Lost in translation
- I don’t want to leave.
- So don’t. Stay here with me. We’ll start a jazz band.
Ho rivisto così in lingua originale uno dei film più belli dell’anno passato. Per quanto avevo scritto, il 13esimo. Anche se quella classifichina ormai non ha più molto valore. Potrebbe andare anche scalare la classifica, dopo questa seconda visione… Il problema è che non ho tanta voglia di parlarne.
Vorrei solo parlare del finale, meraviglioso: quel gioco del caso, quegli occhi lucidi, quell’abbraccio, e quelle parole che non sentiremo mai. E il passo di chi si allontana, ma sapendo che ogni partenza è un ritorno. Vale tutto il film, e chiude magnificamente il maturo e affascinante sguardo della Coppola (e che fotografia, Lance Acord…) sugli sguardi stranieri e suoi cuori persi dei due personaggi (Murray e Johansson, entrambi incredibili). Fenomenologia della deriva, antropologia del sentimento. Bello, eh sì sì.
aaah! No, forse non ero dello spirito adatto quando sono andata a vederlo al cinema….Ma proprio non m’ha preso…Visivamente è molto bello (anche se nella versione che ho visto al cinema si continuava a vedere il microfono…ben 8 volte! In un film così importate è davvero troppo) però non mi ha lasciato molto a livello emotivo. La colonna sonora è strepitosa…è nella mia lista dei desideri….
Il finale è molto bello.
Ma mi rifiuto di sottolinearlo, perché si rischia di banalizzare e sottovalutare tutto il resto.
meva – la questione del microfono, non so se lo sai, ma è spesso (se non sempre) una questione di mascherini (cioè le proporzioni con cui è stato proiettato dove l’hai visto tu era probabilmente sbagliato) e quindi colpa del proiezionista
cooper, se leggi bene non ho parlato solo del finale. anche se comunque secondo me è quello che alza davvero il tiro del film. salut!
Delicato, il finale e’ delicato, come tutto il film, del resto
parola che rende perfettamente l’idea – ciao auro’
bello, davvero.
Concordo e basta XD
Misato-san
io invece l’ho trovato al di sotto delle mie aspettative e molto, molto, sopravalutato.
Anch’io, concordo e basta.
Wraft
Concordo pienamente, Kekkoz. Un’”antropologia del sentimento”, che dai tempi di Green Card di Weir (film da NON guardare con il doppiaggio italiano) non si vedeva al cinema..
Erodadadams
Beh, se non vuoi parlarne è solo perchè il film E’ fatto per lo più di silenzi… Grande film…