Ring 2 (Ringu 2)
di Hideo Nakata, 1999
Ci sono remake posticci e remake necessari. Non è affatto una distinzione di qualità, ma di concetto: è posticcio se non era previsto, mentre al contrario è necessario. Chiaro, no? L’impressione iniziale è che questo Ring 2 nasca su una falsariga posticcia, sfruttando un successo commerciale: la prima parte, parzialmente da buttare, è infatti un continuo rimandare al primo capitolo, senza aggiungere niente di nuovo, presentando magari nuove facce di personaggi noti (e negando Reiko fino allo sfinimento).
Poi fortunatamente nella seconda parte cambia rotta e prende nuove strade, sia stilistiche che tematiche, spiegando esplicitamente molti passaggi misteriosi di Ringu. A voi decidere se sia un bene o un male, ma alla fine Nakata riesce a dare l’impressione di aver fatto un remake necessario, e l’estrema coerenza dello sviluppo sembra dargli ragione.
Intendiamoci: è inferiore al precedente. Fa però più paura, e provocata sempre con intelligenza e rigore (come nella sequenza bella e terrificante in cui rivive la scena dello specchio). E comunque è ancora capace di appassionare, spaventare, stupire (vedasi alla voce Reiko…), divertire.
Mah, a me il 2 è quello che è piaciuto meno dei tre, con il suo finale grottesco da scienziato pazzo. Forse non tutti sanno che Ring 2 è il secondo seguito di Ring; il primo, RASEN, disponibile a noleggio, è fedele al ciclo romanzesco ed è stato un insuccesso totale, tanto che han potuto fare Ring 2 fingendo che Rasen non fosse mai esistito.
in effetti la tregua non è granché… ma era l’immagine migliore di john turturro che ho trovato in rete.
perché mi chiedi se hai detto qualcosa che non va? ormai commento su tanti di quei blog che non saprei a cosa ti riferisci. comunque direi proprio di no
rasen in effetti non mi era piaciuto: il finale era davvero incomprensibile. però forse rivedendolo meglio lo rivaluterei.
goka: sì conosco rasen (aka spiral), ma purtroppo non l’ho ancora trovato a noleggio e mi era stato fortissimamente sconsigliato (se lo trovassi lo guarderei lo stesso, si intende…)
rat: no, tranquillo.
“se lo trovassi lo guarderei lo stesso, si intende..”
sì, ma poi moriresti entro una settimana. non capisco… lo sanno che muoiono e continuano a guardarlo. io sarei andato a vivere in buthan, piuttosto…
secondo me è interessante quell’aspetto… la morbosità annessa al rischio…
grazie per i complimenti, che ti rivolgo a mia volta….sapero tu torni a farmi visita…..i ring non li ho visti…maledizione, non si può vedere tutto!!!
mi sembra una caratteristica dei film del terrore giapponesi. anche in ju-on, c’è sta casa maledetta dove tutti continuano ad andare… ma per dio, radetela al suolo, buttateci sopra una bella colata d’asfalto, e non se ne parli più!
OT: ti ho scritto un commento più sotto a “Le conseguenze dell’amore”. Se sai dove posso trovare il primo film di Sorrentino, mi scrivi una mail? L’indirizzo è sul mio blog, sotto il titolo “Comunicazioni”.
Grazie!
carissimo, hai l’e-mail rotta o osi snobbarmi?!?
non te la sarai mica presa? appena ho dieci minuti, ti spiego bene. grazie!!
trino, dovresti aver imparato che non me la prendo mai
(‘petta, che rido…)
Ecco cosa dovevo ricordarmi di registrare venerdì prima di uscire :-/
pac! (mano sulla fronte)