Masters of horror, #1.04
Jenifer
di Dario Argento, 2005
Jenifer con-una-n-sola è una ragazza muta, dotata di un bel corpicino ma dal volto sfigurato, salvata dalla morte da un poliziotto che per difenderla dall’incomprensione della società baratterà la sua vita normale con i furiosi rapporti sessuali che Jenifer ama donargli per riconoscenza, non avvedendosi dei particolari gusti della ragazza in campo culinario. Finalmente arriva l’episodio del nostro Dario Argento, uno che continua curiosamente ad essere definito "il re dell’incubo" nonostante non azzecchi un film da vent’anni in pacca.
Il suo Jenifer merita una dovuta distinzione: se infatti il film non è eccezionale, è comunque meglio di quanto Argento ci propini da anni in patria. Il film riesce a non sollevare alcuno degli interessanti interrogativi che un plot del genere avrebbe stimolato, e la butta più che altro sulla carnazza e sulle budella. Però ha un inizio davvero bellissimo (la mosca in macchina, più che un presagio), e soprattutto quanto segue: 1 gatto sbudellato, 1 bimba asiatica divorata (dopo un incontro di apparente tenerezza nel giardino, ovvia citazione di Frankenstein), 1 povero adolescente che riceve un pompino cannibale, 1 viso orrendamente makeuppato sbattutaci di continuo in faccia.
Il problema è che sembra tutto vecchio di vent’anni. a partire dalla faccia fuori dal tempo di Steven Weber, spaesato nonostante abbia scritto la sceneggiatura, senza contare l’atmosfera, la fotografia becera, cose così. Deliziosamente simonettiane le musiche di Simonetti: il tema è perfetto per una suoneria del cellulare. Finale ovvio fin dal primo minuto, ma d’altronde come potrebbe finire? Bah.
Letto e condiviso, ma a tratti l’episodio ricorda veramente le serie Tv deteriori tipo The Hunger (sesso più carnazza più mistero non spiegato più finalino “simpatico”).
che palle, tutti a vedersi sti masters of horror…io ho deciso che non li guarderò!…anzi ne guarderò uno solo.
abbastanza d’accordo. C’è chi ha parlato di storia d’amore “particolare”, ma secondo me qui argento si diverte a sguazzare nel sordido più depravato. E direi che ci riesce bene.
Ebbravo Kekkoz!
@rizar: ma quello è un bene. ci piace, il sordido depravato.
@director77: eggrazie.
non è chiaro se ti sia piaciuto o no. .
direi che il “bah” finale è una risposta soddisfacente.
peccato.. il mostro ninfomane mi incuriosiva, cmq non credo che possa materialmente essere peggio del cartaio..almeno spero.
Ci puoi giurare che il sordido è un bene (se ben fatto)!
Il fumetto era stupendo. Un incubo di 9 pagine impossibile da stiracchiare per un’ora senza cadere nel pacco autoreferenziale. Delusione totale.
Ladies and gentlemen, la vera Jenifer di Berni Wrightson (giù il cappello!:)
P.S. Sincronizzate i bittorrent, stasera va in target=_blank>“Homecoming”
Ho sbagliato a copiare il codice. il link a Homecoming era questo:
http://italy.peacelink.org/nobrain/articles/art_13537.html
grazie signorina fulci.
però veda di ritirare fuori dal cappello il suo blog, diamine!
adesso dovro’ correggere: non mi ero per niente accorto che fosse con una ”n” sola…
Hellbly
e io non mi ero accorto che tu l’avessi scritto con due. che occhi, eh?
oggi dovrei riuscire a guardarmi homecoming… spero sia all’altezza.
è vero il finale è un po’ telefonato e il film non da spazio a tutto il suo potenziale (forse anche per la durata ridotta del film); però magari Argento facesse robetta del genere per i suoi film al cine.