La fabbrica di cioccolato (Charlie and the chocolate factory)
di Tim Burton, 2005

Una delle doti maggiori di Tim Burton sta nella capacità di trovare il "potenziale burtoniano" in tutto ciò che racconta. E così, la storia dei cinque biglietti dorati e il viaggio di Charlie e nonno Joe nella fabbrica di dolciumi diventa anche quella di un uomo solitario e "diverso" (con tanto di forbici in mano, alla sua prima apparizione), in fondo mai cresciuto e quasi immortale nella sua statura mitica, rinchiuso nel suo bizzarro e tetramente colorato castello, e diventa quella della sua mancata riconciliazione paterna e della scoperta della sua mortalità.

Burton intuisce anche quello che a Mel Stuart, nel precedente tentativo di adattamento (che amo furiosamente, con i suoi limiti), era in parte sfuggito: ovvero la spinta feroce, satirica e corrosiva di Wonka, che in Burton diventa una misantropia ancora più sostanziale. Gli invitati sono accolti da bimbi-burattini in fiamme, e il massacro (seppur acquietato da una rassicurazione finale) è ben più premeditato che non passivo.

E i colpevoli? Sono sì i genitori (blame your mother and your father!, diceva una oompa-song del vecchio film), ma anche i bambini stessi, ingiustificabili per la loro età, rei di aver dimenticato il valore del sogno. Obesità patologica, vizio convulso, competitività maniacale, insistente saccenza: ancora più infernale della già acida visione di Dahl, questo quartetto di bambini cresciuti troppo in fretta e troppo simili ai loro genitori è il quadretto non proprio gentile che Burton ci regala delle nuove generazioni. Con l’ovvia speranza che "i Charlie" nascano come funghi: speranza da un lato soffocata da un sorriso amaro, ma anche abbracciata da una commovente visione "familiare" finale.

Ma il film, il materiale oggettivo al di là del progetto, basta a se stesso. Una pura gioia multisensoriale: la vista allucinata dalle luci coloratissime e accese di Philippe Rousselot, l’udito coccolato dalle musiche del perfetto (per quanto manierato) Danny Elfman e dai geniali – sebbene mal tradotti in italiano – mini-musical degli Oompa-Loompa, soprattutto l’ultimo. Per tacere ovviamente del gusto e dell’olfatto, protagonisti fin dagli splendidi titoli di testa: animati digitalmente, con tanto di tavolette paracadutate.

Qualche dubbio legittimo (il monolite di cioccolata era davvero necessario?) e qualche freno emozionale (perché in fondo chi conosce a memoria il libro e il film di Stuart ha meno "sorprese"), oltre alla certezza che il nuovo, vero, capolavoro di Burton sia "La sposa cadavere", non rallentano l’entusiasmo per un film incredibile e emozionante, che soddisfa la totalità delle nostre papille cinefile e non, senza alcuna decenza, bello fino allo svenimento glicemico.

52 Thoughts on “

  1. sicuramente a conoscere il libro ci sono meno sorprese, ma vuoi mettere con la gioia di vedere quello che si e’ immaginato materializzarsi, letteralmente, davanti ai propri occhi, e con tanto splendore? Io mi sono gasata tantissimo, come hai potuto leggere… (per altro invece non e’ che mi piaccia granche’ la versione del 71… quel Charlie cosi’ poco amante del cioccolato che viola le regole di Wonka non mi va giu’).

    Btw, che hai contro il monolite di cioccolata? *_*

    Voglio rivederlo, uffa. E voglio la colonna sonora… la voglio…

    Misato-san

  2. ..bellissimo…e Johnny Deep è strepitoso!!!!!

  3. utente anonimo on 26 settembre 2005 at 11:02 said:

    visto che da qualche parte ho letto un riferimento.. (dove???) volevo dirti che stasera su Studio Universal (uno dei canali del satellite, you know) alle 23.40 danno Tarnation. mi sembra che non l’avevi visto ma volevi rimediare, no?

    un bacio, hurt

  4. @misato: in una frase eliminata dal post facevo notare la mia felice sorpresa nel notare la mancanza della scena che, nel vecchio film, mi irritava e che mandavo sempre “avanti veloce”… non siamo gli unici!

