La città perduta o La città dei bambini perduti (La cité des enfants perdus)
di Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro, 1995

Il secondo film di Jeunet e Caro, a quattro anni da Delicatessen, è molto meno noto, meno di culto, da noi: infatti il recente dvd italiano ha (inspiegabilmente?) un titolo diverso da quello, più preciso, della prima edizione. Quando non se lo filò nessuno. Ma immeritatamente: perché La cité è un’opera che riconfermava senza molti dubbi il gran talento di due autori cresciuti a pane e animazione, l’uno destinato a sicuro (e strameritato) successo internazionale, l’altro persosi a lavorare con gentaglia come Pitof.

La cité è un film cupo e bizzarro, creativo e "fumettistico" nel senso migliore del termine (ossia quello poetico, non solamente derivativo), forse meno cinico, satirico e incisivo che Delicatessen, ma anche più semplicemente emozionante. Una favola moderna, sghemba e dolcissima, con crudeli professoresse siamesi, un grande gigante gentile, e un piccolo esercito di Dominique Pinon: difficile resistergli.

13 Thoughts on “

  1. Io preferisco questo a Delicatessen, che non m’è piaciuto molto.

  2. non molto ma ti è piaciuto, su.

    eh?

    essù!

  3. L’ho trovato in dvd italiano a viareggio a 7 euri.

  4. sì si trova a pochissimi euri anche su internet.

  5. sono contentissimo di leggere questa recensione, io avevo postato quella di delicatessen domenica (che non se l’è cagata nessuno), e speravo di trovarla anche qui. deluso dal mio cineblog(gers) preferito, stavo già precipitando nello sconforto più totale.. ora voglio assolutamente recuperare la visione di questo e amelie (che pure qui non hai recensito, se non sbaglio) per poter affermare che nel giro di un anno jeunet è entrato a far parte dei miei registi preferiti.

    (ps ot/1: se prima che sparisca dalla home della connection metti il mio voto a spongebob mi fai un gran bel regalo. ps ot/2: the descent, aspetti tecnici superlativi a parte, a me è piaciuto poco pochino e dire che l’ho visto a venezia. ma leggendo il tuo commento sotto, ho perso ogni speranza di leggere da te almeno qualche difettuccio)

  6. @claudio: no, amelie non c’è ma sappi che lo adoro incondizionatamente.

    e sì, the descent mi è piaciuto tantissimo.

  7. A me è piaciuto.

    E Pinon sarebbe credibile anche nella parte di una sedia.

  8. mi ricordo che mi piacque tanto… ma lo vidi tanti anni fa quando ero giovane e cinefilo ;P
    cineblob

  9. @stranestorie: pure a me è piaciuto, ohi! e Pinon E’ una sedia.

    (questa non vuole dire niente)

    @cinebunta: e adesso cosa sei, un vecchiaccio barbuto e incamiciato. maledetto colletto bianco.

  10. utente anonimo on 27 ottobre 2005 at 01:35 said:

    a me ha fatto schifo. e mi dispiace dirlo in mezzo a tutti questi elogi. Jeunet lo rifiuto in toto, delicatessen e amelie compresi.

    Andrea

  11. come mi spiace per te…

  12. Ero praticamente pargolo quando uscì la città dei bambini perduti in francia, e ricordo che vidi un trailer in tv che mi impressionò particolarmente, non facendomi dormire la notte. Grazie a eMule (sempre sia lodato) l’ho visto di recente. Mi ha lasciato tiepido, insoddisfatto.

    P.S. se qualcuno sa che fine ha fatto judith vittet e quale sia il suo numero di telefono, mi faccia sapere.

  13. la vittet, ovunque sia, ora ha 21 anni. ventun anni.

    non oso immaginare cosa sarà diventata…

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