Viva Zapatero!
di Sabina Guzzanti, 2005

Sentirsi indignati e sentirsi fisicamente male sentendosi dire cose che già si sanno, anche se capita di rado di sentirle tutte insieme, può essere un obiettivo sufficiente? Basta a rendere il documentario della Guzzanti anche un bel film? E’ questione da discutere, e forse le solite categorie servono a poco, un po’ come per l’ultimo Michael Moore, che era un documentario brutto, scorretto e amorale, ma dolorosamente necessario. La risposta, dopo una notte dalla visione e molte riflessioni in merito, è, in tutta sincerità, no.

La Guzzanti, dalla sua, si trattiene almeno dall’eccessiva manipolazione e dalla reality-fiction di Moore, realizzando niente più che un reportage televisivo, mostrando più che altro il suo punto di vista, incazzato e preoccupato, e tendendo inevitabilmente (per sua natura) a ridicolizzare il (già di per sè ridicolo) contraddittorio di chi la volle fuori dal video dopo la prima puntata di Raiot.

Allora, cosa rimane? L’informazione. E qui si esce dall’ambito meramente filmico. Allora, impariamo cose nuove? Ci si aggiorna, più che altro: guardate come stanno in Europa senza di "lui", guardate i loro programmi satirici che alle Iene fanno un centinaio di pippe, e guardate che da un po’ di tempo a questa parte l’Italia è classificata come un paese "partly-free". Se leggete il blog di Beppe Grillo questa cosa la sapete già, se non lo sapete sentirselo dire è una vera mazzata nei denti.

Il peccato più grosso è però che il film non riesce a diventare un essay sulla satira (sarebbe stato più bello e interessante, in tal caso), e se è senz’altro più vicino alla forma-cinema rispetto al Citizen Berlusconi da cui ruba alcuni frammenti, Viva Zapatero! fa l’errore di mescolare troppo spesso una giusta rabbia con una bassa retorica, l’invettiva satirica con una presunzione egocentrica e martire.

Nonostante tutto questo, nonostante il titolo faccia schifo, nonostante non sia un bel film (e nemmeno un film discreto), apprezziamo lo sforzo e consigliamo la visione a naso turato: la Guzzanti fa preziosa informazione "di massa" nell’unico modo che le è possibile, ed è davvero già un bene e un miracolo che sia nelle nostre sale e che possiamo andarlo a vedere e incazzarci con lei.

Quanto è tremendo che io debba scrivere una frase come "è davvero già un bene e un miracolo che sia nelle nostre sale"? Segno dei tempi: siamo nella merda.

Al cinema con me, Andrea, che ne ha parlato (maluccio) qui, e Murdamoviez che non ne parlerà affatto perché non gli è garbato per niente.

37 Thoughts on “

  1. Ohhh, finalmente. Pensa che ai videovip han messo in vendita le copie a noleggio a 4.90 euro, ma quando sono arrivato io non ne avevano più (e non lo posso neanche più noleggiare!)

  2. immagino parlassi di Bangkok Dangerous, giusto? :-)

  3. utente anonimo on 30 settembre 2005 at 22:26 said:

    w berlusconi

  4. utente anonimo on 30 settembre 2005 at 23:41 said:

    Siete di destra, ormai è chiaro.

  5. Ehm si ho postato nel punto sbagliato ^^

    Su Viva Zapatero!, a parte che a me il titolo piace, questo tuo richiamarti alla forma cinema e voler decidere se è un film bello o un film discreto o cosa, mi pare superfluo. Non è un film. Però funziona, e credo che il “funzionare” sia l’unica cosa a cui aspirasse.

  6. Dire che io sono di destra, o meglio che certe affermazioni siano di destra, caro utente anonimo, è come dire che Berlusconi Silvio è un compagno.

    Insomma che in Italia stiamo viviendo un momento di oscurantismo non è che ce lo debbano, ancora una volta, spiegare certi personaggi che vivono anch’essi schiavi del loro posizionamento.

    Non ne posso più nel credere nella favola che Dario Fo sia un genio solo perchè ha vinto un premio Nobel.

    io vorrei una democrazia dove ci fossero opportunità per tutti e non solo per certi cognomi ed i soliti amici costretti a fare atto di presenza.

    Negli spot di questo film ho visto Fiorelle Mannoie, Neri Marcorè essere lì, allo spettacolo della Guzzanti. E’ questo che trovo triste.

    Ma perchè io ho frequentato le sezioni del partito quando veniva un certo Berlinguer a visitarle e non gli amici o peggio i figli degli amici.

    Ci sarà un motivo se Massimo D’Alema non vuole essere intervistato da Paolo Guzzanti.

    Buona notte e buona fortuna.

    Rob.

