza volergli tirare le mutande*, ovviamente).
Ningia che fa outing pubblico
* ma capisco chi gliele vuole tirare, tipo a chi piace il ragazzo efebico-ma-non-esageratamente-anzi-con-chicche-cool :siricordaluichesileccalamanoesiinmuccaicapelliinHairspray e sviene: