36th chamber of shaolin (Shao Lin san shi liu fang)
di Liu Chia-Liang, 1978
Cos’è la 36esima "stanza"? Nel progetto di San Ta, monaco per vendetta, è quella che permetterà l’apertura dell’arte del combattimento ai non-iniziati, alla gente comune, così che anch’essi possano usufruire della saggezza degli shaolin per difendersi dai soprusi e dalle angherie dei potenti di turno.
Racconto "rivoluzionario" di un’apertura sociale delle arti marziali fuori dalle mura chiuse dei templi (dove li mettiamo gli shaolin che danzano a teatro?) o mero pretesto per mostrare una sequela di combattimenti? Opterei per la seconda ipotesi, in alcuni casi davvero evidente. Ma se vi piace il kung fu troverete comunque pane per i vostri denti: duelli meravigliosi, un bastone tripartito di bambù, e sopra tutto un Gordon Liu (per intenderci: "folle" in Kill Bill, Pai Mei in Kill Bill 2) assolutamente incredibile. In casi simili, può bastare per mettersi ad urlare dalla gioia.
Per il resto, è inevitabile linkare l’imprescindibile MurdaMoviez. Lui ne sa a pacchi.
per altro su di un post che non mi piace….però questo è il film più bello della storia del cinema di kung fu.
non il più organico, nè vi si trovano i combattimenti più belli. Ma imho il più emozionante, il più sentito, il più classico, il più coinvolgente, il più umanista, quello diretto in maniera migliore, con i migliori caratteristi e artisti marziali, il più solido e con le prove più esaltanti, Kung fu for the people…anche stephen chow è partito da qui.
Per chia-liang liu le arti marziali sono a servizio dell’essere umano.. e lui le serve/diffonde attraverso la macchina da presa, interviene per sottolineare o per farci vedere meglio, ma sta sempre in secondo piano rispetto al kung fu… per questo è il più grande di tutti (sia come attore che come regista)….vabbè c’è bruce lee, ma quello è un’altro paio di maniche, lui era il più grande di tutti per altri motivi…
chino il capo di fronte alla sua saggezza, dottor Murda, e faccio ammenda.
azz che porta sfiga che sei
ops…
ti sei dimenticato di parlare delle botte.
Andrea
da orbi, ovvio