L’uomo che visse nel futuro (The time machine)
Ieri notte mi sono guardato questo dvd trafugato in biblioteca. Non l’avevo mai visto.
Grazie a dio ci sono i dvd. Perché vedere un film del 1960 con una qualità del genere ti fa davvero tornare la voglia di recuperare tutte quelle chicche che richiamano nausea al solo pensiero, visto il trattamento riservato da canali come rete4 o la7 (quantitativamente validi, ma qualitativamente indecorosi). Invece me lo sono proprio goduto, in inglese, con un audio da far venire i brividi.
Poi, non mi soffermo sull’opera, se non per dire che è un trattatello ingenuo e kitsch (entrambi i termini in accezione positiva, perché il film è del 1960, e ci sono decine di film che hanno dei debiti mostruosi con questo) sull’uomo del novecento. Forse ho forzato la mano, ma non troppo.
All’inizio non mi piaceva, perché la prima mezz’ora è insopportabilmente verbosa e divulgativa. Poi, invece, con lo sviluppo della storia, ci sono alcune cose straordinarie, e terribilmente intelligenti (geniale il manichino che cambia vestiti con il passare del tempo, o la sedia/macchina-del-tempo/residuatovittoriano, deliziosamente anacronistica).
Se fossi in te
E’ stato piacevole. Niente di che, ma è già abbastanza che un film italiano sia onesto, mai volgare, sincero, ben scritto. Insomma, non mi comprerei il dvd, ma per una sorridente serata televisiva è quanto di meglio ci si possa aspettare.
Il merito va soprattutto agli attori: prima di tutto a Fabio De Luigi, che ha delle immense potenzialità (per ora quasi inespresse, a causa della sua facciotta strafottente). Poi, menzione d’onore a Paola Cortellesi, una grandissima, una donna davvero da sposare, perfetta.
o.k., la cortellesi è una gran topa, ma il film fa veramente schifo!!! orsù, quando ce vò, ce vò!