La mia notte con Maud (Ma nuit chez Maud)
di Eric Rohmer, 1969

Le alterne vicende e le estenuanti conversazioni di quattro personaggi, due cattolici e due atei, che si intersecano in pochi giorni nella piccola cittadina di Clermont, dominata dalla sua imponente cattedrale gotica. Una proposta rifiutata e una presa di posizione, e la doppia verità che si nasconde tra di esse, e tra queste due donne, e tra queste due notti speculari. Sotto alle proprie certezze, spazzate via nel finale, l’unico equilibrio possibile è la menzogna. Una doppia bugia.

Un film di parole e sguardi, un’opera da camera (da letto) che si trasforma in un conte moral turbato e maliconico, caldissimo nonostante i cappotti e la condensa, universale nonostante la circoscrizione delle circostanze.

Ci vuole un po’ di pazienza, attenzione e soprattutto molto spirito critico (e autocritico), per amare Ma nuit chez Maud. Perché è un film che nell’apparente semplicità sfida i nervi, e perché pur parlando con un linguaggio "alto" e adatto ai temi, citando Pascal come fosse acqua fresca, cosa ormai rara al cinema, parla delle nostre contraddizioni morali quotidiane, del rapporto tra religione e coscienza. E lo fa con uno sguardo impietoso, secco, attualissimo.

11 Thoughts on “

  1. E’ un altro di quei film sulla scia di “Bangkok Loco”?

  2. in effetti anche là citavano Pascal come fosse acqua fresca, credo nella scena in cui i protagonisti entrano nel bordello.

  3. semplicemente il mio film preferito del mio amatissimo Rohmer..e non prendetemi per pazzo,uno dei miei 10 film da portare nell’oltretomba.

  4. e assolutamente da linkare il sito di michele castignani dedicato al film

  5. di Rohmer son riuscito a vedere solo qualche film (compresa l’intera quadrilogia delle stagioni)… ma questo mi manca. vedrò di recuperarlo in dvd :)

  6. Rohmer non mi piace per niente. Lo dico così, apoditticamente.

  7. scusate, mi permetto un OT ma ho preso particolarmente a cuore un prodotto amatoriale di recente uscita e vorrei segnalarlo a tutte le persone che ne ritengo degne: The Call of Cthulhu della H.P. Lovecraft Historical Society. Maggiori informazioni nell’ultimo post sul mio blog (chiedo quindi anche scusa per lo spam ma e’ piu’ semplice per i link relativi).

  8. @ohdaesu: sì, ma si ride di più. uahuah.

    @andrea: per non parlare della citazione di hegel quando il cane si monta la cagna.

    @nicolamoroni: lo so, era anche nel tuo favoloso blog, ma tu disgraziato l’hai chiuso… grazie del link!

    @noodles: per me invece, pensa te, è stato il primo.

    @gokachu: mi piaci quando sei apodittico.

    @taisen: ogni segnalazione è molto gradita, non bado troppo all’OTichetta…

  9. utente anonimo on 16 ottobre 2005 at 01:17 said:

    Non conosco il film, magari provvederò, ma posso dire che il titolo mi ha suscitato parecchia ilarità, tu sai il perchè!!!

    Saluti, Edo

  10. be’ allora, vista la folta filmografia rohmeriana, abbiamo molti titoli da vedere e gustare… (tra l’altro stanno ora uscendo in dvd dalla BIM).

  11. un blog estremamente interessante, complimenti; quanto a rohmer è sublime, come il suo adorato pascal: arriva alla mistica deklla Grazia attraverso l’elusione del desiderio, il corpo degli attori, e il naturalismo della messa in scena… a moltio piace ma pochi lo penetrano a fondo

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