    @hurt: tarnation, maledizione… un giorno ce la farò!

  5. Evviva il potenziale burtoniano. Se tutto va bene lo vedrò stasera. Speriamo bene.

    Andrea

  6. utente anonimo on 26 settembre 2005 at 12:46 said:

    Finalmente chi come me avanza dubbi sul monolite, io l’ho trovato tra i momenti piu bassi di tutta l’opera Burtoniana.

    Jiro

  7. utente anonimo on 26 settembre 2005 at 13:56 said:

    Vorreste dirmi ke siete felici ke abbiano tolto la scena d Charlie e il nonnetto ke volano???!! No, io c sn rimasta male ke nn l hanno fatta!!:((

  8. utente anonimo on 26 settembre 2005 at 13:57 said:

    Nn sn anonima sn bliss, scusate ho dimenticato d firmarmi..

  9. @andrea: secondo me, puoi andare tranquillo. e attento a te.

    @jiro: ciò non toglie che sia una meraviglia. il dubbio non è quasi nemmeno una critica, è più un punto interrogativo. murdamoviez l’ha trovato ben più fastidioso.

    @bliss: sì, sono contento, avevo sempre trovato fuori posto e incoerente con il resto il fatto che due personaggi così trasgredissero alle regole.

  10. Non completamente d’accordo… il nuovo capolavoro di Tim Burton è Charlie… The corpse’s bride è un gioiello, un film delizioso, ma non riesce ad eguagliare la perfezione della Fabbrica di cioccolato: una sorpresa ad ogni inquadratura, una morale edificante ma non banale, attori strepitosi (a partire da Deep Roy) e musica trascinante. Citazioni a parte (tra l’altro mai cinefile ma da amante del cinema), la sequenza del monolito di cioccolato la considero tra i suoi punti più alti.

  11. bellissimo e soprattutto koloratissimo!! ma sikkome avevo gia letto il libro e visto il film precedente, il film è stato un po’ meno sorprendente x quanto riguarda la storia.. ma l’interno della fabbrika è proprio il mondo di Burton..spalato. però sono kuriosa di sentire le kanzoni in lingua originale.

    una kuriosità.. kome fate a parlare di corpse bride ke ankora non è uscito nei cinema? (l’anteprima non è il 28?)?

  12. Mah… a me è sembrato freddo, insipido, senz’anima. Non capisco proprio da dove arrivi tutto questo entusiasmo. Sono uscito dal cinema con 7 euro in meno e zero emozioni in più.

  13. davvero ti sono piaciuti i titoli di testa?? io l’ho trovati penosi.. mai visto un utilizzo cosi’ misero della computer graphic.

  14. @jerry: vabbè, non siamo d’accordo, non è nemmeno la prima volta. comunque, si è capito che mi è piaciuto?

    @pennyrock: “the corpse bride” è stato presentato a venezia, dove l’ho visto. risolto il mistero. se vai su “wild bunch” (link sulla destra) ci sono i nostri commenti.

    [ma è tanto difficile scrivere "ch"? ^^]

    @manuele: io invece ero proprio contentone! :-!

    @slystone: sì, mi sono piaciuti, non si richiedeva di più. ;-)

  15. Non sei un vero cinefilo, se non hai visto Tarnation. Kekkoz, che la vergogna ti ricopra!

  16. utente anonimo on 27 settembre 2005 at 07:57 said:

    Murda”hoparlatomalediCorpseBride”Moviez chi? Me no capisce… ;)

    Jiro

  17. Hola Kekkoz, presto leggerai News in diretta da Hong Kong, e’ li’ che sto andando…..la trasferta continua….

    Passa ogni tanto!

    Ciao!

  18. @jiro: murdamoviez.blogspot.com

    @aurora: maledetta invidia.

  19. Kekkoz, nonostante i disaccordi (per altro nemmeno troppo frequenti), ti riconosco un’onestà intellettuale assente in gran parte dei critici italiani (mereghetti & co. compresi), afflitti da cecità nei confronti del progresso; se non proprio in malafede: mai lette le recensioni leghiste di ViviMilano? oppure le critiche ti-stronco-kitano-a-tavolino di Kezich? per non parlare della frigidità cinematografica di Mariarosa Mancuso… Comunque, a presto un mio blog

  20. vedrò la sposa cadavere merkoledi.. spero ke non deluda le mie aspettative!!

