Le regole dell’attra…

Le regole dell’attrazione


Uno dei piccoli problemi del parlaredicinema: discutere un film o una sua edizione? Un problema sottilmente filologico (e un po’ masturbatorio) che reca non pochi problemi a chi, per esempio, vuole parlare di Rules. Facciamo finta che non l’abbiano tagliato, ignoriamo i titoli ridicoli, e il doppiaggio insolente. Facciamo finta. Altrimenti che dovremmo fare dei Goonies o di Stand by me?


Grand’uomo, Roger Avary: responsabile di uno degli ultimi, veri, b-movie sperimentali americani (a Parigi: Killing Zoe, splendido) e ora capace di prendere una storia già destrutturata e trovare una (de)struttura ad essa adatta. Mostra la coesistenza degli eventi, e quindi l’inesistenza stessa del tempo (grande e unico tema del film) grazie al rewind. Mostra l’inevitabilità del fato, e l’identità tra realtà e immaginazione, grazie allo split-screen (uno dei più belli di sempre).


Con punte di disperata poesia immerse in un ritratto inevitabilmente acido e distaccato di un piccolo mondo che va allo sfacelo, anzi, che non va da nessuna parte. Perché, come si è detto, il tempo non esiste più, non ha più senso parlarne o rappresentarlo, è l’ultima mera illusione di una non-generazione, di una società, incapace di trovarsi-accettarsi-amarsi-l’un l’altro-amare-se stessi-comprendersi-diversificarsi-morire.

15 Thoughts on “Le regole dell’attra…

  1. non so cosa mi è preso stasera – comunque un gran bel film, a mio parere, se non si fosse capito

  2. Si è capito.
    E si è capito anche le la ghezzizzazione non è anra finita!!! ;)

  3. non vorrei sentirmi ghettizzato per essere così ghezzizzato

  4. utente anonimo on 31 marzo 2004 at 15:07 said:

    non è tagliato.

  5. davvero? ne ho sentite di ogni (vedi FilmTv, che di solito su queste cose è abbastanza serio…) – chi sei poi?

  6. beh, io non ci ho visto tutta questa disperata poesia… ma alla fine ognuno vede il “suo” film, nel modo che vuole. ciao! ;)

  7. ho detto “punte”, non “tanta”

  8. …just to say hello…
    ma già che ci sono…bello questo film, mi è piaciuto davvero un sacco. Argomenterò il perchè in un orario più umano.

  9. in effetti, signorina, siamo nottambuli, eh? aspetto tue ulteriori

  10. ….siamo d’accordo su avary, che diamine…

  11. eh beh ci mancherebbe altro, tri’!

  12. mah. a me non è piaciuto un piffero..!

  13. utente anonimo on 10 febbraio 2005 at 14:46 said:

    Testè scoperto codesto blog, che frequenterò anzichenò, lascio qui il mio primo commento xchè ho fatto la tesi su Ellis che è il più grande scrittore vivente -era una tesi equidistante, ovvio-. E da qualche parte tra le 536 pp. del volume spiegavo che il film di Avary è l’unico che abbia un pò capito Ellis. Il discorso sul tempo, poniamo, è fondamentale ed è inseparabile dall’ontologia dell’audiovisivo riproducibile nonchè dalla percezione di chi è cresciuto, si dice, “all’ombra del video” come appunto i disperati di “Rules”. Ciò detto, il film non spicca il volo. E agli ellisiani tremano i polsi, in attesa del “Glamorama” di Roger Avary, che a proposito è il più grande romanzo del ’900 -questo l’argomento forte della mia tesi.

    (Esagero ma non troppo)

    vanni j

  14. utente anonimo on 12 luglio 2006 at 12:57 said:

    il film non mi sembra abbia dei tagli (ne ho visto anche una copia inglese) Forse è la stessa leggenda circolata su Brokeback mountain. Detto questo, il film è stato presentato dal marketing italiano come una sorta di filmetto adolescenziale/scolastico ed è chiaro che è tutt’altro. Così si sono scontentati tutti, le coppiette che sono andate al cinema per pomiciare e chi era interessato a vedere una trasposizione da Ellis dopo il deludente American Psycho. Il doppiaggio è scandaloso. Forse il film poteva spiengere maggiormente sul lato erotico, ma tutti gli attori funzionano piuttosto bene. E si spera che il protagonista di Glamorama sia lo stesso attore che lo interpreta in questo film. Quanto a Glamorama non credo sia il miglior Ellis, il libro parte bene ma si inceppa quasi subito. Oscar

  15. no, non credo sia una leggenda metropolitana. comunque, consiglio la lettura del pezzo di Gervasini su Film.Tv:

    http://www.film.tv.it/recensione.php?film=26241

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