Bad guy (Nabbeun namja)
di Kim Ki-duk, 2001
Ci sono davvero pochi autori (forse nessuno, in tempi recenti) che riescano a scuotere le mie viscere fino nel profondo. Kim Ki-duk ci riesce, e se pensavo che quell’assoluto gioiello visto a Venezia fosse insuperabile, ieri sera, di fronte allo schermo del mio incredulo pc, ho dovuto ricredermi. Bad guy (tra quelli visti) è il miglior Kim Ki-duk. Ma sono uno meglio dell’altro, quindi questi discorsi lasciano il tempo che trovano.
Storia di un’ossessione amorosa, Nabbeun namja è un film bellissimo e straziante, violento e profondo, che mostra un percorso di colpa e redenzione (temi cari a Kim) con uno sguardo dolente sull’assurdità distruttiva del mondo, riesce infine a parlarci dell’amore e del destino, con il suo finale perfetto e paradossale. Un destino impresso in una foto strappata e in un vestito rosso che sparisce tra le onde.
Geniale nel ribaltare le regole del melodramma e della costruzione dei personaggi, Kim crea assiologie impensabili e costringe gli spettatori a guardare, ma ossessivamente e inevitabilmente innamorati, come per lo sguardo di Han-ki attraverso lo specchio. Richiede da noi una spettatoriale innocenza, la nostra "verginità scopica", anche a costo di sporcare il nostro sguardo e modificare i luoghi morali del nostro cuore.
Girato, fotografato (da tal Cheol-hyeon Hwang), diretto e interpretato, il tutto in modo ovviamente impeccabile. Ma, cosa ancora più importante, si toccano rare vette di emozione. Al di là dell’incipit, improvviso e insostenibile, ci sono le scene sulla spiaggia, quella in prigione (con quelle urla e quella sigaretta sospesa nel vetro) e tutte quelle in cui la voce (in italiano) di Etta Scollo sostituisce la voce negataci di Han-ki e ci riempie il corpo di brividi puri.
Ecco qui i tuoi fiori belli e misteriosi, con un non so che di strano, e per questo io li ho messi in un vaso a forma di corpo umano. Sono…. sono…. i tuoi fiori i tuoi fiori fiori per me. Quando li guardo, sai, mi sembra che parlino, ma so che è una follia o forse era un sogno in cui dicevano: "non andare / non andare / non andare via"
A me di Kim manca solo l’introvabile Alligator e sono d’accordo, Bad guy è il miglior Kim.
era in uno di quei cd che ho visto sabato sera?
yes yo, nic. l’ho visto dopo essere tornato dal “raduno”, raffreddatissimo e malatuccio.
salve giovane cinefilo…mi sono appena trasferito su blogspot…mi chiedevo se potessi aggiornami il link al mio blog..ciao e grazie
http://murdamoviez.blogspot.com
ciao!!è da un po’ che seguo le tue recensioni che mi interessano moltissimo,ora ti ho linkato nel mio super-nuovo(non so neppure cosa scriverci) blog,spero non ti dispiaccia!!
Mi mettete in imbarazzo, mi sento “lo scemo che non capisce Kim il raffinato e si esalta con Park il commerciale”.
Io ho amato molte cose del prolifico Kim, e non vedo l’ora che esca BinJip.
Eppure, non so, Bad Guy: sarà che non ho raggiunto la verginità scopica, che non sono riuscito a VOLER credere al ribaltamento violento che Kim impone (gli riconosco il coraggio e l’originalità). Provavo un’incredulità che diventava repulsione, e forse questa è un indiretta ammissione dell’efficacia del film.
Eppure allo stesso tempo, con più cinica lucidità, pensavo: “No. Stavolta ti sei scoperto troppo, caro Ki-duk. Stavolta cerchi il paradosso costruito a bella posta, vuoi stupire, ma esageri”. E proprio dopo aver visto questo, proprio per qwuesto motivo, ero rimasto piacevolmente colpito dalla incorrotta, intensa e sincera semplicità di un “Primavera estate ecc ecc”.
Però Bad Guy è stato davvero un bel po’ di tempo fa. Gli concedo una rivincita appena posso, ma proprio perché siete voi.
