Ad occhi aperti (Wide awake)
di M. Night Shyamalan, 1998
L’altra sera Enrico Ghezzi sembrava impazzito. Con una voce rauca e oltretombale, manda in onda questo film e si scusa una dozzina di volte perché ammette di non averlo visto: lo manda in onda perché solo gli piace il titolo "parakubrickiano" (o qualcosa del genere, non ricordo precisamente), e poi parla soprattutto di The Village. Dicendo cose a volte giuste a volte solo interessanti, ma facendosi scappare una massima da antologia: "il cinema di Shyamalan è la via di mezzo tra Dreyer e Spielberg". Ghezzi, un genio del male.
Dunque, ricapita in televisione il secondo film di Shyamalan, precedente a Il sesto senso. Come potevo evincere dalla trama e da qualche lettura (nonostante non sia il primo passaggio televisivo l’hanno visto, o notato, in pochi), questo non è di certo un tassello fondamentale della carriera del bravissimo regista indoamericano.
Molti hanno trovato connessioni con le sue opere successive, connessioni che ci sono (soprattutto con Signs). Ma in realtà, Wide awake è soprattutto una commediola zuccherosa, che racconta la storia di un bambino e della sua ricerca del trascendente dopo la morte del nonno. Sembra fino alla fine una ricerca inutile, ma si trasforma in realtà in un incrocio formativo: il ragazzino durante il film scopre la distinzione tra categorie e realtà. Il che sarebbe anche interessante, se non fosse che la ricerca, alla fine, si rivela (purtroppo per noi) fondata.
In realtà, qualche tratteggio è ben fatto (come l’amico agnostico ed epilettico), la sceneggiatura abbastanza piacevole, almeno per un prodotto "per famiglie" (con un paio di gentilissimi e innocui schiaffetti all’istituzione scolastica privato-cattolica), e qualche sequenza carina (come il ragazzino pazzo che fugge con la foto del Papa sotto la pioggia). Quello che più irrita è la confezione insopportabile, così come tutti gli attori adulti, e idem per l’onnipresente colonna sonora.
E infastidisce (ma potrebbe essere un vantaggio) l’affresco di un piccolo mondo un po’ provinciale in cui sono sono tutti buoni come il pane, tutti intelligenti e maturi, e comunque tutti in buona fede. Personalmente, lo farei vedere molto volentieri a mio figlio, se ne avessi uno, se fosse proprio molto piccolo. O se fosse già deciso a entrare in seminario. Io potevo anche farne a meno.
hai visto la nuova versione di splinder? E’ possibile anche bloccare un utente! Non è che adesso ti vendichi? Se vuoi dirgli che è impazzito tra 10 giorni puoi venire a casa mia per il batik.Ti mando il programma.
comunque io lo avevo visto su canale 5 quando passò mesi fa e non l’ho rivisto.Sai che non mi ricordo quasi niente del film? Brutto segno o film dimenticabile?
sono stato sul sito del batik, sembra carino ma non ce la faccio proprio, tra esami, una festa, ospiti a casa, lauree di amici, e forse 2 o 3 giorni a courmayeur…
comunque, te lo sei dimenticato perché è dimenticabile.
E infastidisce (ma potrebbe essere un vantaggio) l’affresco di un piccolo mondo un po’ provinciale in cui sono sono tutti buoni come il pane, tutti intelligenti e maturi, e comunque tutti in buona fede
Be’ questo direi che è necessario per nonr endere il bambino un santo, che sarebbe stato il rischio se fosse stato l’unico con inquietudini religiose in un mondo dominato dal malaffare. Il mondo descritto dal film è un mondo tutto sommato non così irreale (i malvagi anche io li tengo fuori dalla porta di casa, non ne conosco, non li frequento, gli amvbienti in cui eventualmente li incontro li costringono ad un’ipocrita gentilezza senza cattive conseguenze e quindi drammaturgicamente non funzionale)e costringe alla riflessione che il male esiste al di là della buona fede delle persona. Se ci fosse stato un malvagio, sarebbe stato facile addossare parte della colpa a lui.
poi, zuccheroso era zuccheroso, ma non l’ho trovato eccessivamente tale.
Concordo sul problema del finale, che rovina il film (non credo però che dovesse per forza NON incontrare Dio, diciamo che lo incontra in un modo davvero fastidioso); però, se si fosse fermato un passo in qua, con la lettura in classe dell’esito della ricerca, sarebbe un film che mi spingerei a definire apprezzabile e godibile. Anche così, non rimpiango il tempo passato a guardarlo.
che non sia spazzatura siamo d’accordo. anch’io ho segnalato degli aspetti positivi e degli aspetti negativi…
Tempo reale!
Uè come sei sempre sulla difensiva °°
Comunicazione di servizio: ho toloto le stelline (sigh! mi piacevano tanto), ma eravate in troppi a lamentarvi
goka, qualche volta mi rileggo e non mi riconosco. non è che sono sulla difensiva (anche se lo sembro, persino adesso), è che mi piace di più quando si trovano dei punti in comune, più che le divergenze. soprattutto nei confronti di blogger che stimo, come te e come altri.
rob, mi spiace aver contribuito al tuo dolore stellare. ;’-)
Ah, volevo far notare che ha detto Ghezzi, di sfuggita, e che mi è piaciuta molto, visto che penso la stessa cosa e che è un’opinione davvero difficile da sostenere a causa dell’emotività che coglie invariabilmente gli interlocutori: The usual suspects è un film mediocre.
Dai che è bello anche menarsele di santa ragione, ogni tanto… dov’è lo Schopenauer che è in te? :p
non lo so, aspetta che guardo dietro il velo di maya.
sugli usual non la penso come te, questioni affettive, ma cristo, non solo! ma ghezzi non ha detto “bryan singer è un regista mediocre”?
Sicuramente il film non è stato grandissimo…ma la visione, o meglio, l’ascolto di Ghezzi con una voce “infernale” valeva da solo la visione…Io l’ho visto molto autobiografico questo film, addirittura nei luoghi (la scuola è quella dov’è cresciuto Shyamalan)…il che è tutto dire…
Forse ghezzi aveva ragione a preoccuparsi di mandare in onda un film ke non aveva visto…
Tutto sommato si faceva guardare…
Pizzillo
ho visto gli incredibili.
incredibile pixar.
(vedasi iconcina, post in attesa)
[bellissimo]
All’impronta non avrei saputo dire chi fosse il regista de The usua suspects, credo quindi che abbia fatto nome e cognome del film
Mediocre forse e’ esagerato, diciamo che e’ un film terribilmente sopravvalutato.
Dio povero, mi sono dimenticato di registrarlo…
Il terzultimo e il penultimo anonimo sono io, l’ultimo no
Mi hai invitata a fare un giro ed eccomi qui…ma così mi viene fame di cinema!
andre, te lo presterei ma l’ho già cancellato per far posto al garcu di pialat (se poi trovo il tempo di vederlo…)