  21. @jerry: tienimi informato! e grazie grazie grazie mille.

    @pennyrock: non siamo tutti d’accordo, ma per me (e non solo) è un capolavoro. tieniti forte.

  22. …io non avevo letto nè il libro nè visto il film precedente (anzi, non sapevo neanche che esistessero…mea culpa ;) ) però questo m’è piaciuto tanto, è…fantastico (in tutti i sensi), immaginifico! Wonka poi, come personaggio mi sembra riuscitissimo :)

    Jeyjey

  23. Kekkoz, santodio, il monolite di cioccolato è la cosa più straordinaria che Burton si sia mai concesso, trasfigurandosi. Io ho pianto e l’ho perdonato sia per il mediocre Big Fish, sia per il terribile Pianeta delle Scimmie, sia per ….

    Stavo per dire di averlo perdonato anche per questo film qui, ma non sarebbe esatto. La sala della tv, quella tutta in stile Space Odissey, ci dice che questo Willy Wonka è tutt’altra pasta. E’ pura deviazione. E’ una purissima banalità moraleggiante che però si riempie di squarci non solo burtoniani, ma, quasi, di premonizioni (o decomposizioni) lynchiane. Forse c’è speranza per burton.

  24. Kekko mi consola non essere l’unica… :* (io la frase l’avrei lasciata, pero’… in fondo il confronto col film del 71 e’ quasi obbligato, non verrebbe in mente solo a qualcuno che non sapesse che esiste… e non e’ proprio il tuo caso)

    Misato-san

  25. @noblog: sono un burtoniano convinto e lo resto, quindi sfondi una porta blindata… :-)

    @misato: non ricordo perché l’avevo tolta, forse pensavo ci stesse male così come l’avevo concepita. niente di premeditato.

  26. Devo dire che il film, nel complesso mi è piaciuto. Ci sono alcuni dettagli che però trovo stonino.

    * seguono spoiler*

    1) Charlie (’71) era un bambino “vero” che, come tutti i bambini, trasgredisce con le sue passioni le regole di Wonka, ma che al contrario degli altri, non se ne fa dominare. In questo assomiglia a Wonka e direi che è per questo che si piacciono. Charlie (’05) è troppo perfetto nella sua inutilità. Vince solo perchè sta sempre zitto.

    2)Wonka (’71) era un paranoico che con Charlie riscopriva la fiducia in un genere umano imperfetto, ma con la potenzialità di fare la “scelta giusta”. Wonka (’05) è un misantropo che con Charlie trova un posto da chiamare casa e qualcuno da considerare famiglia, MA diventano gratuite sia la scena dei licenziamenti (lo spionaggio industriale porta alla misantropia?) sia la riconciliazione col padre (ora Wonka ha 2 famiglie?)

    3) La dicotomia del punto 2 si riscontra anche nella scelta che alla fine del film Charlie è costretto a prendere. Charlie (’71) deve scegliere tra niente e molto denaro guadagnato in modo immorale. Charlie (’05) deve scegliere tra il lavoro e la famiglia.

    4) La scena del monolito. Non la commento neanche.

    Gomez

  27. spero di vederlo presto anche perchè i pareri sono veramente discordanti. Spero di non partire prevenuto, ma in fondo penso che quando Burton gioca e si diverte, diverte alla grande!

    Ah, ti ho linkato fra i miei preferiti!

    Great work

    Ciao

  28. utente anonimo on 28 settembre 2005 at 15:35 said:

    in questo c’è il succhia succhia che mai si consuma?

  29. @gomez: interessanti osservazioni, prendo atto.

    @shifrapua: beh generalmente mi sembra che in giro sia piaciuto, a parte eccezioni… comunque grazie.

    @boh: sì sì, il succhiasucchia c’è, viene nominato una volta, ma chiamato in un altro modo che ora non ricordo (almeno in italiano, in inglese magari è uguale, chi lo sa), e comunque non è il centro della diatriba come nel film vecchio.

