8 donne e un mistero (8 femmes)
di François Ozon, 2002
Operetta coloratissima che guarda al passato del cinema francese (e non solo), Otto donne è uno strano noir al femminile in cui Ozon, come già aveva fatto (meglio) Resnais prima di lui, inserisce un musical bizzarro e revisionista, per cui i personaggi cominciano a cantare classici della musica d’oltralpe, decontestualizzati e illuminati innaturalmente.
Il gioco è entusiasmante all’inizio, ma lo resta solo fino ad un certo punto. E quando diventa risaputo rimangono comunque i decor voluttuosi, la fotografia pastellata, e le straordinarie performances delle "otto donne". Una più brava del’altra, a voi la scelta: noi qui si adora la Huppert.
E’ abbastanza per divertirsi, e spesso parecchio, con il suo gioco di incastri e menzogne, una rivelazione al minuto e una sorpresa al secondo. Forse non mantiene le promesse dell’ambizione intellettuale che molti hanno visto e adorato, e che è probabilmente alla base del progetto, ma ad un livello più superficiale, ma sì, si difende con gli artigli.
uh come sei cattivo col film
a me invece piacque moltissimo sin dalla prima visione al cinema. a parte, e lo notavi, il parterre d’attrici (praticamente tutte le generazioni francesi a confronto – la mia preferenza va alla Béart che adoro oltre ogni dire), a me pare che il gioco d’indagine resti affascinante sino alla fine. forse proprio in virtù della sua finzione, del fatto che il film, la sceneggiatura, la regia, gli ambienti, i costumi.. ammicchino alla “memoria centrale del cinema”.
Io Ozon lo odio e detesto, e infatti trovai irritante e noiosamente grottesco anche questa roba qui. Lo si salva perché ovviamente non si può non salvare qualcosa che abbia Ledoyen, Sagnier e Béart nella stessa inquadratura.
come si può non adorare la beart…
mi è piaciuto. l’unica cosa di ozon che mi è piaciuta davvero, in effetti.
meccanismo stucchevole, ma ank’io voto per la behart, la più incantevole attrice di oggi
ma solo a me Ozon piace?
come siete cattivi…
Anche per me la Huppert vince (benchè metterei al primo posto di qualsiasi classifica Fanny Ardant), e nel medesimo ruolo convince anche di più che nel precedente La Pianista.
la Ledoyen è un braccio sopra tutte le altre…
Andrea
bèart.. pardon
@noodles: intendiamoci: mi E’ piaciuto. solo non mi ha fatto impazzire come avrei voluto. molto stimolante il tuo riferimento alla “finzione”. in questo ho adorato il finale “brechtiano”.
@ohdaesu: tu sì che sei cattivo!
@ichi, alpoisson: la beart è una bocca. vuoi mettere la huppert? (mezzo scherzoso)
@noodles: dai, mi guardo qualcos’altro di ozon e poi ti dico.
@andrea: la Ledoyen è figa.
Che commenti ormonali, raga.
Ledoyen, Sagnier e Béart, ti sfido a non essere ormonale.
La mia recensione:
Mi farei la Ledoyen, la beart e la Seigner, e la Ardant (se sono ubriaco)
(apprezzate la citazione di Scrubs prego)
sì, no, sì, sì, no, e sì se ho bevuto
Secondo recenti indiscrezioni la Ledoyen è sentimentalmente legata a un noto blogger italiano. Non ci è dato sapere di più, ma nel jet set già la chiamano “Virginie di alcinemanonsimangia”
uuuh fortunato il blogger sarà
Film che ho amato moltissimo la prima volta (ma era in lingua originale, a S.Lorenzo in Lucina, non più di 30 spettatori). Tutte le altre volte che ho provato a rivederlo o farlo vedere non sono stati sortiti gli stessi effetti. Attribuisco ciò al venir meno dell’effetto sorpresa (su cui il film a mio avviso si basa molto). Paradossalmente allora il film, proprio grazie ai meccanismi classici della suspence, non è un ‘giallo’ ma un’operetta. Opinione strettamente personale ma al momento, la Huppert è l’attrice migliore in circolazione.
Vostro, BetteDavis