Frank Costello, faccia d’angelo (Le samouraï)
di Jean-Pierre Melville, 1967

Le samourai è un noir duro, spigoloso, asciutto e privo di fronzoli, caratterizzato da un’unità narrativa e spaziotemporale assoluta (un solo scopo per ogni personaggio, orari scanditi, e Parigi come un labirinto metropolitano) e dominato dal volto, dal corpo e dall’impermeabile di un Alain Delon semplicemente perfetto.

Molte le scene bellissime, oltre ovviamente al disperato finale autodistruttivo: tra tutte, l’incontro sul tetto tra Costello e il killer, e il serrato dialogo psicologico (un lunghissimo piano-sequenza) tra l’ispettore François Périer e la donna di Costello. Che era, non a caso, Nathalie Delon.

Ovvi rimandi al cinema classico nordamericano, ma ravvivati da un ineccepibile senso della morale, da un nichilismo diffuso, e soprattutto dalla messa in scena precisa, magistrale e di rara precisione di Jean-Pierre Melville. Da qui, debiti a destra e a manca in una manciata di cinematografie successive.

Bello, bello, bello.

Link: imprescindibile, Nicola Moroni.

8 Thoughts on “

  1. probabilmente ho scritto un sacco di stronzate. a domani, garcons.

  2. bello….

    ma non le scrivi sempre? (faccina sorridente)

  3. Sì, sono di Bo, ma non uso i laboratori perchè ho Fastweb.

    grazie per la risposta!

  4. citatissimo quando si parla di Kitano, ho una gran voglia di vederlo

  5. argh..questo è un film che ho sempre voluto vedere…pare sia fra le ispirazioni di woo….

    mmmm

    dove te lo sei visto ?

  6. Non c’entra un’accipicchia ed è pura provocazione, ma il miglior film di Melville è la sparatoria finale di Bande à part di Godard.

    Comunque questo ce l’ho in cassetta, quasi quasi lo riguardo.

  7. @nicola: non ricordavo! ho sospettato che ci fosse melville, ma non ho controllato… GRAZIE!

    @cineblob: citatissimo anche quando si parla di Di Leo (e da Di Leo stesso)

    @murdamoviez: vhs presa in salaborsa. già restituita.

    @gokachu: cito: “il miglior film di Melville è la sparatoria finale di Bande à part”

    tu hai del genio, dentro te.

  8. sai…a volte vorrei essere come Delon nel film…(a dire la verità vorrei essere Delon sempre!)…se non sbaglio (cito a memoria) Mereghetti lo descrive come un automa…però basta con quell’imprescindibile…

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