  30. pero’, Gomez…

    1. il bello di Charlie e’ proprio il suo candore, il fatto che lui si distingue dagli altri bambini perche’ e’ felice cosi’ com’e', con la sua sfigatissima famiglia, con la sua tavoletta di cioccolato annuale che si raziona per farsela bastare oltre un mese.

    E’ per quello che non trasgredisce le regole di Wonka, perche’ lui e’ l’unico che percepisce sul serio l’eccezionalita’ di essere li’.

    Cosi’ era nel libro e cosi’ in Burton.

    Ha anche qui le sue passioni, ed e’ decisamente meno fastidioso che nel film del 71, dove oltre a quello che fa nella fabbrica, osa negare la sua passione per il cioccolato, cio’ che lo caratterizza meglio.

    Tra l’altro, Wonka sia nel 1971 che nel 2005 si fa dominare dalla sua passione, perche’ ci mette su un’impresa a cui tiene piu’ che a se stesso!

    2. Wonka 2005 e’ anche paranoico, perche’ vuole difendere cio’ che ha costruito col lavoro di una vita per reazione a quanto il padre gli ha negato per paranoia.

    La riconciliazione col padre e’ necessaria perche’ Wonka capisca che puo’ avere una famiglia sua dopo aver chiarito i ponti con il passato. Tutti hanno due famiglie, quella di origine e quella che si sono formati da soli.

    Se Wonka non si riconciliasse con il padre anche i ricordi del passato e l’involontaria intromissione di Charlie nella sua vita fantasmatica sarebbero inutili.

    3. Charlie 2005 deve scegliere tra il sogno e la famiglia che e’ tutto il suo mondo, un mondo di cui e’ orgoglioso, lui che non e’ stato cresciuto nel vizio e nell’ombra delle ambizioni e della stupidita’ genitoriale. Avere a che fare con la fabbrica davanti alla quale si fermava ogni giorno solo per percepire l’aroma di cio’ che era in lavorazione era molto piu’ di quanto lui potesse sperare!

    Misato-san

  31. utente anonimo on 29 settembre 2005 at 10:19 said:

    Se non avessi visto il film del 71 mi sarei entusiasmata molto di più.

    Mi è piaciuto certo, e molto. Sia per la scenografia, sia per gli attori.

    Ma è ben diverso dall’amata fiaba della mia infanzia.. certo più moderno, ma anche più “complicato”.

    Troppe spiegazioni, troppa morale.. troppe cose da dire.

    Quello del 71 era semplice ed essenziale.

    E poi ho trovato incongruente parlare di licenziamenti perché si infiltravano spie, e poi non mettere (come nel film del 71) la tentazioni di rubare il “succhia succhia che mai si consuma” per rivenderlo alla concorrenza.

    Alla fine il Charlie del 71 ha vinto perché è stato onesto, perché non ha fatto la “spia” ed ha compreso l’eccentrico Willy Wonca come nessun altro.

    Invece nel film di Burton, Charlie vince e basta.. solo perché è l’ultimo bambino rimasto. Insomma Willy si gira, vede che è rimasto solo lui e dice: “BRAVO HAI VINTO!SEI L’UNICO RIMASTO”.. deludente.

    -MaryAnn

  32. Bello questo dibattito!

    @ Misato-san

    1) “per farsela bastare oltre un mese” questo è il libro. Nei film non è detto.

    “osa negare la sua passione per il cioccolato” A cosa ti riferisci? Non ricordo una scena di questo tipo.

    Continuo ad avere l’impressione che Wonka 05 metta su la fabbrica per fare dispetto/attirare l’attenzione del padre e non per amore del cioccolato.

    2) Capisco il concetto delle due famiglie e posso anche essere daccordo. Continuo a credere che Wonka 05 non sia paranoico.

    3) Appunto. Se la scelta è tra due cose che desideri, qualunque scelta tu faccia, non te ne vai amani vuote. Basta scegliere se si è disposti a pargare il prezzo per avere quello che si desidera. Nel 71, Charlie, nel fare la scelta “sbagliata”, non avrebbe perso nulla. Questo rende la sua scelta “morale”.

