Le due inglesi (Les deux anglaises et le continent)
di François Truffaut, 1971
Prodotto ovviamente impeccabile, con una regia che abbonda di carrelli e iridi, è francamente un’opera su cui si può tranquillamente soprassedere, o almeno così l’ho trovato nella mia umile e limitata conoscenza del cinema di Truffaut. Forse perché la matrice letteraria, dichiarata fin dai titoli di testa, e che porta alla scelta della "voce narrante" (di Truffaut stesso), è interessante linguisticamente, ma appesantisce irrimediabilmente il film.
Alcune scene sono comunque bellissime: prima tra tutte la lettera con il racconto di Muriel sulla sua perdita dell’innocenza: straordinaria. E l’inizio, e il finale. Stranamente funziona meglio quando è volutamente disgustoso, quando lavora con il "corpo amoroso" non solo all’interno ma anche all’esterno, in modo insomma centripeto (i sentimenti) sia centrifugo (le secrezioni).
qui a bologna fa un freddo cane. per riscaldare la mia serata (e chi esce con ‘sto gelo?) ho veramente tanti film da vedere, in casa.
ma mi è già stato annunciato cosa sarò “costretto” a vedere. l’iconcina parla da sola. a domani.
i magnifici sette? comunque smentendo tutto quanto ho detto sotto sull’importanza dei classici devo ammettere di non aver visto questo film. forse perché non mi è mai sembrato fondamentale nella filmografia truffautiana. quindi anche senza averlo visto ti do ragione al 100%.
Cos’è quel canneto? L’isola/The isle di Kim? Vedo male?
(anch’io sono pieno di film da vedere! che bella sensazione! non ho che da sceglierne uno e da andarmelo a guardar!)
di truffaut bisogna vedere tutto, proprio tutto.
rat: hai vinto sui magnifici sette. però la visione ieri sera è saltata e rimandata, in favore di…
ohdaesu: hai vinto sull’isola! bravo (beh, se non lo indovinavi tu…).
festen:
(di truffaut) bisogna vedere tutto, proprio tutto.
io invece l’ho trovato straordinario, uno dei miei preferiti di trufo.
Beh, ci mancherebbe che non ci fossero. E’ pur sempre Truffaut.
Il mio preferito del grande regista francese è I 400 Colpi.
la sposa in nero…
Gli anni in tasca
non è il mio preferito (la camera verde,forse) ma lo ricordo molto lungo e tortuoso.Dovrei rivederlo nella versione integrale con annessi fluidi corporei…
in effetti, se ci sono i fluidi corporei…
io, seguendo la guida di gokachu, dico Finalmente domenica e Fahrenheit 451. I suoi due capolavori.
a me è piaciuto molto “tirate sul pianista”.
i 400 colpi, per ora.
ma fa a botte con jules e anche con jim.
sì lo so che è una scelta banale, ma…
i 400 colpi e gli altri film con antoine doinel sono capolavori, e poi effetto notte, l’ultimo metro, la camera verde, tutti!!!
a me piace molto questo film. vabbè che truffaut è uno dei MIEI registi… quindi sono un po’ parziale. ma anche tutto l’excursus, i tagli e il rimontaggio… tutta la storia del film, rende chiaro quanto truffaut ci tenesse a questo film
poi a me affascina proprio il punto finale che citavi: la volontà di raccontare l’amore nel senso più carnale e materico possibile. ovviamente non nel senso pruriginoso, ma con la volontà di tramutare il dolore del cuore in dolore veramente fisico.