The happiness of the Katakuris (Katakuri-ke no kôfuku)

di Takashi Miike, 2001

Katakuri-ke è il rifacimento di The quiet family, film coreano del 1999, dello stesso regista di Two sisters. L’originale era una black comedy, comunque basata su un’idea geniale e spassosa: una "famiglia tranquilla" ma molto sfortunata, nel cui chalet i clienti muoiono come mosche, costretta quindi a seppellire i loro cadaveri pur di mantenere lo status quo e la tranquillità del loro alberghetto.

Ma l’idea di remake di Takashi Miike non è proprio delle più ordinarie: il regista giapponese mantiene infatti la black comedy come base, anche con le complicazioni horror e thrilling che ne conseguono classicamente. Ma ad essa mescola, o meglio abbina o affianca una specie di musical demenziale che strizza l’occhio ai musical occidentali, e che raggiunge vette di inesplicabile follia con un pezzo karaoke (!) e con un balletto in cui i morti si svegliano e ballano zombificati (!)insieme. Senza tenere conto dei tre inserti in cui i personaggi del film si trasformano in pupazzetti di pongo animati in stop-motion (!).

Detto così sembra semplicemente una stronzata, oppure una parodia. Non è nessuna delle due cose, perché i generi sono visti con l’occhio anarchico e divertito del cinefilo, e non con l’irriverenza destruens del critico. E perché come al solito Miike è un regista molto ambizioso, e al delirio visivo e narrativo si sottende sempre (anche se con un accenno, una frase), un’idea o una visione della vita molto (forse troppo?) universale: qui, tra le altre cose, si parla della capacità dell’umanità di sopravvivere alle avversità e soprattutto (vedasi l’ultima inquadratura, poetica e grottesca al tempo stesso) del ciclo della vita e della morte.

Comunque non è detto che vi debba interessare questo lato (o che dobbiate credere che esista davvero): di sicuro è la cosa più divertente che possiate vedere di Miike: tra le più grasse risate che mi sono fatto di recente, e una manciata di balletti kitsch e canzoni irrestistibili. E, a parte la tendenza a spezzare il film in pezzi isolati di bravura un po’ sfilacciati tra di loro, è uno dei suoi film in cui funzionano meglio l’incredibile talento registico di Miike e la sua innata vena anarcoide.

Comunque aveva già detto tutto lui.

13 Thoughts on “

  1. Qual è la scena più divertente di tutto il cinema di Miike? Io non ho dubbi (sarò comprensibile solo per chi ha visto il film): in Visitor Q, il protagonista che guarda in macchina dicendo “è un miracolo della natura, è un miracolo della natura!” per poi ricredersi “non è un miracolo della natura, è merda”.

  2. goka, il mio cervello aveva faticato per rimuovere il trauma… :-)

  3. OT: segnalo l’articolo su Donnie Darko scritto da Marco “blob” Giusti per “Il Manifesto”:

    http://www.iann.it/film/F_C_Critiche.asp?FILM=4739#83

  4. Anch’io avrei votato Visitor Q come film più divertente di Miike (segnatamente, la seconda sassata in testa – con la scena citata da Gokachu subito dietro).
    Su questo Katakuris direi tutti d’accordo, d’accordo però anche sulla coesione non perfetta e -secondo me- su qualche lungaggine di troppo.
    Però c’è il mirabolante personaggio di Richard Sagawa, che telefona da casa fingendosi nel bel mezzo di un’incursione aerea…

  5. sceicco: no, ma seguo il loro (suo) blog.

    ohdaesu: vero. grande richard. e quando sviene in volo?

  6. Bello il link segnalato dallo sceicco… e dire che non lo conoscevo…

    ma guarda un po’ chi ha vinto il critics choice award, goduria goduriarum

  7. Grazie per il link, Kekkoz. I complimenti per il bellissimo post non te li faccio neanche, tanto lo sai che sei troppo il migliore. Comunque sostengo anche io la candidatura di questo film come il Miike più divertente che abbia visto: ho riso davvero un bel po’, nel delirio generale.
    Ma qualcuno ha capito il senso del prologo, con quella sorta di assurda catena alimentare? mha…

  8. ohdaesu: eiga e hkcm (entrambi su splinder.com) sono essenziali. non so perché non li ho mai linkati, ci vado spesso. ora li linko.

  9. andrea: GRAZIE!!! no, non credo di averlo capito, l’incipit. io per ora lo interpreto come un “presagio negativo” e rinuncio a pensarci davvero.

    e perché, le escursioniste?

  10. io ne ho visti una decina, ma audition ancora no… uff…

  11. Non hai visto Audition??? Kekkoz, ricordami quando ci vediamo che devo picchiarti ;)
    Se ritrovo il cd te lo presto

  12. si si dai! miike è un gran figo! evviva evviva! ;) (delirio adolescenziale post concerto interpol… scusate…)

    io ho in camera la locandina della rassegna su Miike dell’XM24 con la tipa che viene de-ugolata &D

  13. ah checco, ci sei stato anche tu? anche un mio amico… com’è stato? beh, immagino.

    andrea: picchiami pure, me lo merito. :-)

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