    @ MaryAnn

    Concordo con quello che dici su Charlie. Vince solo perchè è l’unico che non è stato eliminato. Mi consentite un paragone assurdo?

    Sembra il grande fratello. (Ma sto volutamente esagerando)

  33. bello, sì, se volete andare avanti fate pure… ^^

  34. @ Gomez (visto che Kekko non ci sfancula riccamente come avrebbe il diritto di fare XD)

    1) nel film 2005 pero’ costruisce la fabbrica con i tappi, fa la collezione della sua carta della cioccolata annuale senza ricevere una sciarpa pagata chissa’ come come nel 71…

    sniffa l’odore della cioccolata della fabbrica prima di andare a scuola, pende dalle labbra di nonno Joe quando gli racconta di Wonka…

    plausibilmente si puo’ pensare che

    quel cioccolato gli stia seriamente a cuore.

    Btw, nel film del 71 c’e’ una scena a scuola in cui Charlie prima dichiara di aver aperto solo due tavolette di cioccolato (e sappiamo che e’ vero povera stella…), poi pero’ quando il maestro gli dice che e’ implausibile lui si piega al ruolo sociale che ricopre in quel momento asserendo che “la cioccolata non gli piace poi tanto”… cosa che forse in un’ottica da film in cui effettivamente non si vede granche’ che se gli piaccia puo’ anche starci, ma non lo rende il Charlie che personalmente ho amato nel libro e ritrovato nella versione di Burton.

    Ribadisco… l’eccezionalita’ di Charlie e’ il suo fregarsene, per estremo candore, delle convenzioni sociali… a lui piace la sua famiglia e ci sta un amore, ergo non ha motivo di comportarsi diversamente.

    Ancora, sul Wonka 2005… forse hai rimosso la scena in cui scopre per la prima volta il cioccolato, il motivo per cui comincia a sperimentare, il suo andare in giro per il mondo a cercare nuovi gusti… se non e’ amore per i dolci quello, non vedo cosa dovrebbe dimostrarlo.

    2) Lo e’, lo e’. Tutto potrebbe sporcargli le sue creazioni, tutto potrebbe rovinargliele.

    Si vendica dei ragazzini che hanno trovato ingiustamente il Golden Ticket, solo per il calcolo delle probabilita’… partecipa delle loro disgrazie e delle canzoni degli Oompa Loompa… ha una fabbrica enorme eppure sceglie determinati posti dove andare, e’ palese che non e’ casuale.

    3) Charlie nel libro e in Burton vince perche’ e’ Wonka che lo ha scelto.

    Ricollegandomi al punto 2, Wonka porta i bambini alle tentazioni giuste, sa che non possono resistere a certe cose (basta vederli in tv per farsi un’idea del loro carattere… come tutti i bambini sono sfrontati, non hanno ancora sviluppato il senso della necessita’ di nascondere il loro vero essere), e in piu’ man mano che la storia prosegue, ha modo di convincersi che Charlie sia la persona che stava cercando.

    Nel film del 71 ha solo una botta di culo perche’ Charlie alla fine fa la scelta giusta per lui, quella di non tradirlo. Ma e’ un bambino molto meno eccezionale di quello che lui secondo il libro doveva cercare.

    Misato-san

  35. utente anonimo on 29 settembre 2005 at 15:42 said:

    — “osa negare la sua passione per il cioccolato” A cosa ti riferisci? Non ricordo una scena di questo tipo.

    Neanche io ricordo niente di simile…

    Non penso comunque che Wonka05 metta su la fabbrica per dispetto o per attirare l’attenzione, ma semplicemente perché ha trovato ciò che gli piace e vuole fare nella vita, ed ha realizzato il suo sogno, anche se per questo ha dovuto sacrificare la famiglia.

    Non l’avrebbe fatto se non ci credeva veramente.

    — 3) Appunto. Se la scelta è tra due cose che desideri, qualunque scelta tu faccia, non te ne vai amani vuote. Basta scegliere se si è disposti a pargare il prezzo per avere quello che si desidera. Nel 71, Charlie, nel fare la scelta “sbagliata”, non avrebbe perso nulla. Questo rende la sua scelta “morale”.

