Open water
Lo so, due persone che per un’ora di film tentano di sopravvivere da sole in mezzo all’oceano non è proprio il massimo della vita. Ma (quasi) tutto quello che è stato detto di questo film è sbagliato, o almeno sbagliatuccio.
Inanzitutto, non è “un’esperienza terrificante” come recitavano le pompatissime tagline, e non è un horror. Urlare al cult-movie per pubblicizzarlo mi sembra eccessivo, come è esagerato urlare “che schifo” al termine di un film che, pur non essendo straordinario (perché sconta uno sviluppo prevedibile e letargico, soprattutto nella prima parte), mantiene ogni singola promessa data, e non si risparmia un’ironia diffusa che lo rende più sopportabile del previsto.
Quello di Kris Kentis è in realtà solo un piccolo (ma davvero piccolo) film digitale, interessante (ma risaputissima) metafora della modernità: l’elemento naturale (il mare, anche se calmo) che gioca sull’uomo una sorta di contrappasso dell’individualismo e della frenesia comunicativa della civiltà contemporanea. Ed è davvero tutto qui. Non c’è molto altro.
Una nota di merito alle scene notturne, quelle sì, davvero terrificanti, e al finale che spiazza notevolmente (ma furbescamente). I titoli di coda sono una bella ghignata cinica, stomaco permettendo.
?
l’elemento naturale (il mare, anche se calmo) che gioca sull’uomo una sorta di contrappasso dell’individualismo e della frenesia comunicativa della civiltà contemporanea.
EH?kekfren non mi deludi mai.definirlo confronto tra natura e cultura era troppo banale. Kekko quando comincerai a fare un pò di recensioni al posto mio per il giornale?Facciamo fifti fifti.
solo tu non vieni mai a commentarmi. sigh
lillone carissimo… volevo solo specificare. abbasso la semiotica.
ho visto “ebbro di donne e di pittura”. rimando i commenti. bello comunque, sì.
senti, che ne pensi della bighelow (o come diavolo si scrive)? tempo fa ho visto un film che si chiamava “il mistero dell’acqua”. l’hai visto? mi e’ sembrato un po’ strano, ma bello, con una fotografia degna di nota oltretutto. e di “strange days” che mi dici? quando era uscito la lewis era una dei miei idoli, e mi era piaciuto tantissimo. rivedendolo ad una certa distanza fa meno effetto, ma penso comunque resti un gran film!
io ero entrato in sala molto scettico, mosso innanzitutto dal puro piacere di sprecare un oretta al multiplex. ne sono uscito abbastanza turbato. dunque ne è valsa la pena. anche perché questo kentis il digitale lo maneggia bene e non annoia. nota di merito dato che nel complesso, come giustamente scrivi, lo script era già ampiamente previsto (e prevedibile). il prodotto finale è dunque di buonissimo livello. cinema di panza? può essere, ma anche la panza vuole la sua parte. detto questo, aggiungo solo i complimenti di rito: bel blog, continuerò a leggerti.
a me ispirava ma così mi hai smontata… un bacio
mi spiace, ma la recensione di marquant di questo è film è più bella della tua.
ma no, scherzavo, la tua è bellissima
Flexo
p.s. 10+ a chi coglie questa citazione “futuramesca” :-)))
ratinthewall: flexo e’ un robot del tutto uguale a bender tranne che ha il pizzetto, e si vede in almeno due episodi!!!
in piu’ aveva questo modo di dire sempre prima una cosa e poi il contrario.
quanto ho vinto?
ma dove sta la recensione di marquant?? comunque la bigelow mi piace a tratti. strange days è un gran film, il mistero dell’acqua mi manca.
non ci stava, infatti, era uno scherzo idiota ;-P
si vede che in questi giorni non c’ho un cazzo da fare?
si vede
Anche il mistero dell’acqua non è male.