Una tomba per le lucciole (Hotaru no haka)

di Isao Takahata, 1988

"La sera del 21 settembre 1945, io morii"

Celeberrimo classico dell’animazione giapponese (classe 1988), diretto da Takahata Isao, amicone di Miyazaki Hayao (insieme diressero il primo Lupin III) e corresponsabile di quella meraviglia produttiva chiamata Studio Ghibli.

Se già con Miyazaki i pregiudizi occidentali sui cartoni animati vengono contraddetti, mai come in questo caso tali ingenuità culturali vengono a cadere: Hotaru no haka è un cartone animato assolutamente adulto. Affresco storico (filolofico nell’ambientazione, siamo a Kobe) su un periodo storico doloroso (la fine della seconda guerra mondiale, ma Hiroshima è solo accennata) e, allo stesso tempo, sofferto romanzo di formazione individuale, Una tomba per le lucciole è semplicemente un film sulla perdita e sulla morte, e su tutto il film aleggia questa sensazione cadaverica che mette i brividi (come nella struggente scena che dà il titolo al film).

Infatti la fortissima scelta strutturale va in questa direzione: il cartone inizia con la frase sopracitata, ed è narrato dal fantasma del protagonista, che racconta, ovviamente, l’avvicinamento alla morte, suo e della sua sorellina. Il procedimento è classico, e da Sunset Boulevard a Pulp Fiction si è detto e scritto l’impossibile su questo, ma in un cartone animato è una scelta davvero anomala, che provoca una sorta di stordimento ed aiuta (facendo dimenticare il cosa, prediligendo il come) ad immergersi a capofitto nelle emozioni.

12 Thoughts on “

  1. sinceramente, io piango spessissimo guardando i film (soprattutto i dvd a casa mia, meno inibizioni…). e mica solo per i momenti dichiaratamente ‘commoventi’: m’è venuto il singhiozzo persino per la carica dei cavalieri di rohan alla battaglia di gondor, per dirne una.

    eppure davanti a questo film non sono riuscito a piangere. ero troppo troppo agghiacciato. devastato. non so, per me ha ridefinito il concetto di ‘drammatico’. quando poi ho ricollegato scena iniziale e finale (la scatola delle caramelle), mi stavo sentendo male.

    oltre che per il fatto di essere uno splendido anime, lo tengo gelosamente perché alla prima persona che obietta sulla maturità della mia piccola collezione di animazione giapponese, lo metto su e le rovino la giornata… :)

  2. film straordinario…concordo con tutto quello che hai detto. Ma si trova in dvd? io l’ho visto anni fa con una vhs pessima…

  3. utente anonimo on 29 settembre 2004 at 17:57 said:

    a me invece non e’ piaciuto guarda un po’ (sono il solo di quelli che l’hai visto…) molto duro realistico
    ma troppo formale di una poesia
    troppo ‘lavorata’ cercata anche
    se secca non compiaciuta ecco
    troppo ‘formale’ …non raggiunge
    il miracolo della trasparenza di Ozu
    e degli altri grandi giapponesi

  4. interessante… (la firma?)

  5. di questo ricordo soprattutto le lacrime che mi ha fatto versare. Devo averlo visto qualcosa come 4/5 anni fa e non sono piu’ riuscita a toccarlo, infatti ce l’ho solo in videocassetta…
    Misato-san

  6. sisi esiste in dvd, io già ce l’ho da qualche tempo….ma da quando l’avevo visto, il dvd non sono riuscito più a guardarlo…anche a me da angoscia il pensiero di rivederlo…bellissimo

  7. non mi è piaciuto, sarà che avevo visto da poco “Laputa…”

  8. pazienza, ti perdono. (anche per me Laputa è molto più bello, ma anche questo… averne!)

  9. non ho visto il film ma ho il racconto originale…é molto intenso e commovente.
    E’ scritto benissimo.!

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