Alphaville
(Agente Lemmy Caution: Missione Alphaville)
Godard prende un prodotto popolare (i film di Bernard Borderie) e lo usa per i suoi scopi, gioca con il prodotto culturale di massa, utilizza gli stilemi del sottogenere destrutturando la materia stessa di cui sono fatti, riempe lo schemo di citazioni letterarie (Orwell in testa, anche qui un newspeak) e cinematografiche, rilegge i linguaggi stessi del cinema sovraesponendoli al suo stesso attacco anarchico.
[nota: non vi ricorda un certo Quentin tutto ciò? banalità...]
Ma riuscendo, come per miracolo, ad essere anche struggente (le poesie di Eluard, le luci nella scena d’amore tra la Karina e Costantine) mostrando un futuro dove le parole vietate sono “coscienza”, “perché?”, e “amore”, ma che è in realtà (e sulla pellicola) la stessa Parigi del 1965.
Questo procedimento pop, in funzione di un ragionamento sul futuro attraverso la messa in campo di una distopia fantascientifica, si propone già (ante litteram!) come opposto al successivo procedimento di Truffaut su Bradbury (se n’è parlato). A voi decidere chi fosse il migliore (ma non è necessario).
peccato sia uno dei pochissimi Godard che mi mancano (anche se da due giorni lo stò scaricando in file sharing…).
sto
lo so, non è facile da trovare – infatti io l’ho dovuto vedere in francese con sottotitoli in inglese. spassoso, comunque. se si sopporta il computer centrale che parla coi rutti.
sto (sulla tastiera o e ò sono molto vicini….me la passi?)
Il parallelo tra Godard e Tarantino è in effetti banale, però non mi ha mai convinto fino in fondo, in quanto Tarantino gioca coi generi ma dall’interno, e Godard invece li destruttura e li fa diventare altro (per essere anch’io banale, li fa diventare poesia). Al proposito può essere interessante quest’articolo.
Dicevo, può essere interessante quest’articolo.
avevo già letto l’articolo di buccheri su cinemi, e non mi era piaciuto nemmeno allora.
Sarà, ma “assomiglia a Tarantino” può essere un buon mezzo per far vedere un film di Godard a chi conosce il primo e non il secondo, mentre il viceversa rischia di produrre qualche delusione
Secondo em il vero erede di Godard per il gioco coi generi è Kitano Takeshi, che probabilmente non ha mai visto niente di JLG.
Quando eri un teenager quali film hai visto?
-Non sono mai stato un cinefilo. Mi ricordo di aver visto la biografia di un maestro di arti marziali e poi un film italiano, Il ferroviere di Pietro Germi. Quando ero un po’ più grande la Fontana della vergine di Bergman e, in tutti quegli anni, un sacco di porno.
mi riprometto di non fare più simili paragoni. per quanto riguarda il alphaville/fahrenheit?
Non ho ben capito in che senso le due operazioni (Alphaville e Fahrenheit) sono opposte nella rappresentazione pop di un futuro distopico, se puoi chiarirmi un po’ le idee magari poi mi viene qualcosa di intelligente da dire (ma non contarci troppo)
Se invece mi chiedi quale dei due film sia il migliore, voto Alphaville senza esitazioni.