Romanzo criminale
di Michele Placido, 2005

Molti, anzi tutti, hanno già visto e parlato di Romanzo criminale. Non resta molto da dire, se non qualche sparsa considerazione e un giudizio di merito. Che è, irrimediabilmente e al di là dei pregiudizi negativi (ma quelli stupidi, quelli di chi non ha mai visto un film di Placido), molto positivo. Romanzo criminale è un film che emoziona e colpisce, più politico di quanto sembri e più "vivo" di quanto ci si aspettasse da un adattamento "bibliofilo", che funziona per tutta il suo interminabile durata, e almeno più di quanto si poteva chiedere.

Con mano fluida e senza rinunciare ad un cliché che sia uno, con taglio forse televisivo ma con respiro decisamente cinematografico, con mezz’occhio a Scorsese e un occhio e mezzo al cinema civile di Rosi e Damiani, Placido dipinge l’affresco corale di una peggio gioventù (Rulli e Petraglia alla sceneggiatura sono presenti in ogni fessura del film) che si fotte la città di Roma, Mantide Religiosa di imponenti palazzi e stretti vicoli, per poi farsi divorare a sua volta, in un usuale e oliatissimo meccanismo di ascesa-e-caduta.

Molti hanno sottolineato come il ritmo scemi dopo una prima mezz’ora mozzafiato, dopo la rapida ascesa della banda tra le strade di Roma. Io ho preferito invece l’inevitabile e lunghissima caduta, segnata più dalla disperazione e dall’inevitabilità che non dal ritmo delle (ben scelte) canzonette, con i delinquenti, affascinanti ma mai semplificati o santificati, che vengono trascinati nel baratro insieme a tutto quello che sta loro intorno.

Cast impressionante, nessuno escluso, almeno all’interno della banda. Favino, Rossi Stuart, Santamaria: lo sapevamo che erano bravi, e qui sono all’altezza del loro talento. Ottime anche le scelte di contorno, con i due sorprendenti fratelli Buffoni: Fassari (il migliore in campo, insieme a Favino) e Er Patata. Accorsi è se stesso, è sotto la media sua e degli altri attori, ma fa il suo porco lavoro e si fa sopportare.

Infine: Romanzo criminale è un film politico e di intrattenimento, e potrebbe bastarci. Ma è anche un film sul destino e sul caso (per cui giustifichiamo volentieri la criticatissima sequenza bolognese), ed è soprattutto la storia di una triplice malasorte. Il romanzo di tre ragazzi marchiati da un presagio di morte scritto sulla sabbia, come il sudario del Gesù bambino di Caravaggio.

16 Thoughts on “

  1. Mi è arrivato il cofanetto di tsukamoto. adesso vado a vedermelo. Tu invece hai visto “The Jacket” di John Maybury? Che ne pensi?

  2. Ti volevo segnalare un refuso: hai scritto “ben scelte” anziché “scelte alla cazzo di cane”, riferendoti alle canzoni della colonna sonore.

    E proprio oggi Rossi Stuart s’è spetasciato con la moto: noi qui gli facciamo i nostri auguri.

  3. avevo dei pregiudizi su Placido regista, proprio perchè avevo visto un paio di suoi film.

    RC invece è buono,senza pretese ma funziona eccome, molto giusto il tuo riferimento a Damiani, a cui aggiungerei il Lizzani di BANDITI A MILANO, ma poco ROSI a mio avviso.

    Il corale degli attori è intonato e alcune individualità emergono sia tra i prot. che tra i non prot: il Rossi Stuart forte delle sue stagioni teatrali scespiriane,il Favino, il Popolizio, il Germano,ecc ma come mai nessuno ha notato la sconvolgente bellezza ellenica di questa Mouglalis ?

    infine, ank’io ho preferito la “caduta” pero’ è vero che qualche scena d’azione in più nella prima parte non avrebbe guastato….

    ciao

  4. le scelte musicali sono piuttosto ovvie, ” a cazzo di cane” mi pare eccessivo

  5. Come già detto, l’unico riferimento che conti qui è il Damiani de La piovra, tutto il resto è abbastanza campato in aria e un po’ imbarazzante per questo film.

    Accorso sotto la media sua? Ma che stai a dì? Accorsi si vede poco, da poco fastidio, quindi è molto sopra la media sua.

    In quale film sarebbe sopra la media sua, tanto per sapere?

  6. Compitino impeccabile quello di Placido che non ha nulla di attaccabile se non che non è cinematografico, si regge tutto sulla forza della sceneggiatura e della buona messa in scena dove nulla è sbagliato, ma la traduzione dal libro in film non riesce, non ho visto nulla di prettamente cinematografico, ho visto un libro messo in film non un film con una trama tratta da un libro.

