Sinister
di Scott Derrickson, 2012
Ellison Oswalt è uno scrittore specializzato in “true crime” che ha passato anni cercando di replicare il successo del suo primo romanzo, trasferendosi di volta in volta, insieme con la sua famiglia, nei quartieri dove sono stati commessi i più tremendi omicidi. L’ultima casa degli Oswalt, i cui precedenti inquilini sono finiti impiccati in giardino, riserva subito una bella sorpresa: una scatola con dentro alcuni misteriosi filmati in Super 8 e la scritta “home movies”. Sfruttando con abilità tutti i cliché del caso (i bambini, il buio, la casa) Derrickson ha scritto e girato un horror efficace e intelligente che funziona su più livelli, sia come inquietante storia demoniaca che come riflessione sul potere evocativo della riproduzione in immagini del mondo, considerata come un elemento in evoluzione. Un’idea particolarmente azzeccata, visto che arriva alla fine (o nel mezzo) di un lungo periodo dominato dal “found footage” – presente qui, letteralmente, all’interno della storia stessa. E se da una parte Derrickson utilizza il metodo “sporco” del finto-amatoriale per rappresentare una vera e propria mutilazione dei simboli del benessere famigliare (la villetta, l’auto, la piscina e il prato ben curato) si mostra capace anche di restituire nel “tempo presente” un’atmosfera inquietante e piena di presagi (uno dei colpi meglio assestati arriva nelle prime battute, e non ha nulla di soprannaturale), prima di assalire il pubblico con i più classici tra gli spaventi. Alcuni dei quali, va detto, vanno davvero a segno. In ogni caso, la presenza di Ethan Hawke fa la differenza: non succede tutti i giorni che un horror possa contare su un attore vero, tantomeno che questi reciti all’altezza delle sue capacità.
Bella recensione Kekkoz, sono al 100% d’accordo.
Da un thriller/horror ti aspetti qualche scena “depaura” e, in molti, ahimè, non ne trovi neanche una… Sinister, invece, è di un livello inaspettato: sono saltato sulla poltrona varie volte e questo è veramente notevole (anche se, ripeto, dovrebbe essere la norma per un film del genere). Poi è ben recitato (un Ethan Hawke da manuale), la storia è intrigante e, visivamente, è disturbante (i super8, ad esempio).
Aldo Vecchiocinefilo
Kekkoz, ti sei dimenticato di sottolineare la vera chicca del film: una colonna sonora terrificante che assortisce pezzi dark ambient e black medal sublimi tra cui Boards of Canada, Sun O))), Ulver: http://www.imdb.com/title/tt1922777/soundtrack http://youtu.be/1XHVB0lbP8k
Sempre complimenti per le tue recensioni.
Ottimo trhiller/ horror, anche se il confine e l’interazione tra i due generi non è sempre ben argomentato. E il finale, da un certo punto in poi, appare abbastanza scontato (tuttavia, nell’economia del film, questa notazione non è influente). A tratti la trama cede troppo all’Horror spiritistico, che infesta le sale da un po’ di anni, Personalmente lo avrei preferito, in alcuni frangenti, un po’ più sobrio (per esempio meno fantasmini per casa).