Amami se hai coraggio (Jeux d’enfants)
di Yann Samuell, 2003
Jeux d’enfants è un oggetto abbastanza bizzarro. L’illustratore Yann Samuell, al suo esordio, sceglie una strada che coniuga le scelte barocche di Jeunet (il film, se guardato con superficialità, potrebbe sembrare uno spin-off di Amelie) con uno stile iperattivo e cartoonesco (macchina da presa volteggiante e mai ferma, effetti speciali sfavillanti), che ha tra i suoi riferimenti anche il Boyle di Trainspotting (omaggiato esplicitamente in una scena).
Il risultato è un’operetta piacevole (anche se seriamente tautologica) che racconta il gioco eterno e sottilmente perverso tra due amici (o qualcosa di più) come unica difesa contro la morte, il dolore e più in generale contro l’orrore del tempo che passa. Tempo che infatti viene sistematicamente annullato, con ellissi anomale (perlopiù decennali) e una sensazione di sospensione che fa il paio sia con la natura fumettistica dell’operazione, sia con l’incapacità di crescere (e di invecchiare) dei due protagonisti.
Di certo più grafica che narrativa, più interessata agli sviluppi di un concetto che a quelli dei personaggi che lo mettono in pratica. D’altronde era difficile, vista l’immaturità e l’antipatia che caratterizzano i personaggi di Marion Cotillard (di cui sono innamorato dai tempi di Taxxi) e Guillaume Canet (che è invece insopportabile: sarà gelosia?).
Comunque la bidimensionalità dell’operazione può anche non essere un limite. Questo assalto terribilmente romantico, allo stesso tempo cinico (molti "scherzi" toccano davvero punti dolenti del quotidiano) e zuccheroso (perché è amore incondizionato, che non si ferma nemmeno di fronte alla morte), la reazione può essere diversa. O si va in iperglicemia, oppure ci si soddisfa le papille gustative e si finisce il film con un sorriso, beato e beota.
mi stai già molto simpatico xchè noto con piacere che sul tuo blog parli di film e di cinema =) dovevo capirlo dal tuo nick…ma son poco dai riflessi pronti oggi. complimentoni. passerò sicuramente a trovarti altre volte… direi che ti linko. Sciau! ^_^
più che dal nick dall’indirizzo del blog…
oggi son proprio stordita.
cazzo, quanto sono stordito, in un precedente commento ho confuso “jeux d’enfants” con “reves d’enfants”, il manga di otomo. vabbé, parlando di storditi, eccomi qui…
qui vado fuori tema, ma ho fatto un giro da te e ho letto la tua su Blue Velvet. Anche io amo molto il cinema di Lynch. Hai visto i suoi Corti? Penso verrò a leggerti spesso.
grazie suzu. sì, ho visto i suoi vecchi corti, cioè “six figures getting sick”, “alphabet”, “The grandmother”, “the amputee” e “the cowboy and the frenchmen”. tutti molto belli, soprattutto l’ultimo. mi mancano gli ultimi (darkend room e rabbits)…
Grazie
ricordo il trailer di questo film, ma non lo vidi…data la recensione e data me, credo sarà il caso di rimediare…e quindi di nuovo grazie
Ciao. Vieni a (ri)trovarmi!
si, mi piace lo stile in cui sono scritte le tue recensioni,e mi piace l scelta dei film. questo blog vale la visita.
i miei complimenti per il tuo blog. Essendo un’appassionata di cinema, diventerai mio guru cinematografico.
Ti seguo da un pò e volevo veramente farti i miei complimenti. Sei in gamba! Un iperattivo e instancabile divoratore di cinema.
grazie a tutti per gli immeritati complimenti! baci baci
ovviamente sono passata a curiosare…
se mi permetti un giudizio critico stilistico a questa tua recensione,
i riferimenti alla glicemia, al gusto, allo zucchero, alle papille ecc., mixato con i caratteri in grassetto, hanno avuto un effetto alquanto disgustoso..
ciao…ank’io sn 1 cinefila incallita..certo forse nn particolarmente esperta cm lo sei tu..ma altrettanto appassionata!ho visto il film giusto ieri e in primo tempo è vero l’ho trovato alquanto birrarro e forse 1 po’ incoerente..ma è questa incoerenza ke mi ha trascinato nella storia fino alla fine..merito forse anke della colonna sonora molto zuccherosa ma stupenda…io lo consiglio a tutti quelli ke hanno voglia di sedersi sul divano e iniziare a sognare a okki aperti..xkè nessuno coi piedi x terra coglierebbe la bellezza dell’assurdo e dell’impossibile del film..xkè trovare 1 amore così magnifico devastante assurdo fin dall’infanzia è forse davvero impossibile…e x me anke oltre…cmq complimenti x il blog..6davvero bravo ..ciaooo