    Sono d’accordissimo. Charlie del 71 non ha dovuto scegliere tra una cosa o l’altra. Non sapeva cosa lo aspettava, sapeva solo che avrebbe potuto fare la spia e ricavarci magari qualcosa, oppure essere onesto con chi gli aveva permesso alla fin fine di vivere una splendida giornata.

    Che poi non si capisce come mai da quando Charlie05 torna a casa e rinuncia alla fabbrica, tutto inizia ad andare benissimo, fino al giorno prima erano quasi morti di fame…

    Si che la ruota gira.. ma girasse sempre così in fretta e drasticamente.. :D

    -MaryAnn

  36. utente anonimo on 29 settembre 2005 at 15:52 said:

    – …e in piu’ man mano che la storia prosegue, ha modo di convincersi che Charlie sia la persona che stava cercando.

    Nel film del 71 ha solo una botta di culo perche’ Charlie alla fine fa la scelta giusta per lui, quella di non tradirlo. Ma e’ un bambino molto meno eccezionale di quello che lui secondo il libro doveva cercare.

    Scusami ma.. sinceramente non ho proprio notato nel Wonka05 questo interesse per Charlie.. quand’è che ha modo di capire questa cosa? Non se li caga per niente i bambini :D

    E poi sinceramente era palese che su quei 5 bambini, Charlie fosse l’unico “normale” e adatto.. ma poteva essere un qualsiasi altro bambino, non ha dato molta dimostrazione di meritare il premio.

    Il fatto di non tradire Wonka71.. bhe non è proprio una “botta di culo” ma semplicemente la dimostrazione che lui MERITAVA quel premio, per la sua bontà d’animo. Chiunque altro se ne sarebbe andato a rivendersi il succhiasucchia e tanti cavoli, tanto servivano soldi alla famiglia.

  37. @Misato-san

    1) Charlie “rinnega” il cioccolato solo per sottolineare (registicamente) la sua miseria. E’ costretto a mentire perchè nessuno può essere così povero.

    3) Wonka05 (sembra una versione di windows) sceglie Charlie solo perchè è il meno peggio. Il minore dei mali.

    4) Wonka scopre il cioccolato e fa una scelta “da bambino”: scappa di casa, tant’è che poi torna subito indietro. Non è la nascita di una passione, ma l’inizio della sua solitudine che lo vede rifugiarsi nell’unica cosa piacevole che ha trovato.

    5) Ok, parliamo di paranoia. Paranoico per cosa? Wonka05 è paranoico perchè teme che gli sporchino/rovinino le creazioni, eppure non batte ciglio quando Augustus cade nel fiume di cioccolata… Wonka71 è paranoico perchè crede che tutti vogliano tradirlo. Per questo si isola. Charlie71 gli ridà la fiducia nelle persone.

    (Kekkoz, vogliamo un sondaggio che compari i film, i Charlie e i Wonka!)

    @Mary-Ann

    “ha dovuto sacrificare la famiglia.

    Non l’avrebbe fatto se non ci credeva veramente. ”

    Lui torna da padre. E’ il padre che non c’è più.

    @tutti

    Non ricordo nel vecchi film, come Charlie riesca a permettersi le terza tavoletta. Trovava i soldi? Correva subito a comprarla?

    Please Help.

    Gomez

  38. utente anonimo on 29 settembre 2005 at 17:27 said:

    @Gomez : Mi pare proprio che Charlie trovi i soldi per strada. Avevano già trovato tutti e 5 i biglietti dorati, ma lui con quei soldi va a comprare 2 tavolette di cioccolato, una per lui e una per il nonno.

    — 3) Wonka05 (sembra una versione di windows) sceglie Charlie solo perchè è il meno peggio. Il minore dei mali.

    D’accordissimo. (Aspettiamo WonkaXP :DDD)

    -MaryAnn

  39. utente anonimo on 29 settembre 2005 at 17:31 said:

    Mi chiedo, non avendo letto il libro, lì com’è la storia? Quale dei 2 film è rimasto più fedele al libro?

