Styker
di Noam Gonick, Canada
Venezia Orizzonti
Ultimo giorno di festival, poco tempo da dedicare alla visione di film, una scelta a caso. Ma Stryker è un pessimo film, rovinato in primo luogo dalle interpretazioni degli attori, ma anche dalla terribile sceneggiatura (tra un fuck e l’altro, nemmeno un pensiero intelligente) e dalla regia di un piattume inumano. Tempo buttato via. Peccato, perché quello del giovanissimo (piromane e quindi anarchico) che guarda con distacco i reciproci razzismi di due bande rivali era un punto di vista interessante. Bleah.
Passaggi di tempo
di Gianfranco Cabiddu, Italia
Giornate degli autori
L’ultimo film visto in questo strano e incasinatissimo baraccone che è il Festival del Cinema di Venezia è un documentario. Non proprio un caso strano, vista l’attenzione ultimamente viene data a questo genere (ed è un documentario Darwin’s Nightmare, il vincitore delle Giornate degli Autori…).
Detto questo, il film di Cabiddu è proprio bello. E’ un documentario sul bellissimo progetto "Sonos e memoria" di Paolo Fresu, Elena Ledda e molti altri musicisti sardi (e non). Ma, da questo punto di partenza, monta e sale, fino a diventare un film sull’incontro tra uomini diversi per uno scopo comune, e infine nella seconda parte (bellissima) anche un ritratto della sardegna e delle sue tradizioni che tra vecchio e nuovo, filmati d’archivio e recenti mischiati insieme, vengono mostrate come elementi di una cultura affascinante e immutabile.
Nota: ieri sera, alla festa di chiusura del festival alla Villa degli Autori. Fresu e la Ledda ci hanno deliziato (splendidi, grandissimi, pelle d’oca). Lui era appollaiato a due metri d’altezza su una decina di cubi da arredamento. Io ero sotto di lui, a sperare che non mi cascasse addosso.
ma quando torni?
sono tornato!
Bentornato, grande!
grandissima elena ledda. io ero innamorato di lei.
magari non ti è capitato ma fallo: “il mondo” di Zangke
eh, l’ho perso. lavoravo, avevo poco tempo libero… me ne hanno parlato un paio di amici. me ne hanno parlato male, a dirla tutta…
sob, mica volevo offenderti. te la sei presa davvero? te l’ho detto che mi piace quel che scrivi, lasciami fare qualche critica ogni tanto (oltretutto la polemica l’avevi iniziata tu). anche se non metto faccine perché mi pare stucchevole, è ovvio che la mia presa in giro è sempre scherzosa. uffà.
stukk.
stikk
:-0 mastika
non è facile, e non è una cagata…non so i tuoi amici che gusti abbiano, ma a me è parso pas mal, anzi bellissimo
però a venezia ho imparato che per far capire che sei un esperto di cinema basta smerdare tutto quel che ti capita a tiro
ah beh la cosa mi tocca poco perché ho visto più cose belle che cose brutte (un minimo di selezione…)
comunque, personalmente mi spiace moltissimo di aver perso “il mondo”.
ma infatti un minimo di selezione ci vuole, paravo degli estremisti…:)
speriamo lo distribuiscano
la vedo duretta, ma sai mai…
io il film lo definisco una lunga improvvisazione jazz, che parte sommessamente ed arriva ad esplodere in tutto il suo fragore. daltronde essere lì era un’altra cosa, nnèvvero checco? Con Fresu che teneva quella lamentosa nota lunghissima, ricordo di memorie kerouachiane e lupo che ulula alla luna di una notte che è iniziata solo allora… io alla fine ho dormito in villa, dallle 6 alle 9, con roberto e claudiia nerlle sdraio fuori involtati inmille asciugameni… nottata storica per un’esperienza bellissima.. un abbraccio e a presto a boulogne, w l’ottimismo, la topa e la barilla!
enrico
grazie enrico, compagno di visioni (orientali in primis), mai commento fu più prezioso!