The Grey, Joe Carnahan 2012

The Grey
di Joe Carnahan, 2012

Era difficile immaginare che il regista del brutto remake cinematografico di The A-Team avrebbe aperto il suo film successivo con un incipit che sembra più che altro rifarsi allo stile di Terrence Malick. Forse per Joe Carnahan, autore anche della sceneggiatura, si tratta della ricerca di un riscatto: era dai tempi (lontani) di Narc che un suo film non veniva preso sul serio dalla critica. Anzi: quatto quatto, The Grey è riuscito a finire anche in un pugno di classifiche di fine anno. Un’attenzione meritata per un film originale e inaspettato, che vive dell’incontro tra il racconto avventuroso da “survival horror” e una decisa spinta verso ambizioni più filosofiche: la storia di un gruppo di sopravvissuti a un incidente aereo tra i ghiacci dell’Alaska, che diventano presto obiettivo di un branco di enormi e famelici lupi, si trasforma così in una storia di sopravvivenza e di annullamento della cultura di fronte alla natura (la lotta tra i personaggi e il branco è raccontata in modo scopertamente speculare) e, soprattutto, in una cupissima riflessione esistenzialista sulla morte. Forse meno riuscito di come è stato dipinto dai più entusiasti per una certa difficoltà nel bilanciare pesantezza ed evasione, The Grey è comunque un film interessante in grado di venire incontro a chi è alla ricerca di un thriller teso e spaventoso, e a chi si aspetta che un film abbia il coraggio di porsi qualche domanda in più. Ma il rischio è quello di non accontentare nessuno.

3 Thoughts on “The Grey, Joe Carnahan 2012

  1. Boh, a me è sembrato più che altro una paraculata bella grossa. Dove disprezzi sta gentaglia che va crepando e poi al momento giusto, tac, per commuoverti un po’ ti fanno vedere la foto del figlio, della fidanzata. Tutti bellissimi ovviamente, mentre loro sono delle specie di idioti pieni di ignoranza e violenza.

    Ho visto che è andato in molte classifiche ma per me è un film che ad un certo punto si ferma e non si muove più, proprio come uno dei suoi personaggi.

    Certo, meglio A-Team, ma non ci voleva molto.

  2. Sorry, l’ultima frase è

    “certo meglio di A-Team, ma non ci voleva molto.”

  3. Ribadisco il commento che avevo lasciato su Friday Prejudice (commento col trucco, visto che l’avevo già visto):
    “The Grey l’ho visto un po’ di mesi fa (qui in Spagna siamo quasi sempre sfasati in anticipo), e mi è piaciuto. Triste, drammatico e intimista: raccomandato (ma solo a quelli che non soffrono di depressione!). Un Liam Neeson d’annata.”
    Ok, non è un capolavoro (ma questo è un aggettivo da usare con parsimonia) però è un film rarefatto, intimista, coinvolgente (senza necessitare FX al quadrato) e con una forte carica drammatica: cosa si può volere di più dal cinema?
    Aldo vecchiocinefilo.

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