Requiem for a dream
di Darren Aronofsky, 2000

Il secondo film del regista cult newyorkese è uno di quei film con cui molti amano rompermi le scatole da tempo (ma come, non l’hai mai visto?) senza che io mi ravvedessi e lo vedessi. Dal primo consiglio sono infatti passati anni, e io me lo sono tenuto lì nel cassettino – dove tengo anche il suo primo film, Pi – aspettando il momento giusto. Sia inteso, ben vengano i consigli, ben venga il passaparola: è così che si scopre il "cinema invisibile". Ma è anche chiaro che uno si crea delle aspettative, a cui il film dovrebbe tenere testa.

Ora che ho visto Requiem for a dream, l’impressione non è certo drasticamente negativa, perché il film ha diversi punti di forza (a cui cercherò di aggrapparmi nel prossimo paragrafo), ma non mi sembra nemmeno all’altezza della sua fama, di quella del suo autore, e di molte recensioni più che entusiaste. Aronofsky cerca di costruire una piccola discesa all’inferno allucinata quanto gli incubi dei suoi protagonisti, ma il risultato è un saggetto sulla dipendenza, a volte davvero fastidioso nel suo voler essere eccessivo tutti i costi, privo di ironia e moralista, basato su una relazione causa-effetto un po’ troppo elementare.

D’altra parte bisogna ammettere alcune cose. Ehm ehm. Ehm. Primo. Che Aronofsky ha uno stile affascinante. Anche se sembra nascondere sotto la ridondanza linguistica – non sempre giustificata – una probabile incapacità di ricreare quest’incubo nel profilmico, e non solo ex post, che a volte si trasforma in sciatteria oppure cade nel ribrezzo "a pelle". Secondo. Che alcune scene sono bellissime, come la corsa sul molo, o lo split-screen nel letto, o molte altre. Anche se è spesso merito di Matthew Libatique. Terzo. Che l’ultima parte, quando le situazioni drammatiche raggiungono il loro apice horror, è davvero straordinaria. Anche se preferiamo la Connelly che abbraccia il suo amato pacchettino allo spettro – ricordo – bah – della mammina di Wayans. Quarto. Che la colonna sonora dei Kronos Quartet è fantastica. Senza "anche se".

Comunque tutto ciò non toglie che Requiem for a dream sia un film da vedere, anche solo per la capacità di abbinare ad una storiella strarisaputa e noiosa, quella dei ragazzetti drogati che spacciano e che fanno una brutta fine, una più angosciante e più diretta, quella della madre del protagonista, vittima di "altre" dipendenze (la televisione, le pillole per dimagrire, la solitudine). E’ il vero punto di forza, il vero pugno nello stomaco del film. Fosse tutto così.

Qualcuno mi ha detto che devo rivederlo in lingua originale, che lo rivaluterei in toto. In effetti il doppiaggio è davvero orrendo, come spesso capita ai prodotti destinati all’home-video. Forse mi sono lasciato condizionare troppo dalle vociastre italiche, o dal fatto che non riesco a prendere sul serio Marlon Wayans dopo Scary Movie. Ma mi sembra che i problemi ci siano comunque, anche altrove. Con fiducia, tengo comunque la strada aperta ad un ripensamento.

A caccia di recensioni negative per non portarmi alla disperazione, ne ho trovate un paio semi-illustri: quella di uno spietato e quella (anonima) di FilmTv. Se ne conoscete altre, i commenti sono lì per quello.

25 Thoughts on “

  1. Ti seguo da tempo. Sarà che studio scienze della comunicazione (a SV però), sarà che il cinema è una mia grande passione, sarà che scrivi molto bene, fatto sta che il tuo è un bel blog. E tutte le tue recensioni che ho letto centravano sempre il mio punto di vista. Ma non ti posso commentare per quello, non trovi? E allora finalmente ho trovato una bella recensione che non condivido e mi faccio viva volentieri. ;) Requiem For a Dream è uno dei miei cult movie e Aronofsky è entrato di diritto nella mia cerchia di registi-mito. Il mio consiglio è chiaramente quello di rivederlo, prima o poi, in lingua originale; d’altra parte non posso che difenderlo dopo che è stato oggetto di una tesi per un corso di devianza e mutamento sociale :D

    RedPill

  2. le pillole per dimagrire erano anfetamine.

    evitiamo distinzioni che non esistiono.

  3. Purtroppo solo recensioni positive… sicuramente Mariarosa Mancuso del Foglio lo stroncherà, sempre che abbia un Dvd player o un computer con internet e Divx e li sappia far funzionare (e li preferisca a una bella serata a lavorare all’uncinetto) …

  4. Senti, se vuoi una rece negativa te la posso imbastire in un battibaleno. Però poi te la vengo a recitare sotto casa, tipo telegramma cantato. Letta e basta non rende.

    (Violetta)

  5. @redpill: non sei la sola ad amarlo, anche se spesso si aggiunge “però è meglio Pi…” – mi tocca vedere pure quello, mo’.

    @murda: !

