1/2 mensch
di Sogo Ishii, 1986

Una discarica di tonnellate di metallo non-più-urlante lasciato là e abbandonato, rifiuto vomitato dalla nostra civiltà. All’improvviso una goccia di sangue scende dalle lamiere, cadendo a terra. Con questa immagine si apre 1/2 mensch, formidabile "documentario" sugli Einstürzende Neubauten, girato dal futuro regista di Electric dragon 80.000v e Gojoe, in occasione del tour nipponico del gruppo berlinese. Ed è un immagine che coglie subito e alla perfezione, oltre che l’anima che muove un simile progetto – l’interesse di Ishii, simile a quello di Tsukamoto, per la civiltà industriale – anche l’anima stessa della band tedesca: ridare sangue, pulsazioni, vita, all’inorganico e all’immateriale.

Più cinetrip che backstage, più videoart che videoclip. E poi, gli Einstürzende Neubauten. Da possedere, ad ogni costo.
 
Ora, io certe cose, si sa, le mastico poco, e quindi, detta la mia, ho invitato un gradito ospite: Gas, brillante semiologo, appassionato musicologo, e illuminante scrittore.
Insomma, per una volta, passo il testimone.




Tra due e trecento parole i due amanti si lasciano a porconi; x esce sbattendo la porta, volutamente. Il riflesso percussivo dello stipite obnubila la funzione di chiusura. È rumore, ben più significativo di un’onomatopea. Il linguaggio arranca quando ci si vuole avvicinare: il rumore è sempre più forte; se fossi uno di quelli che usano espressioni del tipo “eterno femminino” (d’ora in poi: EF), direi che va drit… ma non uso certe espressioni punto stimolanti per voi freak.
La violenza, dal canto suo (y), va ponderata: senza il calcolo, potrebbe rischiare di non fare del male davvero. Sarebbe uno spreco di intelligenza.
I dati del problema: (i) le operazioni; (ii) quel che può capitare a tiro in una società industriale, dal trapano alla forbicina per i peli del naso al martello pneumatico ai musicisti; (iii) nella musica industriale ogni pre-testo oggettifero (ogni oggetto che capita di vedere in un cantiere o in una fabbrica dismessa) diventa testo; (iv) nella musica industriale i musicisti vanno annoverati – termine ad uso dei servizi di sport – tra gli strumenti, e se non lo fanno – cioè se non diventano violenza ponderata – che vadano a suonare rockabilly – e non facciano finta di essere manco mezzi uomini né caporali.
Questo audiovisivo cerca e trova un piano di traduzione – unico corteggiamento possibile – tra se stesso, il cinema e la musica. Visto col jeune-cinefilo che sbava è poi un’autentica soddisfazione (espressione EF). Abbiamo sbavato insieme. Il corteggiamento è riuscito.
(La porta andrà su di un palco giappo-cino a fare del rumore, legalizzata dalla società industriale a scassarsi.)

10 Thoughts on “

  1. siisiii li adoro

  2. Voglio possederlo subito.

  3. (incredibile: ho postato il commento al primo colpo)

  4. c’è il link a InternetBookShop, dove si può comprare il dvd.

    che comunqe si dovrebbe trovare anche nei negozi un po’ fichi.

  5. Bellissimo. Che ricordi…

  6. utente anonimo on 12 ottobre 2005 at 20:34 said:

    dopo questa cosa posso solo dire.

    piedistallo

    fai filtro

    pàzzire

    john malkovich

    fefi

    zozzone

    bel

    facciamo gruppo

    le tette della viola

    non ho altro.

  7. Tra l’illo e super’illo

    gas & kekko

  8. mi tocca: ti linkerò.

  9. utente anonimo on 13 ottobre 2005 at 12:49 said:

    caaaari i miei amicici…

    mi mancate!

    un besito

    sherlock holmes

    (chingy)

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