Santa Lucia, volume 4
Police story (Ging chaat goo si)
di Jackie Chan, 1985
Police story è il primo di una serie di quattro film interpretati da Jackie Chan, di cui in italia abbiamo visto il terzo (Supercop) e il quarto (First strike), diretti entrambi da Stanley Tong, mentre i primi due, diretti dallo stesso Chan, sono inediti in italia. E’ uscito da poco nelle sale cinesi New police story, diretto dal Benny Chan del piacevole Senza nome e senza regole (forse l’ultimo vero film di Chan), e pare che non si affatto male.
Questa prima "police story" è davvero una gioia per gli occhi e per tutti gli amanti del cinema rocambolesco dell’attore-regista honkkonghese. Il film riesce a coniugare in modo miracoloso la vena avventurosa e quella comica di Chan, ma nessuna delle due accetta il compromesso verso l’altra: le parti d’azione sono pari per ritmo e inventiva a qualsiasi costoso action americano (sia che si combatta, che ci si spari, che ci si insegua), e la commedia è portata a livelli di comicità degni del cinema muto: come la scena in cui Chan gestisce quattro telefoni diversi, o quella irresistibile del poliziotto vestito da aggressore.
L’inizio è fulminante: dopo una sparatoria, le macchine in inseguimento travolgono una baraccopoli come una slavina. E il finale non è da meno, tra voli da metri di altezza, centinaia di vetri spaccati, coreografie da balletto estremo. E tra risate e momenti di tensione, si fa il tifo come bambini per un folletto che si fa male (e parecchio) ma si rialza e combatte, con le mani, con i piedi, con tutto il suo corpo.
Poi, gli stunt: sono Jackie Chan, devo inseguire un autobus a piedi: cosa mi serve? Ma ovvio, un ombrello. Chan è uno stuntman impressionante (se n’è parlato diffusamente qui), ma anche un bravo regista e un discreto attore: quando le cose vanno male e la trama prende la piega hitchcockiana del wrong man, riesce ad essere convincente nella sua urlata protesta nei confronti delle gerarchie, anche se non si deve pretendere una profondità politica o una sceneggiatura originale da un cinema che è solo (o soprattutto) intrattenimento. Ma davvero di altissima qualità
Brigitte Lin tagliata corta è comunque affascinante, e deliziosa Maggie Cheung con il suo faccino imbronciato, nel ruolo dell’eterna fidanzata del protagonista (nei primi 3 film della serie). Uno dei suoi prodotti migliori, anche se il terzo Supercop non è molto da meno: e lì c’è Michelle Yeoh che salta con una moto su un treno in corsa…
adesso di quei 6 film mi mancano solo City On Fire di Lam e A Hero Never Dies di To.
aspetteranno gennaio, perché domani me ne vo.
Quello Sho Aikawa lì è Gozu?
Domanda per tutti:
voi comprereste i primi tre episodi di Once Upon a Tine in China (in box a 23 euros) oppure solo il primo OUATIC + Police Story, ad un prezzo equivalente?
sì, quello Sho Aikawa lì è Gozu.
OUATIC + Police Story su dddhouse li avrò pagati una decina di euro spese incluse… non saprei che consigliarti, perché vorrei tanto anch’io la trilogia di OUATIC…
Confermo a Kekkoz che New Police Story non è niente male (è stato proiettato nella serata finale del FilmFestival di Torino). ciao Alessandro
grazie alessandro! (?)