  7. pienamente d’accordo con Gokachu, Accorsi non ha una sua “media”, meno c’è, meglio è.

  8. utente anonimo on 19 ottobre 2005 at 16:02 said:

    kekko condivido in pieno ciò che hai scritto. Vorrei far notare a proposito di accorsi il suo “capanno” nella scena dell’inetrrogatorio a confronto con il povero (incidentato) kim rossi fantaghirò stuart.

    In più se ovunque sei è forse il più brutto film della storia a pari solo con Blu profondo e l’Acchiappasogni, senza citare il mai dimenticato Tutto può accadere (o succedere, non mi ricordo), romanzo criminale a confronto è quarto potere.

    Poi che non sia quarto potere è un’altra storia ma da Placido cosa dobbiamo aspettarci? Più che decoroso e abbastanza fighetto (che non guasta mai, almeno dal mio umile e umido perchè piove) punto di vista.

    lillo (un gianfranco qualunque)

  9. Non ce l’ho fatta a vederlo… Placido mi deprime, Accorsi m’ammorba… E dalle poche note di colonna sonora sentite, mi sa che c’ha ragione Ohdaesu. Comunque, dopo la tua recensione, tenterò l’impresa…

  10. non ho visto ancora il film, t’aggio scrtto una mail.

  11. @testavuota: buona visione, tienimia aggiornato sui moods. non ho visto The Jacket, altrimenti ci sarebbe sul blog.

    @ohdaesu: ahah. non mi hanno fatto impazzire, ma a mio avviso erano ben scelte, in ogni caso. funzionali. ricambio gli auguri.

    @alpoisson: lieto di essere d’accordo con te. la Mouglalis non l’ho citata perché avrei dovuto parlare male del pessimo doppiaggio e comunque l’aveva già fatto qualcun altro.

    @gokachu e goljadkin: infervoratoni! è evidente che accorsi non mi dà fastidio quanto a voi… tant’è.

    @lillo: l’umidità è importante in un punto di vista. tienitela stretta. l’umidità, intendo.

  12. Aiù, fuori il titolo in cui l’Accorsi è sopra la sua media ^^

  13. Premessa: e’ raro che vada al cinema per un film italiano. Per una forma forse di snobismo al contrario, o forse perche’ lo studio mi ha portata ad affrontare il cinema sotto un altro punto di vista: quello del genere.

    Ecco: RC e’ un ottimo film di genere. Girato come cristo comanda, senza pause e melensaggini televisive, forte di un testo originario sufficientemente cattivo per non dare spazio ad un sentimento empatico verso i protagonisti.

    Eppure… eppure saranno le ottime interpretazioni, questo brat pack italiano riunito per l’occasione [tranne accorsi, imbarazzante]. pero’ si prova qualcosa guardando queste anime perdute. il livore del libanese, il labbro arricciato e presuntuoso di dodi, i silenzi repressi del freddo.

    rimangono in testa. esci dal cinema e te li senti ancora sulla pelle.

    Punto tecnico: finalmente niente suono in presa diretta e una ottima direzione della fotografia, colori amari e rancidi come nei polar…

    Trovo superflua la critica sulla aderenza al romanzo. certi libri, vuoi per lunghezza, non possono essere ridotti cosi’ come nascono. e’ impossibile. ci sono delle cadute, e’ vero. la seconda parte corre troppo in fretta, soprattutto nel finale, gli inserti doc trovo fossero superflui.. pero’.

    e’ Cinema perdio.

  14. Accorsi nun se po’ vedè…

  15. ho finito di vederlo giusto 10 minuti fa e secondo me sei stato anche fin troppo buono. ok, io non sono “carpenter” del settore… ma la prima parte l’ho trovata priva di spessore e se l’intento era quello di ricreare un romanzo beh dal punto di vista emozionale a me non ha dato niente. potrei dire che è superficiale e piatto ma in realtà non riesco ad inquadrarlo, mi lascia perplessa e dubbiosa. forse dovrei leggermi il libro. di una cosa sono sicura, le musiche… concordo con chi dice che siano state messe “alla cazzo di cane”, per un buon 80% almeno.

    Il tuo compagno di merende dice che non lo vuole vedere che sennò s’incazza. Comunque stasera ci dirigiamo in quel dell’UCI a vedere l’ultima fatica del caro amico Tim. Ho già letto il tuo parere a riguardo, e non vedo l’ora.. diciamo pure che sto gongolando!

  16. Qualità da fiction di raidue.

    Anzi, peggio.

    Solo piani sequenza musicali (sob!)

    Parliamone.

    Magari non hai letto il libro, che è molto interessante, e del quale il film non cattura nemmeno l’atmosfera.

    Brutto e basta.

Rispondi a kekkoz Annulla risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

You can add images to your comment by clicking here.

Post Navigation