Yuke yuke nidome no …

Yuke yuke nidome no shojo
(Su su per la seconda volta vergine)


Questo weekend mi sono deciso, nella massa informe di cinema che ho consumato, di vedere finalmente questo film registrato da Fuori Orario qualche giorno fa. Devo dire che è abbastanza interessante, anche se faccio molta fatica a contestualizzarlo, non conoscendo questo misterioso Wakamatsu, che la garzantina del Canova mi dice essere “un autore di film erotici che si distanzia dal genere per il suo stile”. Insomma, sta al pinku come Gerard Damiano sta al porno?


Questo incontro tra due anime disperate sul tetto di un palazzo, una che vuole morire, l’altra che vuole uccidere, e che si scambiano i ruoli confondendo continuamente eros e thanatos (“ti amo, non è una buona ragione per uccidermi?”) è abbastanza scioccante, anche se un po’ manierista, nonostante un incredibile talento pittorico nel dosare le luci e costruire l’immagine. Poi c’è quella che è forse la chiave di lettura del film: le immagini violente dei manga alternate alle foto di Sharon Tate incinta pre-Charles Manson. La cosa mi ha lasciato un po’ atterrito, poi ho decisamente rinunciato a capirla. Niente male il finale.


One Thought on “Yuke yuke nidome no …

  1. amore (o bellezza)-morte: un legame che si ripropone in molti film giapponesi, tra i quali “Gohatto”, trasmesso sempre nella stessa serata di “Fuori Orario”(o forse la notte prima) e “Dolls”, forse anche “furyo” dello stesso Oshima…

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