Silence… on tourne (Skoot hansawwar)
di Youssef Chahine, 2001
Nonostante io aspetti sempre qualche ora prima di scrivere di un film, mi è un po’ difficile farlo dopo 4 giorni: mi ci ha costretto il mio breve soggiorno romano. Comunque, non posso che confermare la buona impressione datami dai primi quindici minuti, di cui avevo accennato con un misterioso enasillabo, accanto alla benedetta iconcina: "s’ha da finir, ma ben promette".
Silence… on tourne è un’operetta leggera leggera, un colorato pastiche, che mescola l’impianto da musical, la commedia, il metacinema. Pastiche, sì, ma non pasticciato: la regia di Chahine è di una precisione magistrale, di una regolarità impressionante, nella gestione sia delle inquadrature sia degli attori all’interno di esse.
Dipende dalla vostra età anagrafica, ma è impossibile non innamorarsi di Latifa (Malak, nel film) e soprattutto Rubi (che interpreta Paula, la figlia di Malak).
Scritto su carta velina, certo, ma è una carta che in questo caso ci piace leggere. Piacevol-issimo.
Ma se il titolo è in francese, non dovrebbe scriversi “tourne”?
grazie ohda – era un refuso di distrazione!
Pignoleria a parte, ammetto la mia ignoranza in materia di Chahine.
Di lui ho solo visto il francamente inguardabile episodio in 11 settembre, ma so di non dover generalizzare.
avrai almeno visto “il destino”! Lo hanno passato in tv almeno due volte.Comunque la ragazza è molto carina e soprattutto sensuale
Ho inorridito al frammento Chahiniano di 11 settembre come tutte le persone di buon gusto. Mi son chiesto come il regista di una tale porcheria potesse essere cosiderato un maestro a livello internazionale (chiaramente perché è praticamente l’unico regista ad uscire dal mondo arabo, ma chissà, magari c’era una qualche altra remota ragione) e quindi ero molto curioso di questo film (Il destino l’ho intravisto, annoiandomi se ben mi ricordo, qualche anno fa). Ho provato a guardarlo e non pareva malaccio, una specie di soapopera con accenti bolliwoodiani, un po’ trash ma godibile, però l’infame recitazione che Chahine impone ai suoi interpreti (la stessa di 11’09″01) o che è tipica degli attori egiziani, chissà, mi ha reso facile il desistere (visto anche che avevo noleggiato un dvd e non volevo fare le otto).
goka, mai desistere!
comunque a ‘sto punto cerco di recuperarlo, ‘stobbenedetto undicisettembre…
11 settembre visto due volte.L’episodio più bello per me è quello di sean penn (con borgnine).