The resurrection (Resurrection of the little match girl) (Sungnyangpali sonyeoui jaerim)
di Jang Sun-Woo, 2002

Strana la sorte di questo film coreano nel nostro paese: presentato a Bologna un anno fa, scomparso nel nulla, per poi ricomparire nei trailer televisivi, annunciato dei cinema (e recensito da FilmTv come una prima visione). E come è successo a GoJoe, passato poi direttamente al mercato homevideo. Normalmente ci sarebbe un bene: evitare il solito terribile doppiaggio italiano. Qui nemmeno quello, perché l’imperdonabile Eagle Pictures ha inserito nella copia (quella di noleggio, almeno) solo l’audio italiano. Su cui non spendo nemmeno troppe parole: la protagonista parla come una pariolina strafatta.

Per divertirsi con The ressurrection bisogna avere un po’ di pazienza: i primi tre quarti d’ora (o forse più) del film fanno gridare alla lapidazione. Scombiccherata e sconclusionata, e quindi magari sopportabile, ma idiota in modo davvero terrificante, nella prima metà di film si salva solo il personaggio di Lala ("come la Croft, ma è lesbica"), la prima scena vioenta "immaginaria" e qualche coreografia svolazzante fuori posto.

Comunque è interessante già dall’inizio subito il discorso linguistico, con la totale implementazione cinematografica del videogame, lo schermo del film che si scambia formule iconiche con quello del gioco, e gli scambi intermediali tra i due linguaggi.

Dalla metà in poi, il film diventa abbastanza godibile, e recupera punti anche perché sembra di non prendersi mai particolamente sul serio. L’ironia e lo sberleffo sempre dietro l’angolo, con citazioni spudorate a manetta (se siete stufi di schivare proiettili nell’aria densa, state subito alla larga), ma l’inseguimento delirante tra reale e virtuale dell’ultima parte è abbastanza divertente e tecnicamente molto ben fatto.

Jang azzecca anche una scena che, per quanto trasudi già-visto, è davvero memorabile: la piccola fiammiferaia che se va in giro con un mitra per la città, massacrando gente sulle note dell’Ave Maria di Schubert. Ed è intelligente il modo in cui Jang usa le musiche: sempre di contrasto, tra canzonette boy-pop (anche dal vivo, ahinoi) e una bizzarra versione disco di Besame mucho.

Due i finali, alternativi: il primo sembra l’ideale per gli insoddisfatti di un prodotto ambizioso e parzialmente irrisolto: castrante, non fa che dar loro ragione. Il secondo, che inizia durante i titoli di coda e prosegue il cammino ascendente di ritmo (ed effetti speciali) del film, è talmente assurdo, improbabile, interminabile ed esagerato da lasciare di stucco: irresistibile.

20 Thoughts on “

  1. un dolcegramma al primo che mi identifica la commovente iconcina, la prima in alto a destra.

  2. utente anonimo on 20 febbraio 2005 at 00:40 said:

    uilli uonca?

    comunque sei una delle poche persone che conosco che utilizza il termine “scombiccherato”. E non è il tuo primo post in cui lo leggo :P

    Andrea

  3. Ma certo che è Willy Wonka!

  4. sì, è Willy Wonka, bravi entrambi. ho APPENA finito di vederlo, dopo anni e anni…

    no comment

    :’-)

    @andrea, ho controllato con google. l’ho scritto una volta sola, su Frailty (calzava), nel giugno 2004. :-P

  5. Diglielo ad Ohdaesu che sto film non è poi da buttar via ^^

  6. utente anonimo on 20 febbraio 2005 at 04:18 said:

    te l’avevo detto che non era il primo post in cui lo leggevo :P (e comunque ora il mio blog in decadenza ha un nuovo sottotitolo)

    aspetto il post allora: il tempo ha distrutto un mito dell’infanzia? Ho idea che il film di Burton lo seppellirà, nonostante Depp non valga un quarto di Gene Wilder…

    Ma che ci facciamo il sabato sera in giro a ques’ora? tutti malati come il sottoscritto?

    Andrea

  7. lo schermo del film che si scambia formule iconiche con quello del gioco, e gli scambi intermediali tra i due linguaggi.

    puoi andare più nello specifico?

  8. Willy Wonka, che film meraviglioso… per quanto possa essere bello il film di Burton (e sarà bello, non può non essere bello), dubito che riuscirà mai a sostituire il primo nel mio tenero cuoricino…

  9. Io temo un’altra operazione alla “Pianeta delle scimmie”. Willy Wonka originale insostituibile.
    Ciaoo Rob

  10. io non temo, perché il pianeta mi è piaciuto. :-)

    curioso che sotto il post di Resurrection tutti parlino di Willy Wonka! eheh!

  11. grazie kekkoz ^_^

    mmm mi hai fatto venire la curiosità

  12. Ma io non ho mai detto che sto Resurrection fosse da buttar via!!!! Basta!!Ho detto: perché distribuire questo e Natural City anziché park o bong, che per quanto Resurrection non sia da buttare via, sfido chiunque a dire che sia meglio di park e bong.

  13. @daesu: non sfidare me, non lo direi nemmeno sotto tortura.

  14. ma l’avete visto voi due? (goka, ohdaesu)

    mi piacerebbe sapere la vostra, in tal caso.

  15. si vede che non sei come me morbosamente affezionato a tutta la vecchia pentalogia di “Battle of the apes” (non solo il primo, capolavoro, ma anche quelli più orridi)…

    Ma questa è un’altra storia :)

    Ciaoo Rob

  16. Io l’ho visto, ma credo Ohdaesu no, altrimenti non lo metterebbe nella stessa frase insieme a Natural City ^^ L’ho visto mooolto tempo fa, mi ricordo poco: che era un film pesantemente irrisolto ma con aspetti interessanti, più o meno come dici tu nella tua recensione. All’epoca scrissi solo, in occasione di AsiaticaFilmMediale 2003, che Resurrection of the little match girl è un film che ho trovato interessante, ma non è per tutti i gusti e in patria è stato un flop colossale.

    Diciamo che è (era) un film come se vedono (vedevano) pochi. Ora, dopo Casshern, chissà.

  17. @rob: infatti, non ci sono particolarmente affezionato…

    @gokachu: grazie ;-)

  18. No, non l’ho visto. Parlo aprioristicamernte e per partito preso, cosa che negli altri detesto ma che in me diventa stranamente intrigante (non trovate?).

    Però ho visto che al videonoleggio dell’Esselunga ce l’hanno. Basta, faccio la tessera lì.

  19. Guarda che c’è anche al videovip ^^

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