Chinese Odyssey 2002…

Chinese Odyssey 2002


[ok, un post è fatto. meno due. ancora 20 minuti. maledetta università...]


Quando vedo un film così, mi viene voglia di trasferirmi in un paese come la Francia, dove la cinematografia orientale è conosciuta, apprezzata, studiata, riverita, e soprattutto riempe i cartelloni dei cinema. In ogni caso, anche nel caso di un film recente e popolare come questo. Qui a Bologna, Chinese Odyssey 2002 uscì per 7 giorni al Nosadella (cinema minore e decentrato, anche se vicino a casa mia), per poi essere ritirato. Non conosco nessuno che l’abbia visto. Forse non sarebbe nemmeno il caso di dedicarci un post. Ma visto che almeno in home video ha avuto una distribuzione recente, mi sforzo.


Non fosse altro che per Tony Leung (indimenticabile protagonista di uno dei capolavori degli ultimi anni, In the mood for love) e Vicky Zao (simpaticissima donna-folletto che ho apprezzato anche in Shaolin Soccer), questo film s’ha da vedere.


Volete una ragione in più? Ve lo descrivo in breve: è una favola struggente e fantasiosa, una commedia demenziale con tocchi umoristici surreali, una storia d’amore appassionante, lirica, romantica, con sviluppi tematici originalissimi sul rapporto tra uomo e donna, sulla confusione dei ruoli, e sulla simbiosi amorosa. In più, è un film di arti marziali, seppure a piccole pennellate, e in alcuni momenti si trasforma persino in un meta-film, oltre a essere di per stesso molto autoreferenziale nei confronti della storia del cinema di Honk-Kong e, all’interno di essa, di tutti i generi sopracitati.


Poi c’è sempre il solito problema, il nostro problema, quello per cui fatichiamo a comprendere una tale complessita “generica”, o gli eccessi di pathos, o la filosofia che è alla base dei rapporti interpersonali, e che ci portano a malcomprendere i film del lontano oriente (perfino film “occidentalizzati” come La tigre e il dragone). Ma basta lasciarsi andare un po’. Non è un capolavoro, intendiamoci, chi ha visto un minimo di cinema di honk-kong sa che c’è di meglio, ma girato con una consapevolezza e una leggerezza tali che non possono non affascinare. E, volendo essere più triviali e terra-terra, fa ridere veramente di gusto e sinceramente commuovere.

3 Thoughts on “Chinese Odyssey 2002…

  1. cisonopureio, tilinco !

  2. perche’ pensi che non sia il caso di dargli un post?
    Secondo me tutti i film lo meritano, fosse anche solo per dire che davvero non sono degni di attenzione…
    Io purtroppo conosco il titolo solo di nome, perche’ qui non e’ uscito… ma mi piacerebbe vederlo da tempo, se non altro perche’ Tony Leung con In the mood for love mi e’ entrato nel cuore.
    Misato-san

  3. Io ‘ho visto, io l’ho visto! Ovviamente non al cinema, perché in tutta la Toscana non è nemmeno uscito. Ho comprato il DVD.
    D’accordissimo con te su tutto (e poi Tony Leung + Vicky Zhao, cos’altro si può desiderare?); purtroppo credo che la versione italiana sia un po’ tagliata (almeno a giudicare dalla durata accreditata sui siti che parlano dell’edizione cinese del dvd).

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