    (comunque io personalmente, nonostante abbia adorato l’interpretazione di Jhonny Deep, immagino un Willy Wonka un po’ più anziano… a meno che non abbia aperto la sua fabbrica a 15 anni :D)

    -MaryAnn

  40. non ce la posso fare, pensavo ke la sposa cadavere uscisse il 28 settembre.. invece il 28 ottobre! mi tocca aspettare ancora un mese.

    ma qui sono l’unica a cui il pianeta delle scimmie di burton non è dispiaciuto??

  41. secondo me tolto qualche impellente cedimento alla logica del blockbuster Planet of the apes conserva in fondo tutti i temi di Burton.

    La fabbrica è a un passo dal capolavoro, secondo il mio modesto parere. Fosse anche solo per la sua esuberanza visiva – ma per fortuna c’è altro e parecchio

  42. Dopo aver rivisto il film del 71 e aver visto quello del 2005, non ho potuto fare a meno di rileggere il libro per capire chi avesse aggiunto/tolto cosa.

    Inserendomi nel dibattito (in cui sinceramente mi sono un po’ perso ^-^) la scelta di Charlie.05 è più vicina al libro originale, come l’assenza dell’assaggio della gazzosa con fluttuazioni e rutti conseguenti e la conclusione “familiare”.

    Jecke

  43. utente anonimo on 30 settembre 2005 at 23:47 said:

    Ma se esiste un forum per i cinebloggers, perchè non discuterne ordinatamente lì?

    Cos’è questo: il locale per l’happy hour?

  44. la fabbrica di Depp

    E’ uscito in Italia “La fabbrica del cioccolato”, il nuovo capolavoro di Tim Burton, con un grandissimo e stupefacente Johnny Depp. Tratto dal romanzo di Rohal Dahl – e qui è da ricordare anche il classico “Le Streghe”, dalla quale hanno poi tratto un film con Angelica Huston – il film, fedele al testo, ti porta con i suoi colori e la sua magia all’interno di un mondo fantastico, dove frutta e verdura (le cose meno amate dai bambini, e non solo) non esistono, ma tutto è basato solo sul cioccolato. Cioccolato che lo spettatore respira anche all’interno della sala. Un film che travolge e riaccende la passione dello spettatore grazie alla magia del cioccolato, che da sempre ha il potere di far peccare di gola tutti.

    Con il cioccolato, Depp, ci aveva già avuto a che fare nel 2000 con “Chocolat”.

    In questo film Johnny Depp dimostra ancora una volta la sua grandissima bravura e professionalità che assume io ogni ruolo che interpreta. Riesce ad adottare espressioni e atteggiamenti completamente differenti da un film all’altro: dallo zingaro di “chocolat” al pirata de “la maledizione della prima luna”, dal malinconico “edward mani di forbice” al pazzo di “secret window”, dal bravo ragazzo di “buon compleanno mr.grape” allo spacciatore di “blow”; e il Johnny-Willy della “fabbrica del cioccolato” si riconferma completamente differente da tutti gli altri personaggi interpretati dallo stesso Depp.

    Trovare il biglietto dorato per entrare all’interno della fabbrica del cioccolato sarebbe davvero un sogno da realizzare.

  45. carina quella dell’happy hour. ahah.

    [io proprio gli anonimi non li capisco, visto che poi ci conosciamo tutti.]

  46. utente anonimo on 7 ottobre 2005 at 14:04 said:

    Mi è piaciuto tanto tanto…solo una cosa da ridire: pechè privarci della scena cult di willy wonka cn charlie e nonno che ruttano fluttuando nell’aria…???

  47. utente anonimo on 13 ottobre 2005 at 10:06 said:

    49 post e tutti è sfuggita la cosa più importante… e le pecore rosa? eh? che mi dite delle pecore rosa?

    … un saluto a kekkoz, un complimento sincero per questo blog, una raffinatezza di scrittura e di critica… sorprendente, oseri dire!

    Baci

    Ah… son la Fra, Bologna, specialistica, tutor… altro?

  48. ma che carina, grazie!

    e viva le pecore rosa!

  49. ho avuto la fortuna di vederlo a londra in lunga originale (primo giorno di proiezione europea! :P) e confermo: le canzonicine degli umpa-lumpa sono una bestemmia in italiano. in lingua originale è tutto un altro discorso, come sempre d’altronde (per quanto io adori e sia assolutamente fissata maniacalmente con il doppiaggio).

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