  7. Il rischio di operazioni di questo genere è che si indigni solo chi già lo è, costringendoci a leggere recensioni (scandalose e sgrammaticate) come quella di Maurizio Cabona su Il Giornale.

  8. @roberto: non sono d’accordo su molto di ciò che hai detto, i guzzanti (figli) mi piacciono molto, soprattutto artisticamente, soprattutto corrado.

    ma rispetto comunque la tua opinione, e non entro più di tanto nel merito.

    @gokachu: dovevo cercare di inquadrare una valutazione di merito, almeno un briciolo. è anche questione di confronto.

    su “funzionare” e “aspirare”, sono solo ipotesi testuali quelle che fai/facciamo. anche se non aspirava a fare un bel film, io l’ho giudicato come film: l’ho visto al cinema, in una programmazione di prima visione, suvvia. Lo trovi davvero scorretto e superfluo? :-(

    @modestmouse: cabona, scandaloso, lo nacque.

  9. l’utente anonimo che vi ha definito di destra ha commesso lo stesso errore che la Guzzanti fa nel film quando velatamente accusa di ambiguità o connivenza quei critici come aldo grasso che hanno osato criticare RAIOT esclusivamente dal punto di vista artistico.

    Che questo discorso per carità non vi sembri bipartisan o corretto!!

    io sono dalla parte di VIVA ZAPATERO mi è piaciuto l’ho condiviso lo sto consigliando soprattutto a gente di destra perchè non smetto di sperare che si possa cambiare

  10. Ciao, voteresti un mia opera?Basta un semplice click.

    Foto n.34.

    Grazie infinite! :D

    Il tuo blog è davvero una scoperta interessante… ci ritornerò.. anzi se non ti spiace ti linko!

  11. OFF TOPIC. Ieri sera sono stato a vedere ‘Romanzo Criminale’ Ho già scritto una recensione sul mio blog.

    Kekkoz, che fai, la vieni a leggere? Ti lasci influenzare? Accetti la sfida? :D

    http://smeerch.splinder.com/1128166426#5875387

  12. “Ci perplime”?!!!

  13. @gokachu allora siamo al “se tutti vedessero questo film”? ^__^

    a me non è piaciuto, non mi ha infastidito nè annoiato, ma lo trovo piuttosto fiacco e il ricicilaggio delle battute di raiot e del raiot teatrale proprio non mi è andato giù

  14. mah.

    kekkoz, ci sono casi in cui un critico dev’essere anzitutto un cittadino.

    la tua recensione questo lo intuisce quà e là, ma poi se ne vergogna, ricordandosi di stare tra un pezzo su burton e uno su kitano.

    la guzzanti fà un’altra cosa e lo dice a chiare lettere.

    questa cosa stà al cinema per la sola e pessima ragione che non può stare in tv.

    chi scrive dovrebbe tenerne conto.

    quanto a Moore: la Guzzanti è molto più onesta, anche in considerazione del fatto che non pretende di fare la giornalista, ancorchè militante. Questo non è “farheneit”, una docufiction brutta perchè insincera come i volantini del “movimento”, dopo un lavoro incisivo come “columbine”.

    Questo è quello che la Guzzanti vorebbe poter continuare a fare nella sede adeguata.

    Come Grillo, del resto. Non tutti leggono il suo blog.

    (benchè dovrebbero)

  15. How happy is the blameless vestal’s lot!

    the world forgetting, by the world forgot.

    Eternal sunshine of the spotless mind!

  16. @vannj: ho scritto “la Guzzanti fa preziosa informazione di massa nell’unico modo che le è possibile” e ho scritto “si trattiene almeno dall’eccessiva manipolazione e dalla reality-fiction di Moore”.

  17. utente anonimo on 3 ottobre 2005 at 00:54 said:

    Uhm, no, non siamo al “se tutti vedessero questo film”. Innanzitutto non mi piace il cinema con intenti educativi; secondariamente questo non è un film; ma soprattutto con il “funziona” non mi riferivo agli altri, ma a me. Su di me il “film” ha funzionato, ovvero ha ottenuto decisamente quello che si riprometteva di fare; credo che si possa dire che funzioni anche nel caso di Kekkoz, che pur con riserve sulla qualità cinematografica dell’operazione (cosa che è secondo me è abbastanza inutile fare in questo caso di non-film) dice “Sentirsi indignati e sentirsi fisicamente male sentendosi dire cose che già si sanno, anche se capita di rado di sentirle tutte insieme”. Non sarà un bel film, sarà qualcos’altro, ma fa effetto, e credo che non si proponesse altro.

    Evitare i colpi bassi alla Michael Moore contribuisce a questo “funzionare”; di fronte a una madre piangente inquadrata dal basso mi sento sì toccato, ma mando anche a cacare il regista e il suo messaggio; con la Guzzanti non m’è successo.