Be’ insomma, e’ vero che Joint security area ha avuto grande successo di pubblico, ma definire Park commerciale mi pare un po’ eccessivo. Per esempio lo straordinario Simpathy for Mr. Vengeance, oltre ad essere un film quasi kimiano e oltretutto molto sopra le righe, e’ stato un terribile flop al botteghino. Non so come sia andato Oldboy, ma insistendo sul tema della vendetta dimostra che del botteghino gli importa fino a un certo punto.
pssst, kekkoz: ho visto un film stupendo. I spit on your grave. Che mi sai dire? Tra un paio di giorni ci scrivo un post.
Ti ringrazio Gokachu, io sono d’accordissimo con te (da fan devoto di Park quale sono)… stavo solo facendo un riferimento -comprensibile solo a Kekkoz-a un mio post su Three Extremes nel mio blog… e ovviamente ho usato l’aggettivo commerciale in senso iperbolico e grottesco…
ci mancherebbe, il primo che mi dice che Park è commerciale inteso in senso negativo, non sopravvive!
Ttra Kim e Park, Park e’ senza dubbio l’autore piu’ maturo, che fa film piu’ rotondi, compiuti, inappuntabili. Kim pero’ con la sua poetica particolare, con i suoi personaggi violenti e vulnerabili, e’ bellissimo anche se imperfetto (in quasi ogni film c’e’ qualcosa che ai miei occhi non va) – e va da se’ che il piu’
perfetto dei suoi film e’ Bad guy.
Tranne l’ultima affermazione (il film più perfetto… io ho già detto come la penso su Bad Guy), e a parte un’eccessiva carenza di entusiasmo e la mancata genuflessione (ti ho visto sai!) nel nominare Park, direi che in linea di massima sono d’accordo. Sul serio.
Due facce del cinema coreano di oggi (e ci fossero solo loro due, poi!) che il resto del mondo se la sogna, una versatilità così.
Forse questo “scoprirsi troppo” è per te un difetto e per me l’assenza di difetto
Questo film non mi è piaciuto, non mi ha emozionato. La storia è accettabile ma il modo in cui è narrata non mi convince. Non ho visto queste “regole ribaltate” ma solo il protagonista silenzioso per tutto il film (gran personaggio) e la canzone italiana spiazzante.
lucy: grazie mille!
ohdaesu: nessuno ti incrimina per il tuo amore per park. io (a parte three extremes) ho visto solo sympathy for mr vengeance, ed è un capolavoro. quindi…
goljadkin: non lo conosco. ho cercato su imdb, ce ne sono due. è quello di “meir zarchi”? fammi sapere.
goka: d’accordo sullo “scoprirsi troppo”. hai colto.
eyedreamer: ovviamente non sono d’accordo con te, ma che lo dico a fare. comunque il silenzio del personaggio è una caratteristica costante (da quel che ho visto) del cinema di kim. non vedo che ci sia di male, se con il silenzio si raggiunge una tale profondità, tanto meglio stare zitti.
sempre eyedr: la canzone italiana è spiazzante solo per un italiano, non credi?
si bad guy spacca un tot, hai detto tutto te:)
tra l’altro la canzone di Etta Scollo fuori contesto è davvero brutta (ce l’ho adesso in sottofondo). Ma nel film, e in quella scena sulla spiaggia in particolare, è incantevole.
Che film…bellissimo post kekko, ovviamente…
a me piace molto. ma forse hai ragione tu, ci sta solo da dio. boh, musicalmente a volte sono un po’ grezzo.
Questa vostra teoria dello “scoprirsi troppo” intesa come pregio è interessante.
Devo rivedere il film e provare a leggerlo anche in questa chiave.
(figlioli, scherzavo riguardo all’autoincriminazione a causa di Park… ognuno qui ha i suoi amori, e ha solidissime ragioni per giustificarli…)
ah , naturalmente io l’ho visto in lingua originale:)
anch’io l’ho visto in originale, ovvio…
grazie al tuo post ho finalmente ritrovato questo film che avevo visto tanti anni fa e mi era rimasto cosi impresso (soprattutto la canzone)…e pensavo fosse giapponese e mia moglie é coreana (ma quando avevo cisto il film non la conoscevo ancora, eh)