La morte sospesa (Touching the void)

di Kevin MacDonald, 2003

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12 Thoughts on “

  1. io un film così l’avrei disintegrato in quattro parole.

    sei sempre troppo buono. :)

  2. e questa volta non sono stato io a dirlo…

  3. kekkoz necessito di un tuo doppio commento: al post omaggio a De Palma, che è uno dei tuoi prediletti, e al sondaggio sull’eccitazione cinematografica.

  4. utente anonimo on 17 marzo 2005 at 17:23 said:

    lacrimuccia per la dedica. Inutile dire che sono d’accordo.

    Non si può morire con i Boney M

    Andrea

  5. goljadkin, Rat: in realtà non sono così buono… ultimamente il mio voto su cinebloggers è più basso della media, avete notato? sto diventando un vecchio acidone!

    andrea: dedica doverosa. è nato davvero dalle nostre elucubrazioni post-visione… no, non si può.

    sciana nanannannà!

  6. utente anonimo on 26 marzo 2005 at 00:30 said:

    Veramente, questa è una di quelle recensioni (vista per caso girando su Google) che mi fanno domandare – ma abbiamo visto lo stesso film? Mah….

  7. utente anonimo on 26 marzo 2005 at 19:41 said:

    L’ho visto ieri sera e …sì…una bella delusione. Suspance??? Il fatto che i due alpinisti ( Simon, poi, ha una faccia troppo comica…) comparissero vivi e vegeti fin dall’inizio ha tolto magia cinematografica al …documentario…

  8. utente anonimo on 27 marzo 2005 at 20:49 said:

    Amico, se ti sei annoiato sono problemi tuoi. Cmq, se non hai fatto mai non dico alpinismo ma anche una passeggiata un po’ disagiata, ti consiglio di provare. Vedrai che capirai. Poi, da un cultore di cinema definirlo documentario mi sembra il massimo, perchè non è un documentario.

  9. non c’entrano le esperienze personali, la questione è nella costruzione dell’illusione di realtà, che non funzionava.

    lo so che non è un documentario, ma lo è.

  10. Leggo solo ora la tua recensione e sono contenta di trovare diversi punti in comune con il mio “raccontino” di oggi (perché io non recensisco, sia ben chiaro!).

    Tu, da cinefilo, l’hai scritta meglio, ma insomma, siamo lì ;-)

    E’ proprio questa forma ibrida, e con il finale “chiuso” (oltre al doppiaggio), che toglie tensione. La montagna, però, è spettacolare, anche per una “cittadina” che soffre di vertigini come me!

  11. Il libro è straordinario, ma anche il film non è male. Molto realistico e molto vicino alla filosofia dell’alpinista vero.

  12. Trovato oggi pomeriggio per caso, ho appena finito di vederlo. A me è piaciuto.

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