My best friend’s birthday
di Quentin Tarantino, 1987
Quello che avrebbe dovuto essere il primo film di Quentin Tarantino è in realtà quello che ne rimane dopo la distruzione in un incendio dell’ultimo rullo. Rimangono una quarantina scarsa di minuti assolutamente "tarantinani". E stavolta il termine passa facilmente.
L’idea portante della vicenda, in realtà assai confusa, è la stessa alla base di Una vita al massimo, scritto successivamente da Tarantino e diretto (purtroppo?) da Tony Scott: Clarence (qui lo stesso gigioneggiante Tarantino – mentre il nome diventerà quello del protagonista di True Romance) regala al suo miglior amico Mickey, deluso in amore, la prostituta Misty per il suo compleanno.
Sarebbe troppo ingentile demolire il suo primo non-film perché, nonostante il risultato di anni di lavorazione sia alquanto grezzo e under-underground, e non si sappia dove voglia andare a parare, si intravedono già delle ottime idee di regia (il piano-sequenza circolare intorno al tavolo da biliardo, Misty che prova le posizioni con cui presentarsi a Mickey) e soprattutto molti spunti che successivamente diventeranno pervasivi nel suo cinema successivo: le ossessioni musicali (come la musica surf e rockabilly) e soprattutto quelle cinematografiche: qui "Vestito per uccidere" di De Palma, protagonista di un lungo dialogo, ma anche la blaxpoitation, con il protettore vendicativo che entra in scena urlando "Your ass is grass and I’m your lawnmower!".
Più che altro, un oggetto interessante su un piano filologico. Ma a tratti molto divertente, soprattutto per merito (ovviamente) dei dialoghi spassosi e delle situazioni grottesche: come Clarence che tira di coca durante una diretta radiofonica (su radio K-Billy, peraltro!) o il kung fu con uno scopettone come arma, il dialogo in cui Clarence e Misty si accordano sul prezzo ("I’m not a whore, I’m a call-girl") o quello con il barista su Elvis Presley e Marlon Brando: "I’m not a fag, but If I had to fuck a guy… you know, if I had, if my life depended on it… I’d fuck Elvis".
ne ho visto pochi minuti, ma poi ho lasciato perdere per la qualità schifosa e perchè capivo il 20% di quello che veniva detto.
Primo o poi ci riprovo, prometto.
Andrea
ogni promessa è un debito.
comunque ammetto che, vero, dell’inglese di tarantino si capisce poco poco, ma quanto basta.
Non mi vergogno a scrivere che non conoscevo l’esistenza di questa chicca. wow per il kunfu con lo scopettone, voglio farlo anche io!
Ciaoo Rob
Scusa KEKKOZ, ma in che senso la mia recensione di “Romanzo Criminale” sarebbe controcorrente?
Ma non ne hanno, invece, tutti parlato bene? A me è piaciuto. Moltissimo.
La cosa mi incuriosisce.
@rob: era più un “mocio”.
@smeerch: in realtà la “corrente” è quella contro placido. non lo so, non ho mai visto un film di placido, non ho visto romanzo criminale, non mi sono informato bene, non lo so, non c’ero.
sbaglio o avevano messo in commercio – cecchi gori mi pare – un’edizione del film in dvd?
@Noodles: per quanto ne so, sbagli. ma… boh. mi sembra improbabile. non lo so.
..ma dove l’hai trovato?
p2p?