    @jerry: e tu che ne pensi invece di RFAD?

    @violetta: ok, con il frappr dovresti cavartela a trovare il mio balcone :-)

    @gparker: bene, sono soddisfatto.

    sì sì lo vedo Pi, lo vedo, sì…

  6. Bellissimo anche PI, ma preferisco comunque Requiem for a dream, per gli attori, per la colonna sonora, per la storia di Selby e l’atmosfera. Certo, il bianco e nero di PI è assolutamente mostruoso. Quindi guardalo :)

    Ma tra il matematico e i tossici, scelgo i tossici.

    E preparati alla sua prossima opera “The Fountain”. Teaser

    RedPill ^_^

  7. concordo con la recensione. e sul fatto che p greco sia decisamente molto meglio.

    ciao

  8. @redpill: avevo già visto lo strabiliante trailer di The Fountain, ed è il motivo principale per cui ho deciso di recuperare RFAD.

    @ichi: mi tocca proprio vederlo, a quanto pare…

  9. oddio a me era piaciuto, ma non ricordo mia cosa ebbi scritto…devo recuperarlo…prima o poi lo farò e te lo farò sapere:P

  10. l’ho letta, l’ho letta

    “Si lascia vedere”

    http://www.astor.splinder.com/1114084212#4590180

  11. Anche a me non ha entusiasmato. Un buon compitino realizzato a dovere. Ma mai così cattivo e mai così sporco. Pop e patinato. Stop. Vado a rivedermi Christiane F..

  12. utente anonimo on 28 novembre 2005 at 20:14 said:

    secondo me Requiem è una vontrierata effettistica e basta.

    stile stile stile e basta.

    e la vicenda di ellen burstyn è proprio banale.

    di stroncature ne trovi a bizzeffe, ad es. bocchi e gervasini non perdono occasione per stroncarlo, recensendo altro.

    vai a guardare ad es. la rece di Film TV di Below, scritto da Aronofsky, se non sbaglio citano “l’orribile Rfad”.

    Il primo a parlarmene malissimo fu il buon s. sabattini di Radio città del capo, che lo vide negli USA.

    probabilmente ilfilm verrà segato anche sul nuovo mereghetti, che non ho ancora sfogliato

    lonchaney

    p.s.: fa schifo pure pi greco!

  13. porc. kekkoz la spia:)

  14. Sì, credo che sul nuovo Mereghetti se ne parli abbastanza male.

    Da questa edizione io non ci lavoro più, ma sono del tutto d’accordo con loro, almeno stavolta.

    (Violetta)

  15. Mi ha dato l’impressione di essere un pò troppo “arty”. Comunque, merita una visione giusto per i pochi istanti di Jennifer Connelly allo specchio, con solo il reggiseno addosso… ma ciò dovrebbe esulare da un discorso di tipo critico… dovrebbe…

  16. tra l’altro nel post fresco fresco c’era la locuzione “gran topa” attribuita alla connelly, poi sparita perché devo mantenere un minimo di ritegno cazzo.

  17. mi avvalgo della facoltà di dissentire.

    Andrea

  18. io mi avvalgo della facoltà di lettere, invece, sperando che sia finita.

    non ce la faccio più.

  19. hai detto giusto all’ inizio della recensione. “aspettative”. vedere un film dopo anni che te ne si parla in modo lusinghiero spesso e volentieri delude. A me requiem for a dream è piaciuto molto, ne rimasi scosso a una prima visione.. ma a differenza di te lo vidi in circostanze totalmente diverse! Me lo diede una persona che non conoscevo che commento solo con un “vedilo”. Ovviamente del film non sapevo nulla, ne regista e attori ne un minimo di accenno di storia,non ne avevo mai sentito parlare e così dopo giorni e giorni (ero restio a vederlo, pensavo fosse un filmetto stupido essendo sconosciuto.. ) schiacciai play. da solo. in una calda sera d estate. Sarà stata l atmosfera , il fatto di non sapere cos avere di fronte .. mi piacque molto, tando da recuperlo in dvd :)

    P.S: è vero anche io preferisco Pi Greco ma non perchè migliore.. ma non direi che sia migliore.. direi piuttosto che sia. “diverso”. Tratta argomenti che mi hanno appassionato maggiormente.

    :)

  20. consolazione… dispiacque molto anche a me ai tempi in cui lo vidi…

    Misato-san

  21. Qui la mia recensione, se ti può consolare :)

  22. di recensioni negative illustri ci sarebbe anche la mia

    ma per prima cosa non è illustre

    eppoi la devo ancora scrivere

  23. di recensioni illustri c’è la nostra

    che è tutt’altro che negativa! ;)

    è passato un po’ di tempo per cui non saprei elencar pregi del film, forse si può capir qualcosa dicendo che ho una passione per Welsh.

  24. dimenticavo Pi non è il suo primo film…

    è il terzo

    inutile dire che ho trovato interessante anche questo……

  25. beh, non propriamente. Protozoa (1993) e Supermarket Sweep (1991) sono due cortometraggi.

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