Europa

di Lars von Trier, 1991

Europa è il film che chiude la trilogia "europea" di Lars Von Trier (ho visto Epidemic, spassosa stronzatina, mentre mi manca L’elemento del crimine). Quello che penso di lui l’ho scritto qui, ma mi rendo conto che forse il mio odio è un po’ eccessivo…

Von Trier usa l’immagine cinematografica come se fosse un file di Photoshop. E’ la prima cosa che mi è venuta in mente guardando Europa. I piani sono suddivisi in livelli di profondità, permettendo convivenze inaudite (come colore e biancoenero) all’interno dello stesso quadro. Ed il tutto senza l’ausilio del digitale, ma prodotto in loco (con gli attori che recitano davanti a schermi retroproiettivi, e cose simili).

Interessante anche l’idea di strutturare il film come una seduta di ipnosi (con la rotaia iniziale a far da orologio penzolante, per intenderci), trovata che ha mille valenze: il cinema come ipnosi collettiva, ma anche ipnosi storica (visto che si parla di nazismo e di post-nazismi). Anche se l’uso che Von Trier fa di Max Von Sydow (anzi, della sua voce narrante) mi ha ricordato Bela Lugosi in Glen or Glenda di Ed Wood

Resta il fatto che, se non ci fosse tutta questa ricerca sull’immagine, giocosa e genialoide anche se fine a se stessa, il film perderebbe gran parte del suo interesse, e potrebbe risultare noioso, stucchevole, anche un tantino disinteressato. Però, rispetto ad alcuni altri insopportabili lavori del regista danese, è almeno molto bello esteticamente, e fotografato da dio (finché si sta sul bianco e nero). Se vi basta… a me può bastare.

12 Thoughts on “

  1. mi scuso per lo schifo di questi tre post di oggi. purtroppo sto scrivendo a tempo perso, mentre faccio altre cose, in un internet point. e ho anche un arretrato(“L’ape regina” di Ferreri). Domani, prometto, domani. baci. commentate!

  2. http://cinemavistodame.splinder.com/post/2690548
    Lì troverai dei riferimenti al cinema di Lars von Triers ed a Dogville in particolare. Ed al concetto di ribaltamento alchemico.

  3. mi hai distrutto un film che pensavo di amare (a modo mio).Sono così a terra che non riesco a continuare.Rileggendo il post su dogville (visto giorni fa in video) mi sorprendo del fatto che tu non abbia visto le onde del destino che rimane,per me,il miglior omaggio reso (indirettamente) al connazionale Dreyer.L’elemento del crimine non mi ha detto nulla.Però von trier ha la mia stima (non solo artisticamente).Sei più crudele di mereghetti!!!!! E io dovrei venire a bologna?

  4. trier.. visto “le cinque variazioni”. interessante per la sperimentazioni, soprattutto mi pare nella quarta (ma non ne sono sicura) , quando interpreta il film come un cartone animato. colori sgargianti, molto molto belli.a parte il doppiaggio di lars (perchè recita lui in persona), che sembra topo gigio, film interessante, come tutti i suoi.
    dogville in programma per domani sera, ti dirò.
    ciao,
    paranoica.

  5. nicola: guarda che non ne ho parlato tanto male, mi sono divertito anche a vederlo (nonostante la fatica dell’inglese-senza-sottotitoli) – von trier continua comunque a non convincermi del tutto (nonostante dogville) – de gustibus

  6. comunque nicola ho aggiunto 4 parole alla fine che chiariscono la mia visione della cosa. baci.

  7. ma te sempre a guardare film stai?

  8. utente anonimo on 5 ottobre 2004 at 12:50 said:

    non ho COSI’ TANTO tempo come sembra, in realtà. ma se ho del tempo libero (e intendo libero da qualsiasi altra cosa importante) mi piace dedicarlo alla mia passione.

  9. In Santa Maradona, i titoli di coda che Andrea e Dolores guardano sono proprio quelli di Europa…Strano che Ponti omaggi Trier!lilloidale in frusciointheheadeffect.

  10. Resta il fatto che, se non ci fosse tutta questa ricerca sull’immagine, giocosa e genialoide anche se fine a se stessa, il film perderebbe gran parte del suo interesse, e potrebbe risultare noioso, stucchevole, anche un tantino disinteressato.
    Il cinema non è letteratura e questi se non semplicemente non si danno. ^^

  11. chiedo scusa. ma ti assicuro che c’è un misunderstanding.

    per ME, la forma si riversa nella sostanza, e mi sembra di averlo già scritto più volte qui sul blog.

    ma non sono pochi quelli che pensano che la SOLA ricerca formale sia un danno per il cinema.

    forse quel “potrebbe risultare” è più corretto di quel “sarebbe”. basta capirsi. e comunque, niente regole. saluti, grande goka.

  12. Anonimo on 5 ottobre 2004 at 16:16 said:

    bhe, di sicuro la sola ricerca formale è sempre un danno…

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