Ashes of time (Dung che sai duk)

di Wong Kar-wai, 1994

Ebbene, il Lumiere ieri sera ci ha dato la sua mezza fregatura. Ogni tanto succede, anche nelle migliori famiglie. Ve lo racconterà sicuramente anche il mio lato oscuro, che era accanto a me, e accanto a lui c’era il mandaglio non-più-immaginario, che ve l’ha già raccontato.

Altro che pellicola, crisco, hanno proiettato un dvd di pessima qualità, con un pezzo di mascherino coperto dai sottotitoli inglesi, e un addetto ai sottotitoli italiani probabilmente ubriaco. Da purista qual sono, non posso dire quindi di aver visto Ashes of time (vi assicuro che era dura stargli dietro e non impazzire: ho perso qualche diottria), ma piuttosto di aver intuito il suo valore al di sotto di una presentazione degna di una punizione corporale. Uffa. Ok, mi sono sfogato.

Wong filtra le sue ossessioni attraverso il genere e al di là del genere. E’ un wuxiapian, per la posa epica, l’ambientazione, la spada, le figure caratteristiche, il ritmo delle (poche) scene d’azione. Ma allo stesso tempo non lo è, perché non si combatte. O almeno, si combatte soprattutto contro la natura, e contro (e dentro) se stessi.

Al di là della bellissima fotografia di Doyle, e del magnetismo senza tempo degli attori (il cieco Leung, la piangente Cheung, la bellissimissima e "scissa" Lin), ciò di cui si parla veramente in Ashes of time è quello di cui si parla in ogni film di Wong Kar-wai: la perdita, il ricordo, il rimpianto. Tutti temi sviscerati in una galleria di personaggi (che girano intorno al compianto Leslie Cheung, prima passivo spettatore poi protagonista), in un film che è più dramma da camera, più malinconica ricerca intimista, che film di spada e d’azione.

Per una volta la struttura narrativa è composita e intrecciata, e rende difficile la comprensione in alcuni punti (almeno lo era ieri sera). Ma stimola l’intelletto ed emoziona. Non c’è comunque solo stile, ma una sensibilità dell’animo e una profondità dello sguardo che riconosciamo al primo colpo, al primo sguardo, alla prima inquadratura, e non possiamo che amare alla follia.

Bellissimo.

(pare)

16 Thoughts on “

  1. Per la serie: i film che non sono ancora riuscito a vedere, diobonino.
    Non che t’invidi, vista l’esperienza.

  2. però sotto la cecità acquisita, si intravedeva un gran film…

  3. I cinema d’essai e i festival hanno preso la pessima abitudine di considerare i DVD valenti alternative alla pellicola, e di usarli spesso. Qualcuno gli deve piantare nella testa, come una pallottola di diamante in piena fronte, che i DVD, fossero anche di ottima qualitò, al cinema fan schifo. E se proprio dovessero insistere, dovrebbero scrivere a chiare note sul programma che di proiezione da DVD si tratta, così me ne sto a casa. Per fortuna il cineclubbino pisano, nelle rare volte in cui li usa, avverte ampiamente.

  4. Mi dispiace un po’ meno essermelo perso, in questo caso.

  5. utente anonimo on 15 novembre 2004 at 17:07 said:

    Uno dei più bei film di wong kar-wai, e forse anche il suo miglior periodo (imho).Meno male che il regista ha intenzione di riprensere la pellicola per una nuova (e spero migliore) edizione.

    rcreep

  6. Gokachu, l’ARSENALE?
    Ma TI CONOSCO?

  7. goka, purtroppo il lumiere, pur essendo la realtà cinefilica più importante dell’emilia-romagna, ogni tanto cade in queste rovinose cadute. lo fa “per completezza” (come vedere ashes of time, sennò), per non avverte. peccato.

    rcreep: il mio preferito rimane ITMFL, a botte con HKE…

  8. Ohadesu, faccio vita schiva e riservata, per cui direi di no :P

  9. Ah, ribadisco il mio WKW preferito: Fallen angels

  10. stessa esperienza con ferenite 9-11 tutto sottotitolato e supersfocato (aaah, i proiezionisti!)…
    itmfl miglior kar-wai anche per me!

  11. Comunque frequenti l’Arsenale. Magari t’ho visto. Pensa.

  12. Confesso, frequento. Specie per i film d’antan e per quelli che mi son sfuggiti nei cinema normali, oppure quelli che a Pisa non sono riusciti a passare.

  13. Pensa che ieri notte siamo arrivati a ipotizzare una lettera di protesta alla cineteca…per fortuna questa sera In the mood for love ci è stato “concesso” in pellicola…Ciao!

  14. utente anonimo on 16 novembre 2004 at 11:31 said:

    Amo Kar-wai e questo film l’ho appena ordinato in DVD su Ebay, ma apprendo da te ke la qualità è pessima. Ho fatto male? Non è reperibile una versione decente, ke tu sappia?
    Flavio

  15. flavio, non lo so se hai fatto male. la versione che hanno proiettato da noi era pessima, sì, ma era anche proiettata su un grande schermo (il che riduce non poco la decenza della visione) e sottotitolata male. ma ci sono diverse versioni in giro… boh!

  16. sono secoli che voglio vederlo… rosico per l’invidia T_T
    Misato-san

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