La ragazza con la valigia
di Valerio Zurlini, 1960
Il ritorno a Bologna è anche il ritorno in SalaBorsa, e l’occasione di recuperare le mie enormi falle cinefile… Era tanto che volevo vedere questo film di Zurlini (l’avevo già scritto), regista bolognese di cui avevo già parlato (su La ragazze di San Frediano). Autopermalink…
La ragazza con la valigia è la storia di un incontro, quello tra un ragazzo (Perrin, giovane e già bravissimo) e una ragazza (una splendida Claudia Cardinale). Aida e Lorenzo sono due persone sole, ma le loro due solitudini sono destinate a rimanere tali, a causa del moralismo provinciale, a causa dei pregiudizi della gente.
Zurlini aveva una gran mano: anche solo per la capacità di raccontare le relazioni tra le persone attraverso i rapporti che i personaggi instaurano nell’inquadratura. E l’uso della retorica cinematografica (i piani-sequenza, lunghissimi anche se privi di virtuosismi, o la camera fissa sullo sguardo attonito e deluso di Perrin) per esprimere i sentimenti dei protagonisti è quello di un grande maestro. Bello, bello davvero.
Molte le scene straordinarie, spesso anche grazie alle scelte sonore: l’inizio , con quella strana ironica tensione (e Fever in sottofondo), e quella valigia lasciata lì sul cemento, sola e abbandonata, come in un quadretto iperrealista. O la discesa dalla scala della Cardinale in accappatoio sulle note di Celeste Aida. Se una sequenza mi rimarrà in mente, però, è quella della spiaggia, con i due corpi accarezzati dalla sabbia e dalla voce di Mina, che si conclude con la rissa, in cui il dramma (e il melodramma) viene contrastato da Tintarella di luna nella colonna sonora: geniale.
sissì, l’avevo letto, lo sai che ti amo
Mh, non conosco ma…..dopo questo post penso proprio che lo vedro’….