La messa è finita


Don Giulio non vuole sentire, vuole coprire quelle voci che gli dicono che lui lì è inutile, che il suo compito, quella della chiesa, della messa, è finita, perché non ha più parlare di una morale collettiva (ecclesiastica, per definizione) ma solo individuale. Giulio è un prete, ma soprattutto un uomo, un uomo che soffre per il mondo che gli cade intorno, che ama e che disprezza, che ha paura, che assiste al suicidio della madre senza possibilità di fornire il riscatto e il perdono del suo ruolo sociale. Don Giulio è anche lo stesso Moretti, che osserva e giudica, con un senso morale agghiacciante e già incredibilmente maturo.


Per la mia personale e soggettiva esperienza, non è il miglior film di Moretti. Ma è sicuramente quello scritto meglio (da lui e Petraglia), e più commovente (almeno fino alla Stanza del figlio). Pieno di brividi, lascia addosso un senso amaro di inquietudine.

5 Thoughts on “

  1. …..vedi…copio-incollo (come al solito) il kekkoz-pensiero…

  2. comunque kekkoz non mi devi prendere sul serio (ancora non lo hai capito?)

  3. Sono sostanzialmente d’accordo. Un buon film, ma non il migliore di Moretti.

  4. Anonimo on 28 giugno 2004 at 13:16 said:

    :-) un saluto a tutti

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