Shaun of the dead, Edgar Wright 2004

Shaun of the dead (L’alba dei morti dementi)
di Edgar Wright, 2004

C’è uno strano paese in Europa dove un film altrove applaudito e amato da pubblico e critica non solo viene stupidamente ignorato per le sale dai distributori per finire direttamente sugli scaffali delle videoteche (peraltro con un bel dvd, ricchissimo di extra), ma guardate che razza di titolo idiota gli viene affibiato. Allora perché non “Se mi uccidi ti mangio”? Perché non “La mia grossa grassa carneficina zombie”? E che ne dite di “Zombie bastardo”? I dementi, qui, non sono certo i morti: benvenuti in Italia, Signore e Signori.

Brutta giornata per l’impiegato 29enne Shaun: il suo coinquilino e migliore amico Ed è una larva e mina l’ordine casalingo, il lavoro è frustrante e il suo patrigno è odioso, la ragazza decide di lasciarlo perché è stufa di passare le sue serate al Winchester Pub con Shaun e Ed, e come se non bastasse ci si mettono pure i morti viventi. Raccontato così sembra un qualsiasi patetico horroraccio di serie Z degli anni ’80, ma non lo è. Anche se forse così nasce, come un gioco tra amici cinefili cresciuti a pane e Romero, che sognavano fin da ragazzini di fare uno zombie movie. Ma quello che conta è il risultato.

E il risultato, che non è affatto – il rischio c’era – uno sterile spoof della trilogia romeriana, è sorprendente: Wright e il protagonista e co-sceneggiatore Simon Pegg (già creatori di una serie chiamata Spaced, da noi sconosciuta) hanno creato un ibrido divertentissimo che mescola una commedia brillante tipicamente british (l’understatement britannico è ritratto come uno stato di pre-zombismo) ad un horror “purista” e citazionista che prende a piene mani, a volte scherzando ma mai mancando di rispetto, da Carpenter, Landis, oltre che ovviamente da Romero. Senza staccare forzatamente i due toni o insistendo su uno o sull’altro, ma fondendoli in un’amalgama miracolosa.

Spassoso, intelligente e senza un attimo di tregua, il film basa la sua forza su un’ottima sceneggiatura che anticipa circolarmente nella parte più “comedy” l’incubo a venire (tutti gli avventori ricompariranno poi “zombificati”, ogni frase detta avrà un tornaconto negli eventi), su un senso di partecipazione sul set (dove erano tutti amici e compari) che per una volta non trasforma tutto in goliardata idiota, e sull’idea geniale di ambientare tutta la vicenda nei sobborghi residenziali e non nei “centri turistici”: ve li immaginate gli zombi a Borgo Panigale?

Impossibile resistere alla parlata cockney di Pegg e del formidabile Nick Frost: caldamente consigliata la lingua originale.

24 Thoughts on “Shaun of the dead, Edgar Wright 2004

  1. Bellissimo! visto in lingua originale sul dvd e proprio belli gli extra che spiegano come i vari protagonisti sono scappati dal pub.

    Bello il montaggio delle scene ripetute (tipo quando pianificano di andare a prendere la fidanzata di Shaun) che mi ha ricordato quello di “The Snatch”.

    Per il resto splendida la metafora che ci vede come “morti viventi” quando ci alziamo la mattina, quando giochiamo alla playstation, quando chiediamo o diamo l’elemosina…

  2. la sequenza di “quando pianificano” ho dimenticato di citarla, da schiantarsi.

    per il resto, d’accordissimo.

  3. carino ma nella seconda parte si affloscia

  4. utente anonimo on 13 settembre 2005 at 23:23 said:

    secondo me il termine “understatement” ti piace un casino ^^

    Comunque concordo con chi mi ha preceduto, che ha naso direi che si tratta di murda

    Andrea

  5. grande “se mi uccidi ti mangio”……

  6. oh Kekkoz, l’hai già visto sto film? Peccato. Potevo spedirti una copia gratuita del DVD. Bastava che leggessi un po’ più i commenti e che rispondessi… :D

  7. Il piano sequenza di lui che va la mattina al grocery store non è cosa da poco, quanto a divertimento.

    E sinceramente a me non fa poi così schifo il titolo italiano: fa quello che può nel tentativo di parodiare il corrispondente titolo italiano del vecchio Romero. Non era facile trovare di meglio mantenendosi su quella falsariga…

  8. il protagonista tra l’altro fa un cameo ne “la terra dei morti”: se non sbaglio è uno degli zombi incatenati con cui la gente si fa fotografare nel locale dove compare Asia Argento la prima volta.

  9. @murda e andrea: non sono d’accordo, prende solo una direzione più precisa, e non perde colpi, secondo me.

    @andre: attento alle h.

    @smeerch: eh? mi sono perso qualche passaggio?

    @ohdaesu: allora tanto valeva mantenere il titolo originale, tanto è comunque un prodotto da videoteca… così viene spacciato per una scemata, e mi fa incazzare…

    @kush: questa non la sapevo.

    (nel commento Pegg e Wright dicono che Romero ha gradito – sarà vero?)

  10. Si ti sei perso che mi devi dare la tua email personale se vuoi ricevere DVD gratuiti in prima visione… poi ti spiego… ;)

  11. nella nostra epoca è scandaloso che ci si debba ancora scandalizzare per queste traduzioni dei titoli…

    davvero vorrei capire cosa passa nella testa dei distributori nostrani o chi per loro. traumi infantili? defezioni cerebrali?

  12. dopo aver saputo dell’uscita in dvd di ” troppo belli” non mi scandalizzo più di nulla….

  13. @noodles: forse a causa di una concezione retrograda del pubblico.

    ma forse, ed è peggio, a causa di un pubblico retrogrado.

    @coccinellina: che ti aspettavi, che non uscisse? esce tutto in dvd, prima o poi. basta non noleggiarlo, far finta che non esista, che sia un brutto sogno.

  14. aspetto clean. che poi lì io e te ci si ricompatta.

  15. yes, I think so.

    (il tuo post about it è molto bello, by the way)

  16. mandato in vacca da una pazza che si fa chiamare fairy.. ma ì tuoi complimenti me li appunto al petto come una medaglia.

  17. in effetti il sospetto che sia il pubblico il problema è forte, purtroppo…

    però è anche vero che a volte si dice che un pubblico va educato, non lasciato allo stato brado abbassando il livello di intelligenza del prodotto che gli fornisci.

  18. come fare a rieducare un pubblico dopo vent’anni o forse più di “mala educazione”?

  19. Poteva andate peggio. Avrebbero potuto ribattezzare il protagonista Alberto e intitolarlo “l’Alb dei morti”.

    Cmq è scandaloso che un film così ben fatto non esca al cinema.

    Ciaoo Rob

  20. @rob: ti sei ohaesuizzato anche tu?

    @noodles: ma no, dai, era una così bella discussione! ;-)

  21. utente anonimo on 17 settembre 2005 at 17:34 said:

    Ciauz,

    vi segnalo un’intervista di Simon Pegg a George Romero

    http://www.timeout.com/film/news/631.html

  22. utente anonimo on 17 settembre 2005 at 23:00 said:

    sono daccordo ho trovato la pellicola fresca, divertita intelligente e sagace. la regina pigra

  23. e brava la regina.

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