Le chiavi di casa
di Gianni Amelio, 2004
Ebbene, mi sono pentito di aver dormito per metà film a Venezia e, come mi ero ripromesso, ho recuperato.
Questo film parla di un’iniziazione ad un culto. L’iniziazione è quella di Kim Rossi Stuart (davvero bravo, va detto, ma un po’ atono), guidato dalla mano di Charlotte Rampling, e il culto è quello dell’amore come sacrificio, come rinuncia. Ma Le chiavi di casa, oltre a questo livello (il più stimolante) è anche e più semplicemente il racconto di un viaggio pieno di buche, in cui due persone dovranno imparare a volersi bene. Dovranno, sì, perché si parla di responsabilità, di seconde occasioni, ma soprattutto di dovere. Il rapporto tra amore e necessità.
Il lavoro di Amelio è rischioso, in qualche modo coraggioso: è un film sul filo dell’errore, ed è vero, come alcuni dicono, che miracolosamente non cade nel baratro. Non per questo è un film miracoloso. Però è ammirevole come riesca a sfuggire alla pornografia del dolore (come con un abbraccio esausto), e al melodramma del dolore (come con un taglio su quello stesso abbraccio). Sono solo esempi.
Potrebbe essere pesante e indigesto, e a tratti lo è. Ma c’è questo straordinario e sfortunato folletto, Andrea Rossi, ed è lui che ci fa rilassare e sorridere. Potrebbe essere consolatorio e stucchevole, ma quel maliconico (astratto) finale di pianto (per assurdo, consolato) lo rende più umano e sincero.
Alcuni entusiasmi veneziani erano eccessivi (c’era di meglio), così come la condanna di chi plaudeva alla sconfitta (forse c’era di peggio). Qui si sta sul filo, ancora una volta. E ancora una volta si può dire: è buon cinema, italiano.
che non venga ignorato il post sull’alba dei morti viventi qui sotto, eh!
non l’ho visto, sorry.
L’unica cosa che è riuscita a dirmi l amia collega che ha visto questo film è che il ritmo è lento come il traffico in tangenziale a milano… Saporifero non c’è che dire… profondo si… ma non puoi non dormire!!
sono al bivio
Piccolo sondaggio tra i blogger, che rivista leggete? Rispondete qui con relativo commento: http://mipassaperlatesta.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=269334
Grazie!
Paco
si conosco ederina,ma non sn di bologna,sn sardo
tambureggio con le dita easpetto….
tupatan… tupatan… tupatan…
sorriso.
Se mi fai anche la recensione per “Delicatessen”, secondo me la più grande ciofeca mai vista, fammi sapere. Questo film non mi ispira, però c’è un però
Ma non ho capito: ti è piaciuto o no?
bisanzio: sì, mi è piaciuto, un buon film, ma senza esagerare – alf, delicatessen non si tocca
– amartata, mi presenti il tuo pusher?
x paco:a parte le ore mese?
x kekkoz:non posso commentare un film che non ho visto (ma potrei tediarti con l’opera omnia di amelio)
ciao kekkoz. ti sei laureato a bologna in via zamboni? cmq amo il cinema… ultimamente faccio una scorpacciata di film spagnoli. conosci amores perros di inarritu? il regista di 21grammi?
a proposito,anche un mio amico che si è laureato all’accademia del cinema di l’acquila mi parla sempre di questo delicatessen. dice che mi piacerebbe..
delicatessen o lo ami o lo odi. bisogna avere la testa a forma di fumetto per amarlo. personalmente è uno dei miei cult movie da sempre.
Bel Blog! Mi sa che lo linko ..
Il tuo blog è interessante, ma lo scrivi con dei caratteri troppo piccoli!!! Mi sembra di non aver visto nulla su Bertolucci: cosa ne pensi??? Illustra, che sono curiosa.
Ciao Emanuela
il mio apprezzamento su bertolucci varia da film a film… generalmente è comunque alto (the dreamers e stealing beauty, per esempio) ma con alti e bassi. se non c’è nulla di bertolucci (ora non ricordo…) è perché non ho visto nessun suo film dall’inizio del blog (cioè nel 2004). ciao.
comunque i caratteri non sono piccoli… forse dovresti provare a fare VISUALIZZA -> CARATTERE -> MEDIO – ciao a tutti
l’ho visto giusto giusto ier sera (a Venezia l’ho evitato)
l’ho trovato tenero, coinvolgente ma nulla di eccezionale -certo melio di vera drake, suvvia-
in poche parole: sono d’accordo con te.
ciao
Rosa
no, schifo non fa…è bello, è ben fatto, sicuramente tratta un tema (aborto) un tantino difficile e ne esce con un copo al cerchio e uno alla botte. Sarà che ero particolarmente stanca e tutto, ma i 45 minuti di piangnistei della protagonista, alla fine, mi sono risultati a dir poco pesanti ed eccessivi. Segreti e bugie a confronto è un capolavoro (ma anche no)!
scusa ma qua la L e la G a volte scioperano, causa tastiera farlocca…:)
visto stasera. bello, decisamente… mai stucchevole, il che e’ tantissimo in pellicole con questi temi…
Misato-san
non sei l’unico che si addormenta a venezia. io ho visto il mio docente russare durante la proiezione di un film portoghese e fuggire appena accese le luci