The Ward – Il reparto (The Ward)
di John Carpenter, 2010
Sono pochi i registi che si sono fatti attendere come si è fatto attendere John Carpenter, inattivo da quasi un decennio nei lungometraggi (nel frattempo ha infatti girato due ottimi episodi di Masters of Horror, tra cui il capolavoro Cigarette Burns), dai tempi del sottovalutatissimo Fantasmi da Marte. Ma era difficile immaginare che il ritorno di un maestro indiscusso e così importante per il cinema di genere potesse essere un film così poco radicale, così sommariamente medio. Non mediocre, si intenda: The Ward è un buon esercizio horror, robusto e “vecchio stampo”, come avete letto da ogni parte – un aspetto dal quale deriva però anche una certa prevedibilità, non solo narrativa: ma dopotutto il film è volutamente costruito su canoni ben definiti, dal setting nel manicomio al meccanismo stesso di svelamento dell’identità (e altro che non possiamo citare senza sfociare nello spoiler). La forza di The Ward quindi, più che nella struttura del racconto o nell’efficacia (irregolare) dei continui “spaventi”, risiede nella forza espressiva che Carpenter riesce a mostrare a tratti, quando viene pizzicato: in particolare l’incipit del film, dalla fuga di Kristen al suo arresto e internamento nell’ospedale psichiatrico, è un piccolo saggio di cinema, davvero magistrale nella scelta delle inquadrature e del montaggio. Ogni tanto il regista sfodera anche qualche marchio di fabbrica, come l’uso della dissolvenza incrociata, ma nella maggior parte dei casi si mantiene su un registro meno personale, non sempre appassionante e apparentemente disinteressato: in verità è un mezzo miracolo che un film di questo tipo funzioni ancora così bene, ed è un risultato di cui ci possiamo accontentare volentieri. Il punto di forza più indiscutibile del film è invece Amber Heard, che conferma il suo fascino selvaggio e violento e la sua impressionante presenza scenica: Carpenter, va da sé, sa perfettamente come usarla.
l’ATTRICE è MOLTO BRAVA, è VERO, MA SECONDO ME LA MANO DI CARPENTER SI SENTE BENE, IL FILM NON MI HA DELUSO, ANZI SECONDO ME NON ERA INFERIORE A FANTASMI DA MARTE. O FORSE Sì, UN PO’
non l’ho visto ma sento e prevedo che sarà un capolavoro,un cult come tutti i lavori del grande maestro Carpenter.