  18. utente anonimo on 3 ottobre 2005 at 13:14 said:

    ma è così difficile dire che il film non è un film?anzi che non ha significato al di la di essere un film militante? va bene sappiamo tutti per cosa vota la guzzanti. Mi sembvra che tutti sti commenti siano il tentativo di difendere la fazione politic ammettendo che, suvvia, il film è così così ma parlando della mia fazione politica non lo stronco del tutto.

    Onestamente bastava dire: ok sono di sinistar ma sto film fa cagare. Scrivete bene daccordo, siete competenti ok, ma onesti?

    quindi ancora una volta

    w berlusconi.

  19. naturalmente kekko non essendo di sinistra… non si deve sentire accusato :-)

    gianfranco

  20. Il film non ha effettivamente altro significato al di là di essere un film militante, ma non condivido la questione della “fazione politica”. La libertà di parola dovrebbe essere cara a tutti, o almeno… a quasi tutti.

  21. Ah, peraltro ho gradito molto di più le non poche stoccate al centro-sinistra che ci sono nel film, perché delle responsabilità del centro-sinistra si parla sempre troppo poco, anzi, non se ne parla mai.

  22. infatti una delle cose più interessanti del film è la parte riassunta nella frase (di chi? non ricordo, accidenti) “berlusconi è un prodotto del centrosinistra”

  23. kekkoz non è di sinistra?

    ah beh, allora vuol dire che esiste un intellettuale di destra.

    pensare che l’ultimo è dovuto schiattare dando addosso a quel nanetto del suo ex editore

    (debite proporzioni, è chiaro).

    #20: NO. Plaudi quanto vuoi il tuo Trampoliere, tanto se ne va a Tahiti. Qui c’è in ballo un discorso estetico, ma in questo caso direi soprattutto politico: che riguarda relativamente l’essere di sinistra -neanche Travaglio lo è, e guarda quanto si sgola-, men che meno il tuo Silvio “enorme, enorme, enorme sacrificio” Berlusconi.

  24. no, non sono di destra e non sono di sinistra. sinceramente.

    e piantiamola, anonimi e non

  25. kekkoz quando vai a vedere romanzo criminale? non vedo l’ora di leggere i tuoi commenti

  26. probabilmente giovedì sera. forse.

  27. Kekkoz intellettuale? E sì che sembrava tanto un bravo ragazzo.

  28. utente anonimo on 4 ottobre 2005 at 18:14 said:

    :-)

  29. Sentito? Non è nè di sinistra, nè di destra. Peggio di quanto mi aspettassi :-|

    (sono anonimo e ne vado fiero)

  30. Sara’ di centro. Mi dicono che in camera sua campeggia un’immagine di Follini che stringe le mani a Rutelli (o viceversa, non ricordo bene la diceria).

  31. utente anonimo on 5 ottobre 2005 at 13:50 said:

    io sono uscito dal cinema incazzato.

  32. sorry era FeSTen a commentare il precedentemente.

  33. utente anonimo on 25 ottobre 2005 at 02:02 said:

    finalmente visto, qui e’ uscito solo ora ed e’ un miracolo che sia successo (quando un film non esce la prima settimana in genere mi tocca pregare per qualche cineforum…)

    Mi sembra che alla Guzzanti vada dato il merito di non essere pretenziosa… non ha mai detto di voler fare un film, dice piu’ volte del suo non capire perche’ non puo’ stare in tv ed e’ assolutamente sincera nei suoi tentativi di dimostrare la tristezza che c’e’ dietro la soppressione di RAIOT come punta di un iceberg a cui e’ stato dato da crescere nel corso degli anni… io ho sinceramente apprezzato.

    Misato-san

  34. utente anonimo on 27 ottobre 2005 at 14:18 said:

    ho letto per lunghi minuti prima di inserire il mio, i vari commenti, sinceramente un pò sgomento.

    Finalmente trovo la forza di rispondere sinteticamente, solo grazie al commento di Vannij

    CONCORDO AL 100% CON VANNIJ !

  35. Anonimo on 23 dicembre 2005 at 13:01 said:

    L’ITALIA è FINITA: QUANDO IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO è UN LADRO, QUANDO IL GOVERNATORE DELLA BANCA D’ITALIA PURE, QUANDO L’INTERA CLASSE IMPRENDITORIALE E POLITICA PURE E QUANDO UN PERSONA PRENDE 300 EURO AL MESE LAVORANDO PRATICAMENTE SEMPRE ( IO )…IL PAESE è FINITO…ps solo il cinema ci può salvare…VIVA FELLINI E VIVA FERRERI

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